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Mi sveglio tra le sue braccia e stavolta non ho alcuna intenzione di alzarmi. Ho un po' paura della sua reazione e spero con tutta me stessa che non se ne penta. Ha passato tutta la notte a stringermi come se avesse paura di perdermi, come se volessi andarmene via.

Il profumo della sua pelle mi riempie le narici, sono drogata di quella fragranza. E forse dopo tanto tempo potrò sentirla spesso. Mi sono svegliata più volte a controllare che fosse ancora qui con me, e per tutta risposta ho trovato le sue braccia forti avvolte intorno al mio corpo.

Tento di spostare il braccio senza svegliarlo, voglio preparargli la colazione e portargliela a letto. Sono consapevole del fatto che non sia il genere di cosa che faccio spesso, troppo sdolcinata per i miei gusti, ma oggi mi sento così di buon umore. Recupero la maglietta che indossava ieri sera e la indosso come fosse un vestito: mi copre il sedere e parte delle gambe, è davvero lunga per me. Gordon è più alto, è muscoloso e sicuramente la riempie meglio di quanto possa fare io.

Metto a scaldare il latte e preparo il caffè da mettergli dentro. Mi sento ispirata quindi decido di cucinare anche dei biscotti. Sono davvero di raggiante. Dopo mezz'ora sforno il mio capolavoro al cioccolato e rimango stupita dalle mie doti culinarie.

«Cosa è questo delizioso profumo?» chiede Gordon abbracciandomi da dietro e posandomi un dolce bacio sul collo.
«Oh no, hai rovinato la sorpresa. Avrei voluto portartela io di là la colazione.»

«Non c'era bisogno di prepararmi la colazione a letto, ma se proprio insisti posso tornare nell'altra stanza e fingere di dormire» dice girandomi verso di lui e stampandomi un tenero bacio sulle labbra.

Quanto vorrei che tutte le mattine della mia vita fossero così, con lui che mi prende e mi bacia a sorpresa e io che mi sento le farfalle nello stomaco ogni volta che penso a lui e ai "Ti amo" sussurrati prima di dormire. Ho ancora il terrore di svegliarmi da un momento all'altro da sola nel mio letto, che questo sia un altro di quei sogni bastardi che mi provocano nostalgia e mi lasciano con l'amaro in bocca.

Mi era mancata la familiarità di queste piccole azioni, lui che mi dice cose dolci, che mi fa sentire desiderata.
«Non sarà la stessa cosa, ma se torni in camera potrei fingere che tu non sappia cosa ho preparato» rispondo indicando il vassoio stracolmo di roba.
«Torno a dormire, ci vediamo fra poco» scherza lui dandomi una pacca sul sedere.

Sistemo le ultime cose e poi prendo il vassoio dirigendomi verso la mia camera. Sono passati un paio di minuti e spero che si sia già disteso. Sbircio dentro e vedo Gordon sdraiato sul letto con il respiro pesante. Deve essersi addormentato veramente. Aspetterò una decina di minuti prima di svegliarlo con la colazione. Mentre medito di lavare gli utensili utilizzati, qualcuno bussa alla porta. Devo decidermi a far aggiustare quel maledetto campanello.

Quando apro, trovo davanti a me l'ultima persona che pensavo di vedere: i suoi occhi scuri si piantano dentro i miei, e le emozioni che vi leggo vanno dalla frustrazione, alla tristezza. Ryan. So di non avergli più dato una risposta definitiva ma non mi aspettavo di vedermelo piombare a casa. Non credevo arrivasse a tanto, devo piacergli davvero. Mi incute quasi timore, con quello sguardo arido e rabbioso, ma cerco di non darlo a vedere.

«Ciao, che ci fai qui?» gli dico con incertezza ritraendomi, come se mordesse. Mi tiro la maglietta un po' più giù sulle cosce per coprirmi meglio, ma sotto il suo sguardo mi sento nuda. Non mi sono comportata bene con lui ma a mia discolpa posso dire che ero molto confusa e nella mia testa si alternavano stati emotivi contrastanti.

«Beh, sono venuto a vedere se fossi ancora viva, dato che ignori completamente le mie chiamate e i miei messaggi da quindici giorni» risponde alzando la voce. Non mi piace questo suo tono d'accusa. Non sono obbligata a rispondergli e forse avrebbe potuto capire da solo che se non mi facevo sentire c'era un motivo.

«Abbassa il tono. Ho avuto da fare, ok? Ho tante cose a cui badare e tu non sei stato una mia priorità. Avevo bisogno del mio spazio» replico. Non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da lui, come da nessuno sulla faccia di questa terra.
«Con chi parli, Hanna?» chiede Gordon dalla camera da letto. Ci voleva anche questa. Non poteva andare avanti a dormire beato intanto che io mi liberavo di Ryan?
«Nessuno, amore, dormi!» gli urlo in risposta.

«Amore? Quindi è questo che eri occupata a fare? Eri occupata a trovare un altro ragazzo intanto che uscivi con me e mi baciavi?»
«No, Ryan non è come pensi. È una storia lunga da raccontare e ti sembrerà una bugia quindi devi fidarti di me. Non sono uscita con te per prenderti in giro o usarti. Sono stata davvero bene con te.»

«Ma credo tu ora debba andartene, perché, se non l'hai notato, stavo cercando di fare colazione con la mia ragazza» interviene Gordon materializzandosi dietro di me. È a torso nudo e indossa solo un paio di pantaloni della tuta. Non mi stupisco che Ryan se ne vada senza aggiungere una parola. Gordon ha il potere di intimorire le persone. Tranne me ovviamente. Adoro questo lato un po' burbero, tranne quando si trasforma nella furia cieca che gli fa perdere il controllo.

«Dove eravamo rimasti?» mi chiede lui con un sorrisetto.
«Eravamo rimasti che tu dormivi in camera e io ti portavo la colazione» rispondo.
«Spero che stavolta non ci interrompa nessuno» dice voltandomi le spalle e dirigendosi in camera. La schiena è una delle parti che più mi piace in un uomo. La sua non ha tatuaggi ed é la perfezione, è muscolosa e ben scolpita. Le fossette appena sopra il sedere definito sono qualcosa di fantastico; è uno spettacolo vederlo camminare mezzo nudo per la casa. Non posso ancora credere che lui sia qui, nel mio appartamento.

Afferro il vassoio e corro in camera per evitare che la mia sorpresa venga compromessa da altre interruzioni. Mi siedo sul letto di fianco a lui e gli ricopro il viso di baci. Mi afferra il mento e mi stampa un lungo bacio sulla bocca. Non sembra cambiato nulla, come un paio di anni fa quando ci svegliavamo a casa di sua nonna dopo una delle mie fughe.
«Buongiorno, piccola» dice lui sorridendomi.

«Buongiorno a te. Ti ho portato la colazione.»
«Oh ma che gentile, che sorpresa, non avresti dovuto.» Scoppio a ridere. Sono un'attrice molto migliore di lui, la mia messinscena sembrava quasi vera.
«Ti amo» e capisco che questo non fa parte della farsa per la colazione. Questo viene dritto dal suo cuore.
«Ti amo anche io» rispondo senza pensarci due volte.

«Che ti va di fare dopo?» chiede Gordon con la bocca piena di biscotti.
«Dovrei fare la spesa, ho il frigorifero praticamente vuoto. E poi possiamo andare all'Energy.»

Presentare Gordon ai ragazzi dell'Energy è un po' come far conoscere il proprio ragazzo ai genitori, e io mi sento agitata. Non so come la prenderanno, soprattutto Liam che conosce tutta la storia, ma questo è un passo importante e io sento che questo è il momento giusto per compierlo.
«Affare fatto!» esclama entusiasta finendo la colazione.

🏮SPAZIO AUTRICE 🏮

Eccoci giunti alla fine del ventesimo capitolo di Energy.
Dopo la notte passata insieme, Hanna è davvero di buon umore, e decide di fare una sorpresa a Gordon, ma viene interrotta dall'arrivo di Ryan, arrabbiato per la situazione e per non aver ricevuto una risposta. L'intervento di Gordon placa gli umori e Hanna decide di presentarlo all'Energy.
Si sarà rassegnato Ryan?
O tornerà alla carica?
Come la prenderanno i ragazzi dell'Energy?
E Liam?

Non vi resta che scoprire le risposte nei prossimi capitoli! Un bacione!
ArielaNodds 💕

ENERGY: Ritrovare l'amore (#Wattys2019)Where stories live. Discover now