XII. - L'Opening

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Le due settimane si susseguirono con livelli di stress in crescita costante. Tutto doveva essere sotto controllo e perfetto. Il nervosismo mi impediva di mangiare e vivevo con la costante paranoia che qualcuno potesse scoprirmi. Fortunatamente nessuno credeva che potessi essere proprio io la nuova scelta della giuria segreta, anzi, le percentuali continuavano ad allontanare sempre di più i ragazzi della Fenice dalla lista di sospettati. Se da una parte ero contenta perché il segreto era al sicuro come doveva essere, dall'altro ero perplessa. Sembrava davvero così assurdo che avessero scelto me?

Sì, visto che fuori dall'SS ero sempre Beatrice, la solita sbadata ragazza alle prese con lo studio e con gli allenamenti. Quando però entravo nell'ufficio di Jade o nella stanza di Barbara, tornavo ad essere la ragazza che stava per esordire davanti a milioni di spettatori. La febbre per l'Opening aumentava giorno dopo giorno, e io ero allo stesso tempo terrorizzata ed eccitata: tutte quelle persone, che si appostassero fuori dai cancelli della Fenice o che discutessero per ore e ore nei talk show, non facevano altro che parlare di me. Parlavano tutti di me, dalle ragazze nello spogliatoi, ai giornalisti, agli istruttori che si accalcavano nella Casa a caccia di indiscrezioni. Solo che non lo sapevano.

Il fruscio degli alberi scuri era quasi inudibile dalla nostra auto, che proseguiva veloce sull'asfalto bagnato. Il percorso verso la Fenice sembrò più lungo che mai. Sentivo il cuore battere incessantemente nel petto, eppure ero immobile, così immobile da non riuscire a respirare. Rabbrividivo al solo pensiero di ciò che mi aspettava, ma allo stesso tempo andavo incontro al mio destino quasi come se non dovessi salire veramente su quel palco.

Immaginai la faccia delusa del maestro Holm, davanti allo schermo, dopo quel tradimento, quella coltellata alle spalle. E mi sentivo ancora più in colpa perché, conscia di tutto ciò, continuavo a fremere dall'eccitazione. La pioggia obliqua si fece ancora più fitta e forte, tanto da sembrare nebbia in lontananza. Non potevo farci niente, doveva andare così.

Il giorno dell'Opening era arrivato.

- Andiamo – disse Jade, che non aveva parlato molto durante il tragitto. Aveva passato quasi tutto il tempo al telefono, cercando di allontanare fino all'ultimo secondo i sospetti. Scesi dalla sua auto circondata da guardie del corpo, non avevo idea di dove mi trovassi. Quello che accadde dopo fu molto veloce. L'unica cosa che riuscii a vedere fu la porta dalla quale entrai e i corridoi infiniti che percorsi fino a quando non raggiunsi un luogo a me familiare. Eravamo nel sub-cardo, il corridoio interrato del blocco accademico. Erano gli stessi corridoi che conoscevo da sempre, ma il loro aspetto mi dava i brividi. Non c'era anima viva, le luci erano fioche e tutte le porte sigillate.

- Beatrice, muoviti! Siamo in ritardo! –

Barbara mi accolse con la sua solita aria nevrotica. Mi afferrò per un braccio per darmi in pasto ai truccatori. Solo quando vidi le prime immagini in diretta dal quartier generale compresi fino in fondo il motivo di tale segretezza: l'ingresso della Fenice era circondato da una folla disumana, e l'interno non era da meno. Di fronte al red carpet uno stuolo di fotografi attendeva con trepidazione l'arrivo degli ospiti e soprattutto dei ragazzi dell'A.

Sulla parete di fronte il grande screen proiettava in diretta dal canale della Fenice. La presentatrice del pre-Opening stava percorrendo l'atrio d'ingresso: le colonne in cemento grigio e le superfici vetrate del portico dell'atrio erano inondate da un bagliore dorato proveniente dall'alto.

- Come va? – mi chiese Jade. Cercai di rilassarmi e di farle un sorriso, ma ero un fascio di nervi. Lei mi disse di non preoccuparmi, sarebbe stata accanto a me per tutta la sera. Il tempo scorreva. Pian piano cominciarono ad arrivare le prime immagini dal red carpet. Dirigenti, celebrità invitate all'evento avevano iniziato a sfilare sotto una pioggia di flash.

La Fenice #1 [La Fenice Series]Where stories live. Discover now