The one with the necklace

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Fabrizio sbuffò per l'ennesima volta richiudendo il primo cassetto del comodino.

"Eppure ero sicuro che fosse qui" borbottò guardandosi intorno.

"Che stai cercando?" chiese Ermal curioso.

Fabrizio non diede nemmeno segno di averlo sentito e continuò a far vagare lo sguardo nella camera da letto, nella speranza di trovare ciò che stava cercando.

Ermal lo osservò per un attimo, curioso di sapere quale oggetto meritasse così tanta attenzione da parte del compagno, ma non disse nulla almeno finché Fabrizio - impegnato a frugare in un cassetto - disse: "Ma per caso hai visto la mia collana?"

Ermal si irrigidì per un attimo. "Quale?"

"Quella che avevo l'altro giorno, con le palline tipo di legno."

Nonostante la descrizione data da Fabrizio fosse quasi incomprensibile, Ermal capì immediatamente a quale collana si stesse riferendo. Era la stessa che indossava lui in quel preciso istante, cosa che non sarebbe nemmeno stata un problema se non per il fatto che Ermal gliel'aveva praticamente rubata.

Era stato un prestito senza permesso, provocato dal fatto che lui e Fabrizio erano stati separati per settimane e ora che finalmente potevano vedersi, Ermal era rimasto incastrato in così tanti impegni da non avere nemmeno il tempo di respirare.

Per quanto potesse sembrare assurdo e infantile, avere qualcosa di Fabrizio con sé lo faceva sentire più vicino a lui.

La scelta era ricaduta su quella collana un po' perché Fabrizio l'aveva abbandonata nel cassetto del comodino quasi senza darci peso, come se fosse qualcosa di poco importante e di cui non avrebbe notato l'assenza, e un po' perché quella collana era così simile a quelle che Ermal indossava abitualmente che era convinto che nessuno ci avrebbe fatto caso.

Ok, forse non proprio nessuno.

Cercando di non farsi notare, nascose la collana all'interno della maglietta e tirò un sospiro di sollievo. "No, non so proprio dove potrebbe essere."

Avrebbe semplicemente potuto dire a Fabrizio la verità, ma una parte di sé si sentiva tremendamente in imbarazzo per essersi ridotto a comportarsi come una ragazzina con una cotta.

Non aveva ancora nemmeno avuto il coraggio di dirgli che era innamorato di lui. Confessargli di aver preso la sua collana per sentirlo più vicino a sé, era fuori discussione.





Ospitare Ermal a casa sua, era una delle cose che Fabrizio preferiva di più.

Condividere con lui la quotidianità, addormentarsi accanto a lui, svegliarsi con il profumo del caffè che si diffondeva in casa, fare colazione insieme, litigare su chi dei due dovesse cucinare e chi invece dovesse lavare i piatti.

Se solo fosse stato possibile, Fabrizio avrebbe pagato qualsiasi cifra per avere quella vita ogni giorno.

Doveva ammettere che a volte gli pesava il fatto che ogni volta in cui Ermal era a Roma dovesse correre da una parte all'altra della città per interviste o ospitate in radio, ma pur di averlo a casa con lui era disposto a sopportarlo.

Non erano molte le occasioni che avevano per stare insieme, e Fabrizio aveva imparato a godersi ogni attimo.

In quel momento se ne stava comodamente seduto sul divano del soggiorno a curiosare sui social, mentre aspettava che Ermal tornasse a casa dall'ennesima intervista.

Era assurdo quanto sentisse la sua mancanza anche se era uscito da casa sua meno di due ore prima. Eppure era così.

Se fosse dipeso da lui, avrebbe voluto averlo sempre intorno.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora