"Giusto. Sì. Sappiamo che verranno da noi. Sappiamo anche che non ripeteremo l'errore della volta scorsa e faremo andare lei con loro, quindi cosa faremo invece?"

"Posso andare io al suo posto. Penso potrò essere una distrazione per un po'. Cercheranno di sapere se ho dato a voi delle informazioni o se ho visto qualcosa di utile. Posso farlo. Posso tenerli fuori uso, almeno per un po'."

"No, Liam. Non sacrificheremo di nuovo nessuno. In più, non era una soluzione permanente. Abbiamo bisogno di qualcosa che ci farà sbarazzare di loro, una volta e per tutte."

Da quel momento, toni delle voci si alzarono, scontrandosi l'una contro l'altra, mentre tentevamo di formarci un'idea, che finiva comunque col ferire qualcuno, che fosse Autumn o qualcuno imparentato, o l'intera nostra popolazione, cosa di cui nessuno di noi era pronto a trasportare il peso per il resto della vita. Autumn rimase sospettosamente in silenzio, o così pensai io, finchè non la sentii chiamare disperatamente il mio nome, come se lo stesse facendo da un po', ignorata dalla nostra discussione accessa.

"Non posso lasciarti fare questo per me. Io- non puoi, Harry. Non puoi."

"Di cosa stai parlando?"

"Ho bisogno di parlarti prima che prendi una qualsiasi decisione. I- io devo dirti una cosa. Da soli."

"Cosa? Qual è il problema?" presi il suo volto tra le mani appena la prima lacrima scivolò dalle sue ciglia e sulla pelle ferita. Non capivo. Ce la stava facendo così bene. E ora, non riusciva neppure a guardarmi negli occhi. Mi voltai, solo per un secondo, per vedere gli altri uscire silenziosamente dalla stanza, chiudendo la porta. Tornai a voltarmi verso di loro, sedendomi davanti a lei e permettedo alle mie mani di lasciare il suo viso, per stringere le sue mani fredde.

"Va bene, siamo soli ora." dissi, parlando con calma per paura che la mia voce scatenasse qualcosa di ancora più orribile dentro di lei. Lei liberò una mano, asciugandosi gli occhi, mentre l'altra mano ancora nella mia continuava a tremare.

"Devi sapere che quando questo è successo, io non ero...io. Non ero questa versione di me. Ero...ero l'Autumn che tu avresti dovuto uccidere. L'Autumn che non sapeva cosa fossero i sentimenti o l'empatia, o... l'amore." un singhiozzo tremulo le uscì dalle labbra, mentre continuava ad asciugarsi le guance, imbarazzata dal suo sfogo, come se non fosse degna di ciò.

"Shh, va tutto bene. Puoi dirmelo. Andràtutto bene. Qualsiasi cosa sia, possiamo affrontarla."

"Non possiamo, Harry. Non possiamo. Perchè ho fatto qualcosa di così...così orribile. Non posso cancellarlo. Non posso mettere a posto le cose. Io- cazzo, Harry, non avrei voluto farlo. Non sapevo. Lo giuro, non lo sapevo."

"Non sapevi cosa? Di cosa stai parlando, Autumn?"

"Tuo padre. Io ho ucciso tuo padre, Harry."

Non sapevo se il tempo si fosse fermato. Non sapevo se tutto dentro di me avesse cessato di funzionare. Non sapevo cosa stesse succedendo. Dovevo aver sentito male. Qualcosa doveva essere falso. Non poteva essere. Non poteva averlo fatto. Non lei. Non a lui. O a me.

"Cosa?" poggiai le mani in grembo, mentre mettevo abbastanza distanza tra di noi per cercare di respirare, senza sentire il peso delle sue parole sul mio petto, che mi soffocava.

"Lui era uno dei miei bersagli. Deve essere stato anni fa e non l'ho realizzato fino a ieri. Ho ucciso così tante persone prima, Harry, i- io non potevo saperlo. Non potevo sapere che ci saremmo incontrati e che io mi- io mi sarei innamorata di te e tu mi avresti salvata, Harry. Non lo sapevo. Devi credermi. I-"

"No. No. No!" la mia voce si spezzò, mentre mi alzavo dal letto di mia madre, cadendo a terra, ma recuperando velocemente il mio equilibrio, rimettendomi in piedi sulle gambe tremanti e guardando altrove. Non riuscivo a guardarla senza sentire la cieca urgenza di fare qualcosa che non era da me. Qualcosa di cui mi sarei pentito quando il mio cuore non sarebbe stato così spezzato nel mio petto e il mio corpo non fosse più stato alimentato dalla rabbia e il tormento.

"Tu- tu eri solita ingannare i tuoi bersagli attraverso la seduzione. Questo significa che- cazzo. Cazzo, Autumn. Lui non l'avrebbe fatto. Non è possibile. Lui- lui amava mia madre. Non avrebbe-"

"Non l'ha fatto, Harry. Non l'ha fatto. Ora ricordo tutto. Lui era uno dei pochi che non cedevano, che non avrei potuto spezzare. Lui- lui mi disse che aveva una moglie che amava. Mi disse che non voleva niente a che fare con me. Quindi i- io l'ho semplicemente- l'ho ucciso."

"Oh Dio. Oh Dio. Mio- tu- Oh Dio."

Riuscii a sentire il mio equilibrio svanire. Riuscii a sentire il mio mondo andare a pezzi, o quello che ne era rimasto. Non riuscivo a elaborarlo. Era troppo. Troppo cazzo. Pensai a mio padre. Pensai a mia madre, che soffriva la sua perdita per anni, senza mai tornare se stessa. Pensai a me, che soffocavo tutta la mia rabbia, il dolore e la perdita nella mia anima, che pensavo avessi smarrito. Pensai a lei. Dio, la amavo. La amavo e lei aveva ucciso mio padre. Lei mi aveva rovinato. Come potevo amare qualcuno così? Come potevo avere il cuore spezzato per lei piuttosto che dal pensiero ritornato a galla riguardo la perdita di mio padre?

"Come hai potuto farlo? Hai idea di quello che hai fatto? La mia- la mia vita, la mia famiglia. Cazzo, Autumn, mia madre. Come hai potuto? Co- come hai potuto farmi questo?" si era alzata dal letto durante la mia instabilità, ma io ero ormai lontano per prestarle attenzione. Si avvicinò a me, ma io indieteggiai, lontano da lei. Non riuscivo a sopportare che mi fosse così vicina. Non riuscivo a sopportare che fossi nella sua stessa stanza. Non riuscivo a respirare.

"Rimani lì. No-non avvicinarti a me cazzo." mi strozzai, la vista annebbiata dalle lacrime, ma riuscii comunque a vedere il dolore impresso sui suoi lineamenti, l'impotenza.

"Pensavo aveste ucciso mia madre. Cercavo vendetta. Non sapevo che fosse tuo padre. E probabilmente non mi sarebbe importato, se lo avessi saputo. Non ragionavo allora, Harry. Non ragionavo, non provavo nulla, non facevo altro oltre ad uccidere. Se potessi...se potessi tornare indietro, lo farei. In un battito di ciglia, Harry. Vorrei non averti fatto questo. Vorrei non aver fatto niente di tutto questo. Giuro, io-"

"Cosa cazzo c'è di sbagliato in te?!" ruggii, spingendola conto il muro e prendendola per la gola, mentre la imprigionavo lì. Potevo sentire tutti quei deisderi scorrere nelle mie vene. Volevo farle del male. Volevo ucciderla. Volevo aggiustarla. Volevo amarla. Volevo non sapere nulla di ciò. Volevo con tanto con lei e da lei, e io ero semplicemente...così arrabbiato per provare ancora qualcosa per lei, nonostante sapessi tutto quello che aveva fatto.

"Mio padre, Autumn. Tu hai ucciso mio padre." dissi piangendo. Piansi così forte, che il petto mi doleva ed ero incapace di respirare. Piansi così tanto che potei sentire la mia presa su di lei svanire, liberandola completamente alla fine, mentre io cadevo sulle ginocchia, completamente prosciugato.

"Mi dispiace, Harry, Mi dispiace tanto." le permisi di stringermi, per un momento, avendo semplicemente bisogno di lei. Ma poi mi allontanai da lei, incapace di sopportare il suo tocco.

"No, Autumn. Non questa volta. Questo è...questo è troppo."

Aprii la porta e corsi via.

Rupture [h.s. - italian translation]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora