Sedici

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«Sei completamente pazzo!» esclamo, dandogli una piccola spinta. Shawn scuote la testa e sorride. «Dovrai farlo anche tu, sai?» ripeto, guardandolo negli occhi. Trema un po', anche lui è rabbrividito soltanto a pensarci. Magari riuscirò a vincere, questa volta.

«Lo so, e vincerò.» ribatte, con uno sguardo vittorioso in viso. Ci stringiamo la mano e la sfida inizia. Eppure, Shawn non aveva minimamente accennato al fatto che si sarebbe tenuta la notte, proprio dopo la cena.

«Se vincerò io, dovrai scrivermi una lettera ogni giorno.» affermo, incrociando le braccia al petto.

«Se perderai, domani dovrai obbedire ai miei ordini. Abbiamo entrambi un desiderio, nel caso perdessimo, con il quale si possa chiedere qualcosa che va oltre la sfida. Uno solo.» Non sono per niente sorpresa dalla sua proposta, Shawn vincerà ed io sarò la sua schiava. Non dovevo accettare questa sfida.

Penso che lui goda nel vedermi infreddolita e terrorizzata, perché poco dopo aver indossato il costume, i brividi percorrono il mio corpo. Non riesco ad immaginare quanto freddo possa essere fuori, se non si sta bene nemmeno ora, dentro casa. Shawn sembra a suo agio nel costume di mio padre, mentre io mi nascondo dietro l'accappatoio. Lui indossa ancora la felpa e non vuole toglierla finché non uscirà. Infilo le infradito ed esco. Un'ondata di vento mi provoca i brividi, la pelle d'oca e quasi non sento più le dita dei piedi. Immergendo un piede nella neve, capisco subito che perderò questa sfida. Oh povera me!

«Allora, vuoi abbandonare e diventare ora la mia schiavetta?» chiede, prendendo una ciocca dei miei capelli e arrotolandola attorno all'indice.

«No, grazie dell'offerta. Non sono una perdente.» sghignazzo, stringendomi nell'accappatoio. Appena Shawn toglie la sua felpa, rimango a bocca aperta. Il suo corpo è scolpito e perfetto. Deve essere andato molto in palestra, perché non ci sono tracce di grasso. Io, a differenza sua, non ho muscoli. Non uso il mio tempo per perfezionare il mio corpo, non è nella mia lista delle priorità e non m'interessa nemmeno. Quando mostro il mio corpo, Shawn mi squadra dall'alto verso il basso con un piccolo sorriso in volto. Sono indecisa su che cosa possa guardare, se la mia pancia, le smagliature sulle cosce o le ginocchia malandate e coperte dalle cicatrici.
Da piccola ero sempre a terra, con le ginocchia sanguinanti. E, siccome le ferite erano piuttosto profonde, sono rimaste indelebili nel tempo.

Aaliyah esce dalla porta-finestra in giardino con un cellulare - quello di Shawn - in mano. Saliamo sulle sedie e, al via della ragazzina, ci tuffiamo nella neve. Non è per niente come immergersi in acqua: rimango immobile, al freddo, imprigionata nella neve. Riesco a muovere un po' le gambe, ma si stanno ghiacciando lentamente. Immagino di essere in una sauna, mentre una goccia di sudore cola sulla mia fronte. Resto nella neve per un bel po', almeno finché Aaliyah grida che un minuto è passato. Shawn non ha sognato ad aperti come ho fatto io ed esce, correndo in casa e urlando come una ragazzina.

Ebbene sì, Kimberly la perdente, per la prima volta, non ha perso!

«Shawn, ti ho battuto!» esclamo, uscendo dalla neve. Avvolgo velocemente l'asciugamano attorno al mio corpo infreddolito e raggiungo gli altri in casa. Shawn se ne sta accucciato accanto al caminetto, un paio di coperte sopra la sua testa, dalle quali sbuca soltanto il naso.

«Ti ho battuto, Mendes!» Mi piace immaginare Shawn mentre mi scrive tutte quelle lettere, per poi spedirle e magari sperare che io possa rispondergli. Mi piace immaginare una penna tra le sue dita, le parole ordinate sulla carta, la mano che scorre alla velocità dei suoi pensieri. Shawn ha sempre qualcosa di preciso da dire, ogni volta al momento giusto. Lui ha le parole per ogni situazione ed è sincero. Credo che lui sia uno - se non l'unico - dei ragazzi migliori su questo pianeta ed è bello pensare che, in un certo senso, è mio. Non in modo romantico o qualcosa del genere, Shawn ed io siamo una sola persona. Una sola nel corpo di due. Anche se non andiamo d'accordo su tutto stiamo bene quando siamo insieme. Poi essere separati rende tutto più complicato, per questo ho pensato alle lettere. Invece di vedere uno stupido messaggio sullo schermo del cellulare, tenere tra le proprie mani delle parole scritte da qualcuno a cui vuoi bene è tutta un'altra cosa. Significa avere una prova dei sentimenti che proviamo l'una per l'altro.

«Non sei divertente, Thompson.» ribatte, rivelando per pochi secondi la bocca e tornando a nascondersi sotto le coperte. È così tenero!

«Mi fai un po' di spazio?» chiedo, mostrando il labbruccio. Le coperte si muovono da sinistra a destra, immagino abbia scosso la testa. Alzo gli occhi al cielo e afferro le coperte. Con tutta la forza che possiedo, cerco di toglierle a Shawn che, a quanto pare, non vuole separarsene.

«E dai!» mi lamento, battendo i piedi a terra. Shawn mi afferra le caviglie e mi fa cadere. Sbatto il sedere sul pavimento e lancio un urlo. Fa piuttosto male. «Shawn!» lo rimprovero, dandogli un pugno amichevole.

«Scusami.» borbotta, alzando un braccio così da permettermi di nascondermi accanto a lui. Accetto il suo invito silenzioso molto volentieri e mi accoccolo vicino al mio migliore amico, mentre Shawn avvolge la coperta intorno a me. Il fuoco riscalda i miei piedi, mentre lui riscalda il mio cuore.

«Sei ancora il migliore migliore amico, lo sai questo? Non smetterai mai di esserlo.» sussurro, prendendo la sua mano. Lui intreccia le nostra dita e lascia un bacio nei miei capelli. Alzo la testa verso di lui e noto che mi sta fissando, il suo sguardo ricade sulle mie labbra. Sono in panico, non so come comportarmi. Non posso nemmeno rifiutarlo, lui poi passerebbe tristemente le nostre ultime ore insieme. Il suo volo sarà domattina e non voglio vederlo triste. Dev'essere felice, perché questa settimana insieme ha reso il nostro rapporto più forte di prima e sono stata così contenta.

«Shawn, ci sono ancora tutti in casa.» borbotto, poco prima che le sue labbra tocchino le mie. Anche se il cuore non avrebbe voluto mettere fine a quella situazione romantica, la mente ha avuto la meglio. Non era mia intenzione quella di illuderlo, volevo solo passare del tempo con lui, vicina a lui.

Il bacio di poco fa è stato uno sbaglio, non posso permettermi di rovinare ogni cosa. So di non essere perfetta e baciando Shawn renderei incasinato pure lui. Credo che prima, al piano di sopra, l'atmosfera fosse molto romantica. Sono stata influenzata dalle candele e dalla canzone, non ho ragionato. Shawn merita tutto l'oro del mondo ed io non sono la ragazza giusta.

«Sì, certo.» bisbiglia, abbassando lo sguardo. Le nostre mani sono ancora intrecciate e noi siamo ancora l'uno accanto all'altra davanti al fuoco.


Ti Scatterò Una Foto | Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora