XCIII. - Vittorie e sconfitte

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- Cosa?

- Hai capito bene, all'altezza degli alloggi dei B1. Eri rannicchiata a terra, sporca di fango, con le ginocchia macchiate di sangue. 

- Non ho proprio idea di come me le sia fatte – dissi, passando una mano sulle ginocchia che sembravano nuove.

- Tornando verso il loft, all'altezza dei campi E abbiamo sentito dei rumori. A qualche metro, appoggiata alla recinzione del labirinto c'era Giulia.

- Cosa le era successo? - iniziai a ticchettare le dita sul tavolo, nervosa. Tutto questo non aveva senso.

- Ha detto di aver camminato avanti e indietro per il cardo per sbollire la rabbia. Diceva che andava tutto bene, anche se si è rifiutata di parlare con Orlando per almeno mezz'ora. Ma...

- Ma cosa? Ti prego, Claudia, parla.

La mia amica roteò gli occhi, distolse lo sguardo, prendendo a guardare un punto indefinito. Stava cercando le parole.

- Era... era strana, Bea. Tremava. Sembrava come se... le fosse successo qualcosa, ma non volesse parlare.

Sentii lo stomaco contorcersi, una sensazione di calore investirmi completamente.

- Bea, perché eri lì? - Claudia mi prese la mano, con apprensione. I suoi occhi neri come il carbone, fissi sui miei, mettevano a dura prova la mia forza di volontà.

- Claudia, non lo so. Io... non ricordo nulla - risposi sconfitta. - È chiaro che in qualche momento della serata lo stalker ha giocato di nuovo con la sua droga preferita. 

- Sì, lo sospettavo! Ma Orlando continuava a dire di lasciar perdere.

- Lo so. Mi ricordo. Ricordo qualcosa di ieri notte. La questione del... vomito.

Sorrise lievemente. - Non una delle tue migliori performance.

Risi anche io. - Decisamente no. Il problema è che le cose non tornano. Sono scappata da sola all'improvviso, mi avete trovato coperta di fango e sangue nel boulevard. E come se non bastasse il mio smart è finito in qualche modo sulle hills!

- Sulle hills?

- Alessandro e Hugo me l'hanno restituito stamattina.

- Hanno trovato il tuo smart sulle hills?

- L'ha trovato un giardiniere.

Claudia si avvicinò ancora di più a me. 

– Bea, tu hai ricevuto messaggi? Hai controllato lo smart? C'è qualcosa di diverso dal solito?

- Ho controllato tutto. Niente di anomalo. E tu?

- Niente. Nessuno di noi ha ricevuto messaggi. - Abbassò ancora la voce, quasi diventata un soffio.

- Non ti sembra strano? – chiese.

- Una notte intera come questa e neanche un messaggio dello stalker? – lei fece segno di sì.

"Chissà perché è proprio la conferma di cui avevo bisogno." pensai tra me e me. 

Alessandro aveva dormito tutta la notte, e per tutta la notte nessuno aveva ricevuto minacce. 

Il suo obiettivo di distruggere la mia carriera, anche quel giorno, era stato raggiunto senza il minimo sforzo. Era tardi, sapeva che quel giorno avremmo avuto il campionato a squadre femminile, e aveva proposto una festa.

Mi aveva drogato mentre eravamo nel loft, probabilmente con il classico Penthotal, e poi era andato a dormire lasciando che la situazione degenerasse da sé.

La Fenice #1 [La Fenice Series]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن