The one where Ermal listens the new album

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Quando, durante un'intervista fatta a Sanremo, Ermal aveva affermato di andare spesso a Roma e Fabrizio aveva aggiunto che ormai lo avevano adottato, nessuno dei due stava scherzando.

Negli ultimi mesi, le visite a Roma da parte di Ermal erano aumentate. Spesso erano viaggi di lavoro, a volte era una semplice visita a qualche amico.

Nella maggior parte dei casi, era per entrambe le cose.

Era capitato anche quel giorno.

Ermal era a Roma per la data del tour in teatro prevista nella capitale e aveva deciso di approfittarne per passare un po' di tempo con Fabrizio.

In realtà, nessuno dei due aveva chiesto all'altro di vedersi. Era stata una cosa naturale.

Ogni volta che Ermal andava a Roma, anche semplicemente per lavoro, poi si fermava a dormire da Fabrizio.

L'unica volta in cui non l'aveva fatto - semplicemente perché era ospite a casa di Antonello Venditti e gli era sembrato scortese anche solo pensare di andare a salutare Fabrizio - il suo compare non gli aveva rivolto parola per giorni e, anche a distanza di mesi, non faceva che tirare fuori l'argomento facendo ancora un po' l'offeso per il comportamento di Ermal in quella circostanza.

Così, quando qualche mese prima, aveva avuto il calendario ufficiale del tour tra le mani, Ermal aveva subito inviato un messaggio a Fabrizio scrivendogli la data del concerto a Roma e Fabrizio gli aveva risposto con un semplice: "Ti aspetto."

Ecco perché quella mattina, il giorno dopo il concerto, Ermal se ne stava tranquillamente seduto al tavolo della cucina di Fabrizio a sorseggiare il caffè che il padrone di casa gli aveva preparato poco prima.

La sera precedente, Fabrizio lo aveva aspettato sveglio, avevano chiacchierato un po' ma dopo nemmeno mezz'ora Ermal aveva sentito le palpebre chiudersi e quindi, dopo essersi scusato, era andato a dormire.

Quella mattina, però, si era svegliato insolitamente presto. Aveva tentato di girarsi dall'altra parte e continuare a dormire, ma poi aveva sentito la voce di Fabrizio.

Si era alzato e aveva camminato lentamente fino alla cucina, trovando Fabrizio che canticchiava tra sé e sé mentre preparava la colazione.

L'aveva guardato per un po', completamente rapito dal suo insolito buon umore - era strano che Fabrizio fosse così allegro appena sveglio, soprattutto se si svegliava prima delle 10 del mattino - e poi, quando ormai si era accorto di averlo fissato abbastanza, si era seduto a tavola dicendo: "Buongiorno, Bizio."

L'altro aveva ricambiato il saluto sorridendo e poi gli aveva messo una tazzina piena di caffè davanti alla faccia.

"So che senza caffè il tuo cervello non parte" aveva detto, ed Ermal aveva sorriso riconoscente.

Quindi ora se ne stava lì, a sorseggiare caffè, mentre continuava a guardare Fabrizio.

C'era qualcosa di diverso in lui, quel giorno.

Era contento, allegro, ma sembrava anche inquieto. Era come se ci fosse qualcosa che lo preoccupava, ma che allo stesso tempo lo rendeva felice.

"Che hai stamattina?" chiese Ermal dopo un po', con un sorrisetto stampato in faccia.

"Niente, perché?"

Ermal si strinse nelle spalle. "Non so, sembri strano."

A quel punto, Fabrizio si grattò la nuca imbarazzato e disse: "Ricordi quando ho detto che volevo che fossi la prima persona a sentire il nuovo album?"

We're all stories in the end - Metamoro one shotsWhere stories live. Discover now