XCI. - Guardarsi dentro

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Dodici ore prima. 

- Io... quando Riccardo l'ha detto davanti a noi... Non ci credevo. Cristo, Beca, perché l'hai fatto? Orlando stava solo cercando di aiutarci! Potevi essere così stupida?

- Stai parlando di... Roma? Di quando gli ho rubato i vestiti? Ma è successo una vita fa!

- Questo non conta! Roma... Era il momento più importante! Ci hai fatto apparire deboli, in un momento in cui non potevamo permettercelo!

Se c'è una cosa davvero importante, da cui dipende tutto, è l'unità del gruppo A, e tu stavi per far saltare tutto il gruppo per una stupida vendetta! Lì fuori c'è qualcuno che vuole farci fuori e tu sei riuscita a pensare solo a te stessa!

Dopo tutto ciò che ti ho raccontato di loro... dopo averti spiegato in mille modi che il TCI è pericoloso! Tu sei riuscita ad avvicinarti al nemico, così tanto che è un miracolo che io non abbia preso a dubitare di te fin dall'inizio come hanno fatto tutti gli altri!

- Tutti gli altri? - chiesi. Lei mi guardò come se fosse ovvio.

- Credi davvero che i tuoi incontri con Buljat sarebbero stati perdonati così facilmente?

Sospirai.

- Sono mortificata, davvero. E col senno di poi non lo rifarei, ma Orlando è colpevole e calcolatore tanto quanto quella gente lì fuori, e non si può perdonare ciò che mi ha fatto e il modo in cui mi ha trattato allora.

- Tu non capisci! - alzò le braccia, in un gesto spazientito. - Continui a credere di aver ragione, ma hai rovinato la vita a tutti! Compresa la sottoscritta! Se io sono andata via è solo per colpa tua! -

- Cosa? È assurdo che adesso tu adesso voglia scaricare la colpa su di me!

- No, forse non sono stata chiara... Io sono davvero andata via per rimediare a ciò che hai fatto! Io sono andata via per dare la caccia a quella persona, per fare in modo che non fossimo più vulnerabili!

Giulia si fermò, davanti al mio volto inorridito.

- Non è stato Cresci a cacciarmi, sono andata via io. Volevo affrontare il TCI e porre fine a questa storia una volta per tutte. Credevo che la minaccia fosse solo esterna e ho fatto male i conti, anche se quello che ti è capitato è stato utile, per certi versi.

Credevo che il TCI, in qualche modo, intervenisse dall'esterno. Ma ormai è chiaro come il sole che c'è qualcuno che opera all'interno della Fenice stessa. Quando ho deciso di andare via per affrontare il TCI ho smesso di proteggerti, lasciandoti scoperta nella nostra stessa casa. 

La guardai stupita. - Orlando mi ha detto tutto - aggiunse lei, con un filo di voce - Quando sono tornata, i primi giorni, non avevo neanche il coraggio di guardarti in faccia, per il senso di colpa.

- È per questo che mi evitavi?

Una lacrima le rigò la guancia, anche se il suo viso era ancora contratto.

- E perché se no? Ero terrorizzata dal dirti qualsiasi cosa, avevo paura solo a starti vicina per il timore che qualcuno ci vedesse. Ma soprattutto sentivo di aver fallito. 

- Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto - aggiunse poco dopo. - Non so se la mia presenza avrebbe davvero impedito ciò che ti è capitato, Beca, ma allo stesso tempo non riuscivo e riesco a perdonarmi. E non posso perdonarti per quello che mi hai costretto tu a fare. -

- È solo questo il motivo che ti porta a comportarti così? - chiesi, timorosa. Giulia mi guardò interrogativa. Feci un respiro profondo e decisi che forse era quello il momento di capire tutto ciò che era rimasto in sospeso tra noi.

La Fenice #1 [La Fenice Series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora