14.

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Rimango pietrificata sul pianerottolo del mio appartamento. Non so cosa fare o dire, ho quasi il timore di essermi immaginata tutto. Sento le sue labbra ancora poggiate sulle mie e un brivido mi percorre tutta la spina dorsale: mi mancavano così tanto quelle sensazioni, la passione che mi travolge ogni volta che mi tocca.

Non posso essermelo immaginato era tutto troppo reale e fantastico. Entro in casa e non sono ancora riuscita a pensare lucidamente. Prima Ryan che mi bacia e per cui mi sforzo di provare qualcosa senza risultato. E poi Gordon che mi aspetta davanti alla porta, mi afferra e si impossessa della mia bocca, rivendicando qualcosa che in passato gli apparteneva.

Il primo, un bacio dolce e tenero, lento. Il secondo, un bacio travolgente, che mi ha investito come un uragano, passionale, selvaggio e irrefrenabile, da cui trapelano mille emozioni e parole non dette.

Mi chiedo perché mi abbia chiesto di rimanergli amica se poi si presenta con gli occhi gonfi e non riesce a resistermi. Ammetto che anche io ho fatto fatica quando stamattina l'ho guardato, baciato dal sole, così in pace con sé stesso. È sempre stato così: quando stavamo insieme riuscivamo a creare il nostro piccolo paradiso di amore e tranquillità e stamattina mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo.

Tolgo le scarpe scomode a cui sono tanto avvezza e sfilo l'abito, per indossare il mio comodo pigiama di flanella. Sto per mettere la maglietta abbinata ai pantaloni, quando vedo, appoggiata sullo sgabello in camera, la maglia indossata da Gordon questa notte.

Appena porto la t-shirt vicino al naso sento il suo profumo impregnato nel tessuto. La infilo senza pensarci e dopo essermi preparata per la notte mi sdraio nel letto. Riesco ad addormentarmi al solo pensiero delle sue braccia che mi stringono e il profumo della maglia mi aiuta ad immaginarmelo al mio fianco.

La mattina arriva in fretta. Troppo in fretta. Non sono ancora pronta ad alzarmi. Sento qualcuno bussare alla porta: immagino sia Gordon ma quando apro la porta mi ritrovo davanti Liam, in tutta la sua altezza. Maschero la delusione che provo nel vedere che si tratta del mio migliore amico e non del mio ex ragazzo.

«Ciao, non ti aspettavo» farfuglio assonnata.
«Lo so che non mi aspettavi, ma tu lo sapresti se avessi letto uno dei quindici messaggi che ti ho mandato. Credevo dovessimo andare in palestra stamattina.» É scocciato e io non so come dargli torto. Mi guarda meglio e aggiunge: «E perché dormi con la mia maglietta?»

Non sopporto il tono accusatorio che avverto nella sua voce ma capisco che sia preoccupato per la mia assenza. Lo lascio sulla porta e ritorno in camera.
«Ehi, non penserai davvero di potermi liquidare così.»
«Sta zitto» lo ammonisco nel vano tentativo di placare la confusione che ho in testa. «Ho intenzione di raccontarti tutto, ma ti prego dammi un attimo.» Chiudo gli occhi e mi sdraio nuovamente nel letto mentre Liam esce sbuffando dalla stanza. Torna in camera poco dopo, con una tazza fumante di caffè e il sacchetto dei miei biscotti preferiti.

«Ora cominciamo a ragionare» esclamo. Mi guarda storto ma non riesce a trattenere un sorriso. Dopo aver fatto colazione gli racconto tutto, senza omettere anche il più piccolo dettaglio. Si rabbuia quando gli racconto dell'aggressione, tiene la testa fra le mani e i suoi occhi si riempiono di lacrime.

«Non fare così, non è successo nulla» è così strano il fatto che sia io a consolare lui.
«Se fossi rimasto lì, ti avrei protetta, non sarebbe riuscito a toccarti» dice tirandosi i capelli. Gli afferro le mani. «Ma non mi ha comunque fatto nulla, quindi va bene così» scuote la testa, per niente convinto delle mie parole ma rimane in silenzio.

Continuo con il mio racconto riguardo Gordon, Ryan, i due baci e il fatto che ora ho un terribile mal di testa. Mi ascolta comprensivo, nei suoi occhi sinceri c'è solo la volontà di aiutarmi senza giudicarmi. Quando finisco di parlare mi sento più leggera, Liam mi abbraccia e rimango con la testa poggiata al suo petto per diversi minuti.

«Cosa pensi di fare?» mi chiede dopo i minuti di silenzio.
«Penso che mi vestirò e verrò all'Energy ad aiutarvi.»
«Non mi riferivo a quello. Parlavo di Gordon e Ryan.»
«Non lo so. Non voglio illudere Ryan ma sai, vorrei dargli una possibilità. Vorrei capire se posso innamorarmi di qualcun altro.»

«Certo che puoi. Non è quello il punto. Il punto è cosa vuoi tu.»
«Se lo sapessi avrei già preso una decisione.»
«Non è necessario che tu venga all'Energy se non te la senti» cambia argomento Liam.
«No, ci vengo. Ho bisogno di stare con persone che non mi ricordino tutti i problemi che ho e di distrarmi. Sono stata lontana dal locale un giorno solo e devo ammettere che mi manca.»
«Allora vestiti, pigrona. E pettinati i capelli che sembra tu abbia preso la scossa» mi canzona.

Parlare con lui mi ha fatto bene. Mi sento meglio e il buon umore sta tornando. Decido di mettere il telefono in silenzioso: nessuno dovrebbe aver bisogno di me e se per caso dovessero contattarmi Ryan o Gordon è meglio che io non risponda. Voglio stare lontano da loro, voglio prendermi del tempo per me. Penso che chiederò a Bruke se le va di fare qualcosa dopo la palestra di stasera.

In macchina canticchio With me dei Sum 41 e le parole di quella canzone mi fanno riflettere su quanto io, che lo voglia o no, sia comunque legata a Gordon da un filo sottile che forse non riuscirò mai a spezzare. Che non voglio spezzare. Significa molto per me lui.

Lui è l'unico che mi ha insegnato ad amare, che mi ha liberato e mi ha capita, che ha sprigionato le mie emozioni. Ma ora non funziona più così. Ora ci sono io e ho bisogno di avere il controllo sulla mia vita e su ciò che provo.

Non posso lasciarmi travolgere dalle emozioni e lasciare che tutto mi sfugga di mano nuovamente. Ho finalmente preso in mano le redini della mia esistenza e non posso lasciare che la passione selvaggia per l'uomo di cui sono innamorata mi destabilizzi.

🐢SPAZIO AUTRICE 🐢

Eccoci giunti alla fine del quattordicesimo capitolo di Energy.
Hanna, è confusa dai suoi sentimenti per Gordone per quello che invece correbbe riuscire a provare per Ryan. Liam le fa da supporto, da grande amico quale è.
Cosa pensa di fare Hanna?
Lasciar parlare il suo cuore che vuole Gordon?
O dar retta alla testa che suggerisce Ryan?

Non vi resta che scoprire le risposte nei prossimi capitoli! Un bacione!
ArielaNodds 💕

ENERGY: Ritrovare l'amore (#Wattys2019)Where stories live. Discover now