XXVIII. - Il rompicapo

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Beatrice Capuano che corre. Beatrice Capuano che tira di diritto e vince il punto con un lungolinea. Beatrice Capuano che recupera una palla di back, scivolando, ma riuscendo a concludere con un drop shot* vincente.

Lo screen del soggiorno aveva catalizzato tutta la mia attenzione, così come quella di Marina.

Una giornata come quella, in cui la tormenta di neve aveva ghiacciato la città, non si vedeva a Verdiana da anni. Era la giornata ideale per un the caldo, un divano e una copertina. 

Se guardavo quello schermo senza darci troppo peso era quasi normale rivedermi: con il gruppo A facevamo autoanalisi almeno una volta al giorno.

Ma quando ricordavo che quello non era un semplice video di allenamento, e che da due settimane ero in onda ovunque, non mi sentivo più così tranquilla.

- Sei fantastica! – esclamò Marina dopo un mio vincente.

- Sono orribile – replicai.

Ad ogni fotogramma riuscivo a concentrarmi solo sui miei difetti. Il montaggio era stato realizzato con maestria. Sembravo forte e agile, perfetta.

Eppure ogni inquadratura mi ricordava le sensazioni di terrore e ansia che mi avevano abbandonato solo a fine giornata, sotto la doccia, per tornare poco dopo.

Ogni scena mi ricordava le risposte evasive che avevo dato, il trucco sbavato, le guance rosse, i capelli disordinati. L'inquadratura si spostò sull'entrata trionfale di Orlando.

- Certo che Angela aveva proprio ragione su Orlando Bassi. Dal vivo è davvero carino. E anche sullo schermo non è niente male! – mi disse, lo sguardo incollato allo schermo.

- Credevo avessi gusti migliori – fu l'unica risposta che mi venne in mente.

Era partito per l'Eddie Herr, il famoso torneo organizzato nell'accademia di Bollettieri di Bradenton, e soprattutto per l'Orange Bowl, uno dei cinque tornei grade A del circuito juniores, i tornei più importanti dopo quelli del grande slam.

Non lo vedevo da due settimane, e sembrava un miracolo non averlo avuto tra i piedi tanto a lungo. Dalla sera dell'exhibition non mi era più capitato nulla di orribile.

- Smetterei di dirlo e attaccherei con Riccardo. Ma visto che miss "ti adoro ma non sai neanche che esisto" non permette a nessuno di parlare di lui, devo ripiegare su qualcun altro -

Le tirai una cuscinata. Lei la schivò e me ne tirò uno in piena faccia, facendomi malissimo. Come sempre. 

- ... E poi smettila di dire che è carino. Solo guardarlo mi da i brividi – aggiunsi, spegnendo lo screen. Iniziai a fissare il soffitto, stesa sul divano.

- Becs, non te la prendere, ma te lo ripeto: per me sei davvero fuoristrada. Non è stato Orlando ad architettare tutto questo –

- Quindi tu credi alle sue parole? Quel ragazzo dice di non essere stato lui e tu ci credi? –

- Non credo a lui, ma cerca di vedere le cose con più distacco. Orlando ti odia, ma non sarebbe così stupido da minacciarti e sabotarti subito dopo. E poi, con tutti i guai che combina già per conto suo, pensi davvero che rischierebbe tutto solo per farti fuori? Sei la nuova, non mi stupisce che nessuno corra ad abbracciarti, soprattutto per i motivi che ti ha detto Claudia. Ma arrivare a fare cose del genere mi fa pensare che ci sia altro sotto –

- Non sai di che parli... Quel ragazzo sarebbe pronto a rischiare tutto per i suoi stupidi Orlando Tricks. Per lui ogni cosa diventa una sfida, e adesso la sua sfida sono io –

- Può darsi, ma ti ha promesso una tregua. So che può sembrare stupido, ma io mi fido di quello che dice –

La mia migliore amica era davvero testarda. E io più di lei. Questo mi faceva perdere la pazienza.

La Fenice #1 [La Fenice Series]Where stories live. Discover now