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La notizia mi colpisce ma non mi sconvolge più di tanto, sapevo che in quel ragazzo c'era qualcosa che non andava, ma non immaginavo fino a questo punto. Lo avevo capito dal momento in cui si era presentato furente fuori dal locale e aveva fatto a botte con Gordon. Ma pensavo che si limitasse a quello, ad un uomo con l'orgoglio ferito da un rifiuto.

Per la verità, qualcosa nei suoi occhi mi aveva messo a disagio anche la prima volta che lo avevo visto, quando si era presentato in palestra. E ora capisco che il mio sesto senso era azzeccato, infallibile come sempre.

Poggio la mazza da baseball sulla spalla e mi dirigo a lunghe falcate verso la porta.
«Hanna, aspetta, non è tutto» grida mio padre prima che io possa uscire.
Faccio marcia indietro come un vero soldatino e ritorno nella sala da pranzo, devastata dalla mia ira cieca.

Ora con la mente leggermente più lucida, mi accorgo di quanto deve essere sembrata folle la mia trovata. Ci vorrà del tempo per sistemare tutto questo disordine, magari una paga extra per il povero Gary. Immaginavo non fosse tutto, ma ora mio cuore martella nel petto e lo sento fischiare nelle orecchie.

«Avanti parla, ti ascolto» attacco dopo essermi seduta a cavallo di una sedia, con gli avambracci posati sullo schienale. In tutto ciò, mio fratello e la sua futura sposa sono rimasti immobili, senza spiccicare una parola riguardo tutta la faccenda. Sembrano due piccioni imbalsamati.
«D'accordo, ma non interrompermi» dice mio padre con il suo tono autoritario; annuisco con un cenno del capo, invitandolo a continuare. Cerco di non lasciar trasparire la frenesia che agita le mie membra, ma non riesco a impedire il tremolio alla gamba destra.

«Abbiamo cercato, come già tu sai, di convincere Gordon a svelarci cosa facessi per vivere, dove abitassi, come stessi. Insomma, informazioni sul tuo conto.» Mi sto già innervosendo ma cerco di mantenere la calma, per non mandare a farsi fottere i progressi fatti fino ad ora. Non chiedo loro il perché, al momento non è un'informazione prioritaria. Dopo una breve pausa per riprendere fiato, Patrick comincia di nuovo.

«Non ha voluto dirci niente, se non il fatto che fossi felice lontano da noi. Ma questo già lo sapevamo. Abbiamo provato ad offrirgli dei soldi ma ha rifiutato senza pensarci due volte.» Questa semplice affermazione a cui mio padre non presta nemmeno attenzione, mi riempie il cuore di gioia.

Gordon, il ragazzo che amo, non ha tradito me, il nostro amore, per degli stupidi soldi di cui però aveva bisogno. Cerco di rimanere impassibile, mentre dentro di me, il mio cuore fa le capriole.

«Non ha voluto sentire ragioni e se ne è andato senza darci uno straccio di informazione. Così ho cominciato a fare le mie ricerche, ma sembravi invisibile, nessuno ti conosceva, nessuno aveva mai sentito parlare di te. Finché non mi sono imbattuto in Ryan, un ragazzo di bell'aspetto che lavora in un'officina nel centro di New York. Mi ha detto di conoscerti bene e di sapere praticamente tutto di te, poiché era un tuo grande amico. Non so quanto ci sia di vero nelle sue parole, ma in quel momento sembrava sincero ed era la mia unica pista. Gli ho raccontato tutta la storia, parlato del passato e lui non ha voluto denaro per darmi tutte le informazioni che cercavo. Si è semplicemente giustificato dicendo che ero tuo padre ed era giusto così. Si è perfino offerto per darmi una mano a riportarti a casa, sulla retta via, da noi, ma non immaginavo avrebbe dato fuoco al locale in cui lavoravi e fatto arrestare il tuo ragazzo.»

Quindi i miei genitori hanno solo fatto scattare un grilletto nella mente di quel ragazzo disturbato. Perché è di questo che si tratta. Il rifiuto deve averlo gettato nello sconforto innescando una serie di reazioni a catena. Non mi resta altro da fare che andare da lui il prima possibile, disarmata, cercando di parlarci civilmente per non istigare di nuovo la sua furia. Non so cosa provocherà la mia visita, ma se voleva che tornassi da lui, ecco la sua occasione. Non sarà divertente come sperava, ma questo dovrebbe averlo messo in conto.

«Andrai da lui ora?» chiede mia madre, con quella che sembra una nota di preoccupazione nella voce. Trattiene il fiato, quasi avesse paura della risposta che però nel suo cuore già conosce. Non le è mai importato nulla di me, non so cosa sia tutto questo interesse nei miei confronti ora.

«Ovvio che ci andrò. E ti dirò di più: lo farò arrestare e tirerò fuori il mio uomo da quella cella maleodorante, così potremo vivere felici e contenti lontani da tutta questa merda, lontani da voi.»
«Sarei felice di chiedere personalmente scusa al tuo ragazzo, quando sarà libero» sbotta mia madre, abbassando lo sguardo sul pavimento.

Ho sentito bene? Lei cosa? Non posso crederci, sarebbe stupido abboccare di nuovo ad una delle sue trappole diaboliche. E se non fosse una strategia, un piano ben congegnato, ma un semplice ramoscello di ulivo? Un'offerta di pace, insomma, per un nuovo inizio. Dovrei crederle? Non lo so. Perché le ho dato fiducia troppe volte e lei immancabilmente l'ha tradita, nella maniera più subdola e meschina. Ma rimane pur sempre mia madre e un minimo di affetto, per avermi messa al mondo, lo provo. Sono combattuta ma ora ho altre questioni più imminenti da risolvere.

«Valuterò la tua offerta e ti farò sapere» le rispondo come se mi avesse appena chiesto di lavorare per lei. Annuisce senza guardarmi negli occhi, quasi intimidita da me. Ed è assurdo come si sia ribaltata la situazione, come sia lei ora la parte debole, così lontana dalla donna dispotica che mi ha cresciuto. E io, la ragazzina indifesa e senza personalità, sono finalmente diventata una donna decisa e determinata. Adoro la nuova me. Piena di difetti, lo so, ma che sa quello che vuole.

«Fai attenzione, ti prego» aggiunge mia madre prima che io esca. Annuisco e ringrazio mio padre il quale mi liquida con un gesto della mano e un semplice «Dovevi saperlo.»
Mi chiedo se me l'avrebbero detto prima o poi, se io non fossi riuscita a decifrare la lettera di Gordon o, peggio ancora, se lui non fosse riuscito a farmela pervenire. Probabilmente avrebbero mantenuto il segreto e sperato in una mia resa. Evidentemente non conoscevano questo mio lato testardo e cocciuto, che non si arrende nemmeno di fronte all'evidenza delle prove.

Cammino nel vialetto, dirigendomi alla mia vettura, e noto la devastazione provocata nel giardino della villa. Non immaginavo sarei arrivata a tanto, ma l'adrenalina e la rabbia mi hanno annebbiato il cervello, a tal punto da non capire più nulla. Avrei voluto avere Gordon al mio fianco, che mi tranquillizzasse e mi dicesse che andava tutto bene, che si sarebbe risolto tutto per il meglio. Mi avrebbe fatto ragionare. Ma lui non c'è. Non c'è per uno stupido piano di vendetta. E ora è il mio turno.

👣SPAZIO AUTRICE 👣

Eccoci giunti alla fine del quarantaquattresimo capitolo di Energy.
Hanna scopre con sorpresa che i suoi genitori sono solo in parte responsabili dell'accaduto. Il maggior colpevole è Ryan che dietro la maschera da bravo ragazzo ha nascosto la propria pazzia.
Cosa pensate dell'atteggiamento dei genitori di Hanna?
Avranno qualcosa in mente o si stanno pentendo del loro comportamento?
Che ne sarà di Hanna e Ryan?

Non vi resta che scoprire le risposte nei prossimi capitoli! Un bacione!
ArielaNodds 💕

ENERGY: Ritrovare l'amore (#Wattys2019)Where stories live. Discover now