15.

949 30 2
                                    

Quando arrivo all'Energy, la confusione di quel posto mi tranquillizza. Mi salutano tutti e respiro un'aria di familiarità che mi fa sentire stranamente calma. Bruke mi guarda con aria torva, non si sarà bevuta la storia della mia presunta malattia. Le sorrido ignorando il suo sguardo indagatore ma so che non potrò sfuggire alle sue domande ancora a lungo.

Trovo uno straccio e comincio a pulire i tavoli ammucchiati in un angolo del grande stanzone. Ognuno si sta dando da fare e immagino che nessuno abbia ancora avuto tempo di fare questo.

«Spero tu stia meglio Lola!» esclama Nate, il mio capo quando mi raggiunge. Annuisco con finta convinzione e lui si fa più vicino.
«Troveremo il bastardo che ti ha aggredita. Non l'ho detto a nessuno a parte alla polizia. Se vorrai lo racconterai tu ai tuoi colleghi» mi sussurra senza dare nell'occhio.

«Come lo hai saputo? Non volevo crearti problemi» dico abbassando gli occhi, e la vergogna comincia a farsi strada dentro di me.

«Ehi, non hai creato nessun tipo di problema. È quel pezzo di merda che dovrà fare i conti con me. L'ho visto dai filmati delle telecamere che ho controllato ieri sera. Mi sento terribilmente in colpa per quello che ti è successo qui, nel mio locale» ammette rattristato.

Stavolta è il mio turno di consolarlo «Non è successo nulla, Nate. E sicuramente non è colpa tua. So che se avessi potuto evitarlo lo avresti fatto.» Lo dico perché ne sono certa, non sono solo parole vuote.
«Puoi dirlo forte» risponde massaggiandosi la nuca e poco dopo aggiunge: «Per qualsiasi cosa ci sono. E se vuoi prenderti qualche giorno di pausa fa pure.»
«Grazie davvero Nate, ma non ce n'è bisogno. Qui sto bene.»
«Come desideri» si congeda con un sorriso.

Gli sono davvero grata per tutto e questa è un'altra dimostrazione di quanto lui sia gentile e tenga a noi. Non è solo il capo, lui è il papà di tutti e gli siamo davvero affezionati.

Ci tratta con rispetto e amore, rimproverandoci quando sbagliamo, non solo al lavoro, ma nella vita in generale. Ci consola e ci aiuta quando ne abbiamo bisogno, si preoccupa per la nostra salute e il nostro benessere.

È anche questo che fa sembrare l'Energy una casa e una grande famiglia. D'un tratto penso a quanto sarebbe bello se anche Gordon lavorasse qui: potrebbe suonare e dare una mano con la scelta dei brani. Scaccio quel pensiero così inverosimile, devo togliermelo dalla testa, non trovargli un posto nella mia vita.

«A che pensi?» trilla Bruke, con quel suo modo invadente e impertinente che adoro.
«Penso alla prossima coreografia» mento spudoratamente senza nemmeno cercare di mascherare la bugia. So che non mi crede: non mi vengono mai idee decenti prima del giovedì. Annuisce forse capendo che non ho intenzione di parlarne.
«Hai da fare dopo?» le chiedo dopo qualche minuto di silenzio.
«Certo che no» risponde entusiasta, già capendo le mie intenzioni. Non aspettava altro.

«Serata tra donne?» le propongo.
«Oh speravo lo dicessi. Ho bisogno di una manicure e anche di farmi tagliare i capelli. Ti va?»
«E me lo chiedi? Ovvio che mi va. Usciamo a cena con le altre?» spero che anche le altre ragazze dell'Energy abbiano voglia di passare la serata insieme. Ho bisogno di stare con sole donne per disintossicarmi dal testosterone di Gordon e Ryan. Ho bisogno di spettegolare e di chiacchierare di cose leggere.

«Donne, stasera si va da Red Bob, niente scuse» grida Bruke girandosi. La adoro. Le ragazze acconsentono tutte piuttosto contente della proposta e io sono felice di aver qualcosa da fare che mi riporti alla normalità. Qualcosa che non sia destreggiarmi tra il mio pericoloso ex ragazzo e un nuovo pretendente, o cercare di districarmi tra bollette, affitti e canoni. Qualcosa per una ragazza giovane come me.

Un'ora dopo l'allenamento sono seduta su una morbida poltrona mentre un angelo sotto forma di parrucchiera mi lava i capelli massaggiandomi la testa. Ho deciso di non stravolgere il mio look, ma le chiedo comunque di dare una leggera spuntata alle punte e sfoltirli.

Mi sento molto meglio quando ho finito e una volta dall'estetista lascio che anche lei mi coccoli. Opto per un colore verde metallizzato sulle mie unghie e sono molto contenta del risultato. Mi sento come nuova, e il mio aspetto raggiante ne è la conferma.

«Ci vuole un bel vestito per la serata ora!» esclama Bruke. So che ne ho a bizzeffe nel mio armadio ma decido comunque di dare un'occhiata, arrivate al negozio. Trovo un vestito nero decisamente provocante, con un'ampia scollatura sulla schiena e cosparso di brillantini.

Me lo provo e devo dire che sta davvero bene, fascia le mie curve alla perfezione mettendole in risalto, non è troppo corto ed é abbastanza semplice sul davanti, mentre il retro è molto sexy. Senza pensarci troppo lo pago. So che non era indispensabile, ma non ne avevo nessuno fatto così.

Io e Bruke ci prepariamo a casa mia: lei vive non lontano da qui, e ha una famiglia abbastanza normale convinta che faccia la barista e non la spogliarellista. Non le permetterebbero mai di fare un lavoro del genere, esattamente come non me lo avrebbe permesso la mia famiglia. Lei sostiene che glielo dirà a tempo debito, ma lavora lì da tre anni e non ha ancora trovato il momento di comunicarglielo.

Finita la preparazione che ha richiesto un'ora buona siamo pronte per andare da Red Bob. Il locale è affollato come sempre: i tavoli liberi sono pochi ma nonostante questo riusciamo a farci assegnare un posto.

Siamo in dodici ragazze bellissime ed eleganti e non passiamo inosservate, facciamo colpo e i ragazzi non perdono l'occasione per farcelo notare. I tavoli da biliardo sono tutti occupati e anche in pista il posto per ballare è poco ma come sempre ci faremo strada. È un locale di quelli in cui si mangia, si gioca e si balla e ogni giorno della settimana c'è gente.

Mangiamo e beviamo e un gruppo di ragazzi si fa avanti e ci chiede di ballare. Scoppiamo a ridere, già abbastanza brille, ma poi ci alziamo e ci facciamo accompagnare fino a raggiungere la pista.

Siamo ballerine e il più delle volte non riusciamo a passare inosservate nonostante l'alcool che ci scorre nelle vene. Potremmo essere più discrete, ma quando usciamo amiamo divertirci e ci scateniamo fino a che non siamo completamente esauste.

Cinque shot di tequila più tardi sono decisamente andata. Rido a crepapelle per la stupida espressione che Bruke fa quando si concentra a stare in equilibrio sui tacchi alti. Io i miei li ho abbandonati un'ora fa circa vicino al nostro tavolo. O forse due ore fa. Non ricordo. Il locale fumoso è ancora pieno di ragazzi e ragazze, tutti piuttosto ubriachi.

Un ragazzo che sembrerebbe di bell'aspetto mi chiede di ballare; vorrei chiedergli di smettere di girare ma temo che sia una conseguenza dell'alcool. Come il fatto che vedo tre occhi e due nasi sulla sua faccia, quindi non dico nulla al riguardo.

Accetto senza pensarci troppo, anche perché pensare in questo momento non è il mio forte, e mi faccio guidare da lui sulla pista da ballo. Barcollo un pochino ma lui mi tiene stretta e non molla la presa. La musica fischia nelle mie orecchie, le luci stroboscopiche mi stordiscono e io continuo a ballare e a muovere il bacino a ritmo. Il mio accompagnatore appoggia le mani sui miei fianchi e io incrocio le braccia intorno al suo collo.

🥕SPAZIO AUTRICE 🥕

Eccoci giunti alla fine del quindicesimo capitolo di Energy.
Hanna decide di passare una serata spensierata con le ragazze, per scacciare la negatività di quei giorni.
La serata sembra procedere per il meglio, ma cosa succederà?

Non vi resta che scoprire le risposte nei prossimi capitoli! Un bacione!
ArielaNodds 💕

ENERGY: Ritrovare l'amore (#Wattys2019)Where stories live. Discover now