17.

882 33 2
                                    

La mia testa non smette di girare, mi fa male il collo e non riesco a capire dove sto dormendo. Piano piano riesco a distinguere le piastrelle del mio bagno e Gordon che dorme appoggiato alla parete. Ricostruisco le scene di ieri e ricordo di essermi addormentata addosso a lui dopo aver vomitato anche l'anima. Un senso di vergogna mi assale, ma poi mi rendo conto che è di Gordon che si tratta, il mio ex ragazzo che conosce ogni mia piccola sfumatura.

Mi sollevo senza svegliarlo e guardo l'orribile riflesso che vedo nello specchio: il mascara è colato sulle guance, ho i capelli in uno stato pietoso, il rossetto si è spalmato ben oltre il contorno delle mie labbra.

Con il detergente lavo via il trucco rimasto e il mio viso comincia ad assumere sembianze umane. La mia bocca puzza di osteria e impiego dieci minuti a lavarmi i denti. Gordon dorme ancora alla grande così mi spoglio velocemente e mi infilo nella doccia. L'acqua calda placa il mio dopo sbronza ma l'emicrania persiste implacabile. Quando esco, Gordon non è più seduto in bagno ma mi ha lasciato della biancheria pulita, un paio di pantaloni della tuta e una t-shirt comoda.

Esco dal bagno e dalla cucina proviene un delizioso profumo di pancakes. Perché è così gentile con me?
«Ho pensato che avessi fame» dice Gordon porgendomi un bicchiere d'acqua e un'aspirina.
Il mio stomaco reclama cibo e io non ho intenzione di tirarmi indietro.

«Grazie Gordon, non dovevi.»
«Sono solo dei pancakes»
«Mi riferisco a tutto, non solo alla colazione. Parlo delle scale che probabilmente da sola avrei fatto in un paio di ore e per avermi tenuto i capelli mentre vomitavo. E per avermi dato un passaggio.» Evito di accennare al fatto che abbia interrotto la mia serata con una scenata di gelosia, ma forse è stato meglio così. Chissà come sarebbe finita altrimenti.

So di aver molto per cui ringraziare Gordon però al momento credo vada bene così. Divoro i pancakes sotto il suo sguardo divertito.
«Qualcuno aveva davvero molta fame.»
«Non dire niente altrimenti potrei voler mangiare anche te. Ti ricordo che ho dei denti molto affilati.»
«Non mi sono mai dispiaciuti i tuoi morsi» risponde Gordon con una nota di nostalgia nella voce.
Tossisco per rompere quel silenzio imbarazzante e sparecchio il tavolo.

«Puoi farti una doccia se vuoi. Non dev'essere stato bello dormire sul pavimento di un bagno con una ragazza molto ubriaca che puzzava di vomito sulle gambe.»
«Faceva un po' schifo effettivamente ma non avrei voluto essere da nessun'altra parte.»

La sua sincerità mi stupisce e prima che io possa replicare si chiude in bagno. Dopo poco mi chiama chiedendomi di portargli i vestiti che ha in macchina. Quando apro il bagagliaio trovo diverse paia di pantaloni e magliette pulite: deve passare parecchie notti fuori ma scaccio dalla mente qualsiasi pensiero che abbia a che fare con altre ragazze.

Mi metto nel letto e aspetto che Gordon esca dal bagno. L'aspirina ha fatto effetto e il mal di testa si è un po' placato. Non sono abituata a questo genere di cose, non bevo quasi mai, e non passo nottate come quella appena trascorsa. Nonostante la scomodità del posto, stanotte ho stranamente dormito bene, ma sono comunque molto stanca.

Credo che nessuna delle ragazze dell'Energy stamattina sia andata a lavorare, come ogni volta che facciamo serata. Nate lo sa e lo accetta fingendo disapprovazione ogni volta che lo scopre, ma è anche questo che fa di noi una grande famiglia.

Gordon arriva in camera con i capelli bagnati e senza maglietta. È più muscoloso di come me lo ricordavo ed è sempre bello e irresistibile. Rimango a bocca aperta a fissarlo per qualche secondo, dopodiché distolgo lo sguardo sperando che lui non abbia notato la mia faccia da ebete. Non voglio sembrare una di quelle ragazze che sbavano quando lo vedono. Anche se guardandolo, hanno probabilmente tutte le ragioni del mondo.

«Posso sdraiarmi qui?» chiede indicando il posto vuoto di fianco a me.
«Certo che puoi» gli rispondo senza aprire gli occhi.
Sento il letto scricchiolare sotto il peso del suo corpo. Vorrei chiedergli di avvicinarsi o di stringermi a lui ma non so come comportarmi.

La situazione tra di noi è così confusa e non ho idea di cosa fare: prima dormiamo insieme abbracciati, poi mi dice che possiamo rimanere amici, poco dopo mi bacia e fugge e infine lo ritrovo nel locale in cui sto ballando, mi trascina via prendendosi cura di me, passiamo la notte insieme sul pavimento del mio bagno e mi prepara la colazione. Quale rapporto funziona così?

Il mio telefono vibra. Non riesco a capire dove si trovi finché non lo vedo sul comodino dall'altra parte del letto, quella di Gordon.
«Puoi passarmelo?» chiedo dandogli una pacca sul braccio. Al mio tocco sussulta.
«Ryan non sa che stai dormendo?» chiede Gordon ma poi si rabbuia. Tento di rubargli il telefono di mano dopo aver sentito quel nome ma ormai è troppo tardi.

«Di che bacio parla, Hanna?» mi chiede porgendomi il telefono conaria piccata e noto della rabbia nella sua voce. Il messaggio dice: "Credi che potremmo vederci? Quel bacio per me ha significato molto non vorrei che la nostra storia si concludesse così". Non so di che storia parli ma leggo la tristezza negli occhi di Gordon. Io e Ryan non abbiamo una storia.

Ma ora devo delle spiegazioni a questo ragazzo nel letto con me e con lo sguardo perso. Anzi. Avrei dovuto dirglielo quella sera, quando era seduto davanti alla porta e mi ha baciata. Avrei dovuto raccontarglielo come lui mi ha spiegato chi era la donna con cui lui era al ristorante. Invece ero troppo presa a essere gelosa di lui che non ho pensato a quello che invece avevo fatto io.

«Ci siamo baciati e io non mi sono più fatta sentire.»
«Quando?»
«La sera in cui ci hai visti al ristorante.»
«E poi hai baciato me come se niente fosse, mentre avevi ancora sulle labbra il sapore del bacio con quello stronzo.» esclama stupito e con amarezza.
«Si lo so Gordon, non avrei dovuto. Avrei dovuto dirtelo.» mi sento così stupida e non so nemmeno cosa dire. Tengo a lui più di quanto voglia ammettere a me stessa e probabilmente sono ancora innamorata di lui. Ma non ne combino mai una giusta.

«Non fa niente, Hanna, va bene così.»
«No, non va bene così, Gordon.»
«Tranquilla, va bene così. In fin dei conti io e te siamo amici quindi non vedo il perché mi stupisco. Non avrei nemmeno dovuto baciarti. Non dovrei nemmeno essere qui.»
Si alza dal letto senza guardarmi e lo sento poco dopo uscire dall'appartamento sbattendo la porta. E il mio cuore si frantuma un'altra volta.

🐬SPAZIO AUTRICE 🐬

Eccoci giunti alla fine del diciassettesimo capitolo di Energy.
Dopo aver passato la notte insieme, Gordon è molto gentile con Hanna e le cose sembrano procedere per il meglio. A turbare l'idillio, un messaggio di Ryan che parla del loro bacio, e che Gordon legge amareggiato.
Gordon tornerà o stavolta è finita per sempre?
Hanna cosa vuole veramente?
Riuscirà a riconquistare la fiducia di quel ragazzo?

Non vi resta che scoprire le risposte nei prossimi capitoli! Un bacione!
ArielaNodds 💕

ENERGY: Ritrovare l'amore (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora