Capitolo 6

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HARRY'S POV
Riluttante seguo Louis di nuovo dentro. Tutti i sentimenti che ho provato l'altra sera sono tornati. Umiliazione, terrore, pentimento, nomina qualcosa e ti garantisco che l'ho provato.

Louis mi precede nel bar per mio sgomento. Si siede e faccio lo stesso.

Prima di dire qualsiasi cosa fa segno per un drink. Il barista è diverso oggi.

"Vuoi qualcosa?" Chiede. Scuoto la testa. Non mi fido di me stesso sotto l'influenza dell'alcool. A Louis d'altra parte sembra andare bene.

L'uomo dietro il bancone sparisce e Louis picchietta le dita sul tavolo.

"Non so da dove iniziare" inizia. Io fisso il tavolo.

Lui sogghigna. "Devo essere così maledettamente sexy per farti venire ballando"

Mio malgrado, sorrido. "È quel culo".

Louis ride. Io arrossisco. "Aspetta no, non intendevo.."

"E cosa intendevi Harry?"

"Sono etero"

Louis incrocia le gambe. "Giusto. E io sono gay ma vado nei club etero e vengo immediatamente nei miei pantaloni mentre ballo con una ragazza. Vedi quanto suona convincente quando i ruoli si invertono Harry?"

"Ero ubriaco ed è stato un errore." Ci metto enfasi nella parola errore.

Louis si acciglia. "Sei un po' confuso. Il tuo corpo non cambia preferenze sessuali quando sei ubriaco. Ma non è per questo che volevo parlare con te quindi non importa."

Il barista gli porta il suo drink e Louis ne prende un sorso.

"Quindi di cosa volevi parlare esattamente?" La mia voce suona tagliente. Non so perché ma sono arrabbiato con Louis. Sono arrabbiato con lui e Will e sopratutto con me stesso per non aver lasciato sto lavoro non appena Tim mi ha iniziato a parlare di sta cazzata del gay club.

"Hai vinto la scommessa l'altra sera." Ignora il mio tono acido.

Mi fa male la testa. L'ultima cosa che voglio è parlare dell'altra sera. Un'ondata di stress si abbatte su di me e le mie mani si agitano nervosamente.

"Lo fai spesso" fa un cenno verso le mie dita. "L'ho notato l'altra sera. Sei un blocco di nervosismo. Non vedo il perché. Sei molto alto. Quanti anni hai comunque?"

Fermo i movimenti delle mie mani e le appoggio in grembo. "Ne ho 19. E tu?"

Louis sorride. "Non mi crederai. Ne ho 21. Ne faccio 22 tra un mese veramente."

È minuto per la sua età, arriva solamente alla mia spalla. È anche magro, con una minima quantità di muscoli.

"Si so di essere piccolo, non c'è bisogno di dirmelo. Ma per quella scommessa. Ti devo qualcosa."

"Cosa intendi col fatto che ho vinto la scommessa? Abbiamo pareggiato."

"Solo questo. Ho vomitato subito dopo che te ne sei andato." Quindi è per questo che non mi ha seguito.

Sospiro. La mia testa pulsa. "Potremmo iniziare con un drink?"

Lui sogghigna. "Sapevo saresti arrivato a sto punto."

Louis fa segno al barista e mi ordina un drink.

"Quindi volevi parlare con me solo per offrirmi un drink?"

Ciondola sulla sua sedia, un'azione infantile non comune per un ragazzo di 21 anni. "Nah"

"Mentirei se dicessi che non ho avuto delle fantasie su di te Harry." Smette di girare e barcollare a destra e sinistra, scivolando lentamente giù dalla sedia. Salto giù dalla mia per prenderlo, la mia mano sulla parte bassa della sua schiena.

17black (traduzione italiana)On viuen les histories. Descobreix ara