12.

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Amici? Il mio cuore perde un battito. Come faccio a essere amica del ragazzo di cui sono stata innamorata e che forse non ho mai smesso di amare? Non voglio perderlo di nuovo dopo averlo ritrovato però. E se amicizia è quello che chiede, è esattamente quello che avrà. Mi riaccompagna al mio appartamento e per tutta la durata del tragitto rimaniamo in silenzio.

Appena entrata nel piccolo salotto, chiudo la porta alle mie spalle, mi ci appoggio e striscio fino a sedermi sul pavimento. Le lacrime cominciano a scendere copiose senza un apparente motivo.

O meglio, il motivo è più che evidente ma mi rifiuto di ammetterlo a me stessa. Non è quello che volevo? Che non si facesse strane idee sul nostro nuovo tipo di rapporto, ero io quella che voleva cacciarlo dal letto quando mi sono svegliata tra le sue braccia stamattina, ero io quella che non voleva qualcosa di più, che non voleva si illudesse.

E ora mi ritrovo qui a piangere come una perfetta idiota perché lui mi ha detto esattamente quello io volevo dire a lui.

Il mio telefono vibra più volte e lo lascio squillare finché non smette. Non guardo nemmeno chi sia, non mi interessa, voglio starmene da sola a pensare a quello che io e Gordon ci siamo detti. Eppure stanotte, mentre mi stringeva non sembrava pensarla così, non era un abbraccio da amico. Io in quell'abbraccio mi sono sentita a casa.

Sdraiata sul letto ancora sfatto, fisso il soffitto. Il corpo di Gordon ha lasciato l'impronta sul vecchio materasso della mia camera. Afferro il cuscino su cui ha dormito e lo porto al naso: odora di buono, di lui, ha ancora il suo profumo. Le lacrime ricominciano a scendere, lacrime per un amore che forse non è mai finito. Almeno da parte mia.

Recupero la maglietta con cui ha dormito, quella di Liam. Ho intenzione di dormirci io, sembrerà che lui sia qui a stringermi ogni notte, quelle braccia in cui mi sono sempre sentita viva ma in cui non mi dispiacerebbe morire. E se la me di qualche settimana fa mi vedesse in questo stato, mi prenderebbe a ceffoni fino a farmi ritrovare il lume della ragione. Perché io non sono il tipo che piange per un ragazzo, che indossa le sue magliette o si cruccia per un rifiuto. No, devo assolutamente reagire.

Il mio telefono ricomincia a vibrare e stavolta lo afferro e rispondo senza guardare chi sia. Una voce maschile che non riconosco parla dall'altra parte. È Ryan. Concentrata come ero su Gordon mi sono persino dimenticata di aver conosciuto un ragazzo.

«Ehi, ho provato a chiamarti diverse volte ma non rispondevi. Tutto ok?»
«Ehm sì, tutto bene, stavo dormendo» mento. È una bugia pietosa: la mia voce tremante mi tradisce, si sente che ho passato le ore a piangere e non a dormire.

«Oh scusa non volevo disturbarti»
«Tranquillo, dovevo svegliarmi in ogni caso. Ti serve qualcosa?» mi accorgo di essere molto fredda con lui, nonostante lui non abbia fatto nulla. Non é giusto prendermela con lui, è così gentile.
«No, cioè... mi chiedevo se... non lo so... ti andasse di uscire a cena con me»
«È molto gentile da parte tua, ma non mi sento molto bene. Facciamo un'altra volta?»
«Certo! Mi dirai tu quando potrai!» dice chiudendo la conversazione in maniera educata, ma noto una vena di tristezza nella sua voce.

Non voglio prenderlo in giro. Hai appena rifiutato una cena con un ragazzo bellissimo dopo che il tuo ex ragazzo, spuntato dal nulla, ti ha respinta chiedendoti di rimanere sua amica. Vista così mi faccio pena. Gordon mi ha detto chiaro e tondo che non mi ama e io dovrei rimanere in casa a piangermi addosso? Dannazione, non è questo che intendevo con reagire. Prendo il telefono e richiamo Ryan.

«È ancora valida la tua proposta per stasera? Mi sento decisamente meglio e ho intenzione di accettare!»
«Certo che è ancora valida, sono passati due minuti da quando te l'ho chiesto! Passo a prenderti alle otto?»
«Alle otto è perfetto, ci vediamo stasera»
«A dopo, bellezza!»
Attacco e guardo l'orologio: sono le sei, odio arrivare in ritardo quindi è meglio se comincio a prepararmi. Sono una ragazza dopotutto, adoro farmi bella.

Mi faccio una lunga doccia durante la quale penso al senso della mia vita e, una volta asciutta, decido di mettermi qualcosa di elegante: sistemare l'aspetto esteriore riuscirà a mascherare il disastro che ho dentro.

Liscio i capelli e opto per un trucco leggero: del correttore che copra le occhiaie da lacrime, una passata di fard, mascara, una sottile linea di eyliner e un lucidalabbra color pesca. Indosso un vestito bianco appena sotto il ginocchio e un paio di scarpe beige col tacco. Guardo il mio riflesso nello specchio e in quel momento sento il campanello trillare. Il mio accompagnatore è arrivato.

Scendo le scale con disinvoltura nonostante i tacchi alti. Sono ormai abituata a ballare con scarpe del genere. Ryan mi dà un bacio sulla guancia e apre la portiera del pick-up per farmi salire.
«Sei davvero bellissima stasera, sono senza parole» dice mentre ci rechiamo al ristorante.

«Oh grazie mille!» sorrido imbarazzata «anche tu stai bene» dico sincera. Indossa una camicia bianca perfettamente stirata e abbottonata fino al collo. Ricordo la prima volta che ho visto Gordon, sul palco con la chitarra: la sua camicia bianca, stropicciata, sbottonata fino a metà petto e le maniche arrotolate fino al gomito. Mi viene da ridere pensando al confronto.

Il ristorante è davvero bello ed elegante e ringrazio il cielo di essermi vestita così. Ryan sposta la sedia per farmi sedere. È così bello, pulito, gentile, non impreca e scommetto che non ha mai fatto a botte con nessuno. È praticamente perfetto e io mi sento così imperfetta, con il mio lavoro da spogliarellista. Dovrò dirglielo prima che le cose tra noi possano farsi serie. Non voglio tenergli nascosta un'informazione del genere. Starà a lui decidere se continuare a frequentarmi dopo la mia confessione.

Decido di godermi la cena per il momento e di rimandare a dopo la notizia. Il cibo è davvero squisito e mentre sto finendo il mio bicchiere di vino quasi mi strozzo. Gordon è appena entrato nel locale, con una bellissima bionda al seguito e chiede al cameriere di assegnargli un tavolo.

La bellezza di quel ragazzo mi lascia senza fiato ma allo stesso tempo ho paura di vomitare tutta la cena: non mi aspettavo di trovarlo qui soprattutto con una ragazza con lui. I nostri sguardi si incrociano e rimane paralizzato per un attimo, la bocca si apre come a voler dire qualcosa ma poi la richiude. Non c'è bisogno di dire nulla, i fatti parlano da chiaro.

La nostra cena è praticamente volta al termine e mi sento leggermente sollevata quando Ryan chiede il conto. Mi alzo per seguirlo fuori e sento gli occhi di Gordon addosso a me che mi scrutano. Ovviamente non gli darò mai la soddisfazione di ricambiare quello sguardo e cammino decisa, con una certa baldanza, verso l'uscita.

🦋SPAZIO AUTRICE 🦋

Eccoci giunti alla fine del dodicesimo capitolo di Energy.
Il rapporto tra Hanna e Gordon sembra essersi concluso con una semplice amicizia, almeno da parte di lui. Lei decide così di non rinunciare ad un appuntamento galante con Ryan ma al ristorante trova Gordon in compagnia si un'altra ragazza.
Chi è quella giovane donna?
La nuova fiamma di Gordon?
Darà delle spiegazioni ad Hanna?
E Hanna sarà disposta ad ascoltarlo e accettare la situazione?

Non vi resta che scoprire le risposte nei prossimi capitoli! Un bacione!
ArielaNodds 💕

ENERGY: Ritrovare l'amore (#Wattys2019)Where stories live. Discover now