Capitolo 58

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LOUIS' POV:
Mi sveglio avvolto da due forti braccia e con una testa poggiata sul petto. Non oso muovermi per paura di svegliarlo.

Non abbiamo le gambe attorcigliate ma si toccano fino alla punta dei piedi, sto sorridendo così tanto che le guance mi si potrebbero rompere.

"Sei sveglio?" Mormora Harry. Faccio scorrere la mano tra i suoi capelli, lui si sistema meglio e si stringe a me, approvando le mie carezze.

"No." Gli sfioro la fronte per poi tornare ai capelli che sono appiccicosi e ingarbugliati. Harry ridacchia contro il mio petto.

"Probabilmente ho bisogno di una doccia. Sei pronto?" Grugnisco al solo pensiero di dovermi alzare. Non voglio lasciare Harry e scommetto che il sedere mi farà un sacco male. Sto bene adesso ma non voglio rischiare.

Harry solleva la testa e preme il naso contro la mia guancia, solleticandomi la mascella con i capelli.

"Ti amo." Sussurra, come se fosse un segreto solo nostro.

Gli bacio la fronte, annusando la fragranza alla ciliegia dei suoi capelli.

"Anche io mi amo."

Harry si blocca ed io scoppio a ridere.

"Scherzavo. Ti amo. Un sacco." Chiudo gli occhi non appena le sue labbra sfiorano la pelle del mio petto. Succhia leggermente, il tanto da lasciarci un livido. Fa scorrere la lingua sul segno per poi ripetere il gesto ancora e ancora finché non sono ricorretto di succhiotti.

"Harry.." mi si colorano le guance per l'intimità dei suoi gesti e gioco con i ricci alla base del suo collo.

Harry getta la gamba oltre la mia vita e si sistema sopra di me, continuando a lasciarmi baci. I succhiotti diventano labbra insistenti, fino a cospargermi il collo di baci leggero.

È troppo e porto il suo viso ad incontrare il mio, incrociamo gli occhi mente continuo ad accarezzargli i capelli. Si allunga per mettere le mani sul materasso per aiutarsi a reggersi, poi improvvisamente trasalisce. Scivola via da me distendendosi sulla schiena fissando il soffitto. Sono sicuro ci sia qualcosa che lo turba causandoli più dolore della mano.

Mi giro su un fianco per osservarlo meglio. Ha il volto rasato, le labbra gonfie e leggermente blu e i capelli più incasinati del solito.

È bellissimo.

"Cosa ti tormenta?" Come se non lo potessi capire.

Si siede facendo cadere le coperte e rivelando un sacco di pelle.

I suoi occhi passano dal pavimento alla sua mano, la muove, sussulta e poi parla.

"È solo che odio far male alle persone", sussurra con voce rauca.

È colpa mia se ha colpito Nick. Non avrei dovuto lasciare casa sua arrabbiato, non sarei dovuto andare alla festa di Aaron, non avrei dovuto cercare Nick e colpirlo. Questo mi ricorda di quanto male io faccia alle persone. Fa schifo.

"Quando ho visto Nick sopra di te e ..." trema nonostante il caldo. "Non mi interessava neanche chi ti stesse facendo del male, sono come scattato. Per un minuto o due tutto quello a cui riuscivo a pensare era che lo volevo morto. E poi mi sono fermato quando mi hai chiamato, tutto è sparito e avevo il sangue di Nick sulle mani e la mia testa mi urlava di scappare."

Mi sento veramente in colpa per tutto ciò.

Mi reggo la testa e mi mordicchio il labbro.

"Mi dispiace di non averti detto cosa fosse successo tra noi." Mi allungo per raggiungere la sua mano. Me la porge.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now