The one with the camping

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Se l'organizzazione di quella vacanza fosse spettata a Ermal, di certo in quel momento non si sarebbero ritrovati lì.

Ermal avrebbe scelto un hotel carino con vista sul mare, o un bed & breakfast in campagna, magari qualcosa con poche pretese ma che avesse comunque tutti i comfort.

Invece, per una volta, se n'era occupato Fabrizio di organizzare le vacanze. E il risultato era che ora si trovavano in un campeggio, senza nessuna comodità e con una tenda che ci avevano messo ore a montare e che erano riusciti a far rimanere in piedi solo grazie al provvidenziale aiuto di una coppia di inglesi, che avevano piazzato la tenda proprio accanto a loro.

"Almeno alla fine ci siamo riusciti!" esclamò Fabrizio guardando la loro tenda orgoglioso.

"Solo perché io parlo inglese e ho chiesto aiuto ai nostri vicini" sbottò Ermal. Poi abbassò leggermente lo sguardo, notando uno spiccato rossore sul suo busto, e aggiunse: "Fantastico! Mi sono anche ustionato. Era proprio quello che volevo."

Fabrizio abbassò lo sguardo dispiaciuto. In fondo, quella vacanza l'aveva scelta lui ed era ovvio che si sentisse vagamente in colpa per le disavventure che erano capitate in appena qualche ora.

Buttò un'occhiata al display del cellulare, rendendosi conto che ormai era quasi ora di cena, e nel tentativo di farsi perdonare disse: "Ti va se cucino qualcosa?"

Ermal abbozzò un sorriso.

Fabrizio era bravo in cucina e se proprio doveva trovare un modo per farsi perdonare, quello era sicuramente uno dei migliori e a cui Ermal proprio non poteva resistere.

Annuì, mentre Fabrizio accendeva il fornello, e prese dalla busta del spesa - fatta appena prima di andar in campeggio - l'occorrente per cucinare un semplice piatto di pasta, rendendosi conto solo in quell'istante della mancanza di una cosa fondamentale.

"Bizio, ma il sale dov'è?"

Fabrizio sollevò lo sguardo e aggrottò la fronte. "Ma come dov'è? Dovevi prenderlo tu."

"No, avevi detto che ti saresti occupato tu di tutta la spesa."

"Tranne del sale, che hai detto che avresti portato tu perché a casa ne avevi un pacco ancora intero" rispose Fabrizio.

"Ma quando tu mi hai detto che ti saresti occupato della spesa, credevo avresti preso anche il sale! Va beh, lasciamo perdere. Il punto ora è che siamo senza sale e non possiamo salare l'acqua della pasta" sbuffò Ermal.

Fabrizio si trattenne dallo sbuffare e recuperò un bottiglia di plastica vuota. "Ci penso io."

Poi senza dire altro, si incamminò verso la spiaggia.

Non era la fine del mondo. Se non avevano il sale, si sarebbero accontentati dell'acqua del mare. Era pur sempre acqua salata.

Certo era che Fabrizio non si aspettava che la vacanza iniziasse in quel modo.

L'unica cosa che voleva era passare qualche giorno in totale tranquillità insieme al suo fidanzato, e invece erano lì da poche ore e sembrava già la vacanza più brutta della loro vita.

Non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.

Aveva organizzato tutto lui e spettava a lui rendere piacevole quella vacanza, eppure sembrava che nulla di ciò che aveva pensato andasse bene.

Era consapevole che Ermal avrebbe preferito un altro tipo di vacanza, magari più tranquilla, più confortevole, ma aveva pensato che qualche giorno in un campeggio sarebbe stato più intimo e rilassante.

Insomma, lui ci aveva messo tutte le sue buone intenzioni e a quanto pareva aveva comunque fallito. Sperava solo di poter rimediare.

Di certo, non si sarebbe arreso. Era ancora determinato a rendere quella vacanza la migliore che avessero mai fatto. 





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