LXII. - Parole nel vento

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- Mi spieghi cosa sta succedendo? – chiesi subito a Sarah, a bassa voce.

- Ti avevo detto che non dovevi mettere più piede nel labirinto! Perché non fai come ti dico senza troppe domande? – rispose lei con un'altra domanda. Sembrava frustrata, in difficoltà. Non arrabbiata come immaginavo.

- Se pensi che ti lascerò distruggere il mio gruppo senza reagire, non hai capito con chi hai a che fare - rivendicai con orgoglio. Lei, inaspettatamente, iniziò a sorridere.

- Distruggere il tuo gruppo? Beatrice, sei davvero fuoristrada... – commentò.

- Per favore, Sarah, smettila con i giochetti. Potrai anche prendere in giro Riccardo, ma io non sono come lui - risposi, stranita dal mio stesso tono autorevole.

L'espressione della ragazza, alla menzione di quel nome, mutò radicalmente.

- Non puoi dirglielo. Non puoi... ti prego - bisbigliò.

- Questo sta a te. Se non mi dici subito cosa sta succedendo gli dirò chi sei veramente. Scommetto che sei riuscita ad ingannarlo così bene da fargli ignorare completamente chi tu sia in realtà... Da quali persone ti sei fatta coinvolgere... - sentii una forte carica.

- Non so cosa credi di sapere, ma sono stata costretta a farlo. Non avevo scelta - disse, per niente intimorita.

- Tutti abbiamo una scelta, Sarah. Ma allearti con Push, essere coinvolta nei suoi affari... Non è la soluzione -

- Troppo facile dire così, Beatrice! Ma a volte, anche se sei nel giusto, devi essere pronta a sporcarti le mani. A fare qualcosa di sbagliato per una giusta causa -

- E questo cosa vorrebbe dire? - chiesi, guardandola attentamente. Lei sospirò.

- Forse tu credi di avere libertà, ma non è così. Ascolta: quando eri nei B1 sei stata gentile con me e ti ringrazio per questo, non lo dimenticherò. Ma adesso le cose sono cambiate e io non posso fare finta di niente. E neanche tu -

Alzai le mani al cielo, stanca e furiosa. - Ti prego, Sarah! Anche tu con la storia delle gerarchie? Me lo aspetterei da Push, ma non da te, né da Lucrezia! Come ha fatto a convincervi che attaccarci, che distruggere la Fenice sia la cosa giusta? È assurdo! –

Strinsi i pugni irrequieta. Guardavo Sarah cambiare stato d'animo continuamente: da agitata, a rabbiosa, a più timida quando la attaccavo.

- È questo che non capisci. Non si tratta di gerarchie, non si è mai trattato di questo! È qualcosa di molto più grave, di molto più oscuro. Una minaccia invisibile, che passa davanti ai tuoi occhi e agisce senza che tu te ne accorga - finsi di non ascoltarla nei suoi deliri, ero accecata dalla rabbia.

- Qualsiasi cosa vi abbia detto Push, credimi, non è vera! Io sto cercando la verità. Push è connesso a delle persone pericolose, davvero pericolose. Gente che vuole distruggere la Fenice da molto tempo -

- Tu non capisci... -

- Sta solo cercando di portarvi dalla sua parte per raggiungere i suoi scopi, con la scusa della faida tra i gruppi. Sa di essere troppo debole da solo, sa che presto lo scopriranno. La sua nave sta affondando. E presto colerà a picco e vi trascinerà a fondo con lei -

- No, non lo capisci ancora, vero? -  Sarah distolse lo sguardo, presa da una strana frustrazione. - Se noi affondiamo, voi affondate con noi! - pronunciò.

L'aria nella stanza si fece pesante. Non riuscivo quasi più a respirare. Ero confusa. Mi sentivo schiacciata dal peso di una verità che non riuscivo a comprendere ma che per tutti, intorno a me, sembrava chiara come il sole. Rimasi in silenzio. Poi realizzai.

La Fenice #1 [La Fenice Series]Where stories live. Discover now