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Il mio corpo rimane rigido e non riesco a reagire in alcun modo. Al momento, il mio sangue freddo e la mia sicurezza sono andati a farsi fottere, sostituiti invece da un senso di terrore e angoscia. Le mie membra sono intorpidite dalla paura, mi guardo intorno in cerca di una via di fuga, ma sono come un topolino in una botte. Sudo freddo, e sono scossa da brividi e tremori. La bocca secca non mi permette di deglutire facilmente e la mia gola si è ormai trasformata in un deserto arido, mentre delle piccole lacrime cominciano a formarsi negli angoli dei miei occhi.

Nella mia testa comincia a farsi strada la paura e una consapevolezza: non uscirò viva da questo posto, saranno gli ultimi minuti della mia presenza in questo mondo. E non avrei mai immaginato sarebbe finita così la mia vita, per mano di uno psicopatico che ha gettato anche il mio ragazzo in prigione.

Gordon. I miei pensieri vanno a lui in questo momento. Lui che non saprà nemmeno che sono morta, lui che non vedrò mai più. I suoi occhi acquamarina, la sua voce profonda, la pelle ambrata che profuma di libertà, lui che non riuscirò a salvare e riabbracciare. E chi lo tirerà fuori di lì una volta che me ne sarò andata?

Il mio bellissimo ragazzo dalle braccia forti che mi salvavano sempre, dal cuore grande, immenso che contiene tutto l'amore del mondo. I suoi capelli spettinati, la tenerezza dei suoi baci; le sue gambe intrecciate alle mie, le sue parole dolcissime e la sua espressione stralunata di prima mattina. Mi viene in mente tutto e non sono ancora pronta a dirgli addio. Non sarò mai pronta a dire addio all'amore della mia vita. Una lacrima salata, riga la mia guancia fino a ricadere sulla mano di Ryan ancora posata sul mio viso.

«Che c'è non parli più ora Lola? Il gatto ti ha mangiato la lingua?» chiede lui, riscuotendomi dai miei pensieri.
«Sei un essere spregevole! Perché tutto questo?» riesco a replicare con un filo di voce.
«Perché odio i "no" come risposta! Perché nessuno può permettersi di rifiutarmi! E tu lo hai fatto, oh sì che lo hai fatto, ben due volte e questo è inammissibile!» risponde con gli occhi iniettati di sangue, furente. Può essere questa la causa di un omicidio? Solo un folle lo penserebbe.

«Tu sei malato!» gli grido contro, con tutta l'aria che ho in corpo. Non morirò senza lottare.
«Lo diceva sempre anche quella puttana di mia madre, quando poteva ancora parlare, ma si sbagliava, è il mondo che è malato, marcio fino all'osso! E tu non fai ad eccezione!» esclama spintonandomi fino a farmi cadere di nuovo sul divano.

La sua forza e violenza mi colgono alla sprovvista e stento a credere che sia lo stesso ragazzo con cui ho camminato nell'erba quella sera e che mi ha baciata teneramente dopo una cena romantica.
«Quindi è questo che hai fatto in tutto questo tempo? Mi hai seguita, hai spiato ogni mia mossa, per darmi la fine che meritavo?» ormai ho capito che probabilmente ogni mia sensazione di essere osservata era dovuta a lui.

«Chi io? Seguirti e spiarti? No, mi è bastato incendiare il locale in cui lavoravi e far arrestare il tuo amato fidanzatino. Sei arrivata di corsa a casa mia di tua spontanea volontà, disarmata e sola. A che mi sarebbe servito seguirti? Sei caduta da sola nella mia trappola!» esclama con una risata isterica.

Quindi non era lui il mio stalker. Sono confusa e sorpresa allo stesso tempo: chi altro è coinvolto in questa storia? Chi altro desidera la mia morte? Gli ingranaggi del mio cervello si arrovellano nonostante questo non sia il mio problema principale. Ma i miei pensieri vengono di nuovo interrotti da lui e dalla sua voce delirante.

«Ti dirò di più: ora posso ucciderti senza alcun problema e sai perché? Perché l'unica persona a cui importava qualcosa di te, ora è in una prigione a scontare la mia pena. Perché la tua famiglia non ti cercherà mai, sei già scappata una volta, penseranno tu te ne sia andata definitivamente stavolta. Magari in un altro stato. I tuoi amici? Li hai allontanati tu, facilitandomi il lavoro, almeno non dovrò far fuori anche loro. Come lo so? Perché quel Liam era il tuo cagnolino fedele, ma qui sei venuta da sola, ti ho vista arrivare. Probabilmente nessuno sa che sei qui. E nessuno lo saprà mai, perché non uscirai da questa casa con le tue gambe. Ho già la tua fossa pronta, nel mio giardino sul retro. Vuoi vederla?»

I miei occhi sono ormai pieni di lacrime. Liam. Non lo vedo da troppo tempo e ora non potrò nemmeno salutarlo per l'ultima volta e dirgli quanto gli voglio bene. Tutto si sta sgretolando e la ragazza coraggiosa e senza paura ha lasciato spazio ad una creatura indifesa che tra poco esalerà l'ultimo respiro. Sono testarda e ho voluto fare tutto da sola di testa mia, ed eccomi qui disarmata davanti al mio aguzzino.

Invio a Liam il mio addio con il pensiero, sperando che lui possa sentirlo e ricordo tutte le nostre risate, tutti i nostri pianti, gli abbracci, le serate all'Energy, quelle sul divano di casa mia con Bruke. Bruke. Anche a lei vanno i miei ultimi pensieri, alla migliore amica che si possa desiderare, quella che è capace di strapparti un sorriso anche quando tutto va storto.

Penso ad ogni volto dei miei amici e colleghi e invio loro un saluto silenzioso, li libero dal mio cuore per cercare di essere più leggera. Ma è così difficile, sento la testa girare e i singhiozzi farsi sempre più frequenti. La paura mi paralizza e non ho la forza di reagire nemmeno per parlare.

Quindi è questo quello che si prova appena prima di morire. Rivedi e rivivi tutto, i bei momenti e quelli tristi, e saluti tutto come fosse ormai un lontano ricordo. Vorrei fermarli e viverci dentro un'ultima volta, ma passano tutti troppo in fretta. Infine sussurro un "ti amo" al mio ragazzo, sperando che lo senta, che se lo imprima nel cuore per sempre come inchiostro indelebile.

Spero non abbia intenzione di torturarmi, spero mi uccida subito, con un colpo secco. Che metta fine velocemente alle mie sofferenze. Si avvicina a me lentamente, a un soffio dal mio viso e il suo alito puzzolente investe i miei sensi. Si posiziona a cavalcioni su di me, immobilizzandomi sotto il suo corpo possente e muscoloso.

«Che peccato uccidere una ragazza così bella» sussurra tracciando il contorno del mio viso con la punta del coltello. La lama fredda mi fa rabbrividire al contatto con la mia pelle accaldata dal pianto e dalle emozioni, e con tutto il coraggio che mi è rimasto in corpo, gli sputo in faccia.

«Avanti coraggio, fallo, verme!» gli ringhio con astio lasciando che un grumo di saliva colpisca la sua faccia, e nei suoi occhi, vedo passare chiara la scintilla della rabbia. L'ho provocato e lui ora farà quello che deve fare senza troppi preamboli. Meglio così.
«Ti accontento immediatamente, puttana!» esclama caricando il braccio con cui impugna il coltello. Chiudo gli occhi aspettando il colpo, che però non arriva, sostituito da un rumore sordo.

Un vaso di vetro si infrange contro la sua tempia, facendolo rotolare per terra svenuto.

🎙SPAZIO AUTRICE 🎙

Eccoci giunti alla fine del quarantaseiesimo capitolo di Energy.
Hanna è ormai convinta di morire per mano di Ryan il quale si sta vendicando dei rifiuti ricecuti. Quando sta per ricevere il colpo che metterà fine alla sua vita, un vaso tramortisce il suo aguzzino.
Chi sarà il suo salvatore?
Riuscirà a incastrare Ryan?

Non vi resta che scoprire le risposte nei prossimi capitoli! Un bacione!
ArielaNodds 💕

ENERGY: Ritrovare l'amore (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora