XXIX. - Rivelazioni

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"Beatrice, mi spieghi per quale motivo non sei all'allenamento?"

Corsi a perdifiato lungo il cardo semivuoto. La neve continuava a scendere fitta.

I campi A erano deserti. Mi precipitai nei campi coperti. 

Aprendo la porta, una piacevole ventata di calore improvviso mi investì. Avevo fatto così in fretta da sentire l'aria ghiacciata corrermi in gola, bruciante.

Poi tutti si girarono stupiti.

Come se non fosse mai successo niente, come se a loro quella comunicazione non fosse mai arrivata.

Come se l'avessi ricevuta solo io.

- Mi sembrava di averti già menzionato l'estrema puntualità richiesta agli allenamenti –

Cresci mi sorprese alle spalle, immobile. Mi fissò attraverso i suoi occhialetti azzurri.

- Non è colpa mia! Mi è arrivato un messaggio e... -

- Non mi interessa l'ennesima scusa. E' il secondo richiamo. Al terzo prenderò provvedimenti. Vale anche per te –

Mi girai. Claudia annuì al coach, con il fiatone.

Ci sistemammo in fretta e in silenzio. Era assurdo come davanti a Cresci riuscissi ad apparire in torto anche quando avevo ragione. Cercai ancora il messaggio ricevuto dalla Fenice alle sei di mattina, che proclamava la sospensione degli allenamenti per maltempo.

Quasi non mi stupì scoprire che era scomparso.

- Beatrice, andiamo. Prima che Cresci si arrabbi sul serio – bisbigliò Claudia.

- Anche a te è arrivato quel messaggio? – chiesi, sperando di sbagliarmi.

- Quale messaggio? – Chiuse gli occhi a fessura, impugnando la racchetta.

- Niente, lascia perdere. Allora perché sei in ritardo? –

Lei si accostò a me, con una faccia sofferente.

- Ero con Giulia. Non tocca cibo da ieri sera, sta molto male. Credo stia covando una brutta influenza – rispose, prima che Marzio ci chiamasse in campo.

- Beatrice! Muovi quelle gambe, alza il busto! -

Arrivai al centro del campo senza respiro. Mille palline mi colpirono come se giocasse a tiro al piattello e io fossi il piatto.

Rete. Rete. Mi riposizionai al centro. Rete.

- Vuoi continuare a tirare a rete o ti concentri un po'? –

Marzio urlava così forte che percepivo su di me gli occhi anche dei ragazzi nell'altro campo.

All'inizio mi aveva fatto una buona impressione, ma mi ero sbagliata. Marzio era un pazzo isterico. Non faceva che urlare e sgridarci tutto il tempo. Forse Cresci gli aveva lasciato il testimone della sofferenza del gruppo delle ragazze, o forse era semplicemente misogino. Non sapevo cosa mi convincesse ogni volta a mantenere la calma davanti a lui.

- Una wild card* –

Sgranai gli occhi. Bene, questo poteva essere molto convincente.

- Sì, per le qualificazioni del Torneo di Natale – aggiunse poco convinto.

- Ma è un grade 1! – risposi sconvolta. Era la fascia più alta dei tornei giovanili. Era difficilissimo entrare anche solo nel tabellone di qualificazione, serviva una classifica astronomica. O essere una delle fortunate destinatarie di wild card. Tradii un'espressione raggiante.

La Fenice #1 [La Fenice Series]Where stories live. Discover now