Capitolo 62

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LOUIS' POV
"Cosa sono queste?" Sollevo la bottiglietta per mostrargliela. Le piccole pillole verdi al suo interno si muovono ai miei movimenti. Sto tremando.

Harry si mette seduto, le sue lunghe gambe raggiungono facilmente il fondo del letto. Ha una pelle meravigliosa, i tatuaggi sparsi come macchie sul petto e sulle braccia e mi torna in mente il modo in cui io passo le dita su ciascuno di essi.

Torno con gli occhi al suo viso. Ora non è il momento di distrarsi sul suo corpo.

Spalanca gli occhi non appena nota le pillole e si passa le dite tra i capelli, un segno del suo nervosismo.

"Harry." Una singola parola usata per farlo parlare.

Funziona.

"Ti ricordi quando sei stato cacciato dall'ufficio del medico?" Faccio un passo indietro. Non è un bel ricordo.

"Certo." Sposto il peso sul piede sinistro, voglio sentire la sua risposta ma ho paura.

"Mentre eri fuori mi è stata diagnosticata l'insonnia." Lo dice con calma, timido.

Ora tutto ha senso. Il suo vagabondare per l'ospedale, i cerchi neri attorno agli occhi. Aveva scritto INSONNIA in grandi lettere rosse sulla fronte, Harry stava soffrendo ed io non me ne sono accorto.

Sposto lo sguardo sul pavimento. Mi sento uno stronzo ora.

Giro i tacchi e rientro in bagno, non ho trovato la vaselina.

Gli armadietti sono tutti ordinati, spazzolini e dentifrici nuovi, la crema da barba (mai aperta) e un rasoio, protezione solare, deodorante e acqua di colonia. Rimetto il barattolino sullo scaffale e salgo sul coperchio del water per vederci meglio.

Noto un pennello, una confezione di burrocacao, dei medicinali come il Tylenol e l'Advil, la crema a cui si riferiva prima, filo interdentale, aloe ma niente vase-

Ah eccola. Allungo il collo e supero gli spazzolini afferrando la scatolina rettangolare.

Quando rientro in camera, Harry è nella stessa posizione di prima che fissa il pavimento.

Appoggio la vaselina sul comodino e mi lancio sul letto accanto a lui. Ho ancora addosso la maglietta ma non sono in vena di levarla.

"Perché non me l'hai detto?" Mi allungo per appoggiare la mano sulla sua gamba. Non voglio sedurlo ma lui contrae la mascella al mio tocco. Mi tiro quindi indietro.

Harry si acciglia.

"Non volevo farti preoccupare", afferma piano. Sfrega le mani l'una sull'altra e vorrei tanto afferrargliele tra le mie.

Devo ricordare, però, che non è la vittima qui. Ha dei segreti.

Mi alzo di scatto.

"Quindi fammi capire. Io ti ho detto tutto del mio passato e tu mi nascondi delle cose?" Mano a mano la mia voce si alza di tono. Tiro la maglietta verso le cosce, mi sento esposto ora.

Harry lo nota e i suoi occhi si rattristano. Mi mordo il labbro. Non lo tratterrò come un bambino.

"Volevo dirtelo ma ogni volta succedeva qualcosa. Questo non cambia nulla tra noi." Stringo i pugni, l'ultima cosa che farei è colpirlo.

"Non cambia niente? Hai mentito!" Inizio a respirare affannosamente.

Harry mi guarda con occhi tristi ed io mi sento sprofondare.

"Lou-"

"Non aveva senso mentire ma tu l'hai fatto lo stesso." Si allunga verso di me, gli lancio un'occhiataccia e mi sposto. Gli ho detto- ogni maledettissima cosa- e lui invece mi nasconde le cose.

17black (traduzione italiana)Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα