XCIII. - Vittorie e sconfitte

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Dodici ore dopo

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Dodici ore dopo.

- Da quel momento vuoto totale – dissi, accasciandomi sul divanetto, sfinita. Solo pensare a quella serata mi aveva risvegliato dei ricordi fisici spiacevoli.

- Non so se potrò esserti molto d'aiuto, in realtà.

- Ma tu... eri sveglia. Stavi bene. Ti ho visto!

- Sì, ma... è più complicato di così. Quando sei svenuta Ale ti ha preso al volo e insieme ti abbiamo portato sul divano. In quel momento Orlando e Giulia hanno cominciato a litigare.

Orlando le gridava che era la solita distratta e Giulia ha cominciato ad insultarlo. Giulia ha deciso bene di sferrargli un pugno, prendendogli il labbro. Orlando si è imbestialito e ha cominciato ad urlarle del doppio, che non l'avrebbe mai fatto con lei e che era solo una pazza. 

Non ho fatto in tempo ad accertarmi delle tue condizioni che Giulia se n'era andata.

- L'hai rincorsa?

- No, tu stavi troppo male. Non potevo lasciarti qui. Così ho detto a Hugo di seguirla e riportarla indietro. Una volta spenta la musica e le luci io e Orlando ti abbiamo preso e portato su. 

A quel punto Orlando si è innervosito e se n'è andato in camera a dormire, sbraitando su Giulia. Quando sono scesa però Hugo era tornato e si era addormentato sul divano. Non c'era traccia di Giulia, così ho provato a chiamarla. Non rispondeva. Ho fatto l'unica cosa che potevo fare: uscire a cercarla.

- E Alessandro? – lei fece una risata nervosa, ma vedevo che era infastidita.

– Ale se n'è andato a dormire subito dopo averti portato su con Orlando. Sinceramente non capisco proprio perché si comporti così.

Non mi sarei mai aspettata che mi lasciasse uscire da sola, ma non avevo scelta. Ho camminato per il viale dei campi D ed E, fino ad arrivare al cardo. Non si muoveva una mosca, c'erano solo i lampioni accesi. Avevo i brividi. 

Ho provato a chiamarla, ho fatto ancora qualche passo, ma poi non ce l'ho fatta e sono tornata indietro. 

Il problema è che quando sono rientrata nel loft era tutto come l'avevo lasciato, tranne che per una cosa: il letto su cui ti avevo lasciato era vuoto.

- Cosa vuol dire vuoto? Io dov'ero? – chiesi in preda al panico. Un paio di signori si voltarono a guardarci. Cercai di ridarmi un contegno.

Claudia abbassò ulteriormente la voce: - Bea, eri sparita. Volatilizzata.

- Io non ricordo niente – Chiusi gli occhi, cercai di sforzarmi, ma nulla. Gli unici ricordi che avevo terminavano ben prima di quel momento.

- Ero nel panico, così ho svegliato Orlando! Bea, non puoi capire quanto ero agitata.

- Cos'è successo dopo?

- Orlando, com'era prevedibile, si è arrabbiato. Ma ho insistito così tanto che alla fine si è alzato. Siamo usciti e abbiamo cominciato a camminare. Abbiamo girovagato ovunque, e alla fine ti abbiamo trovato. Eri nel boulevard.

La Fenice #1 [La Fenice Series]Место, где живут истории. Откройте их для себя