Capitolo 30

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HARRY'S POV
Will ritorna tutto agitato ed io e Louis ce ne andiamo poco dopo che la coppia si è riunita in un'abbraccio disperato. Posso leggere chiaramente nella sua espressione la voglia di Louis di parlare con Aaron mentre andiamo via, la salute del suo migliore amico è un dettaglio che sente il bisogno di gestire lui stesso. Aaron e Will però devono parlare da soli e Louis lo sa, ma posso capire la sua riluttanza a lasciarlo in mani altrui, anche se quelle mani sono di suo fratello.

"Si prenderà cura di lui, lo sai vero?" Dico mentre appiattisco alcune maglie colorate nel morbido letto bianco che in questi giorni io e Louis condividiamo. Sorrido con affetto al ricordo. Stava male e mi ha chiesto di stare con lui.

Louis si siede nel tappeto peloso sul pavimento, i suoi calzini neri in contrasto col tappeto bianco. Le labbra sottili sono incurvate verso il basso in un cipiglio, lo sguardo abbattuto. "Si" risponde semplicemente.

Curioso tra i miei vestiti. Devo scegliere qualcosa per andare a lavoro tra un'ora e per qualche strana ragione non riesco a decidere un outfit. Invece sposto la mia attenzione su Louis, che sta giocando con le sue mani e fissando il pavimento. Il fatto di Aaron deve essere ancora tra i suoi pensieri.

"Non è mai stato così arrabbiato con me", sussurra a causa della mancanza di energia. Per ora mi arrendo dallo scegliere dei vestiti e mi siedo sul bordo del letto.

"Non era arrabbiato con te, sentiva solo troppe emozioni e la rabbia è stata la reazione a tutti quei sentimenti." Spiego attentamente. Louis senza dubbio si da la colpa per tutto ciò. È ironico come le persone migliori tendono a darsi la colpa per le cose negative del mondo.

"D'accordo." I suoi occhi non riescono a focalizzarsi su un singolo oggetto nella stanza.

"Ti preoccupa veramente così tanto? Posso parlarci stasera a lavoro.." Propongo. Non so esattamente cosa gli dirò, ma sono disposto almeno a provarci per Louis.

"No. Va bene così." La sua voce è calma e innocente, trattiene qualcosa che non riesco a decifrare.

"Vuoi un abbraccio?" Questa è una cosa che posso fare. Lui non risponde per un momento ma poi vedo un leggero consenso.

Si alza in piedi e lo avvolgo tra le mie braccia. Louis tiene le braccia intorno alla sua vita e lo lascio cadere su di me, ha il respiro irregolare.

"Sai che mi è stato detto che i miei abbracci sono i migliori", mi vanto, cercando di alleggerire la tensione.

Louis finalmente mette le braccia intorno a me, tirandomi più vicino. Sospira, un lungo sospiro che allenta i suoi muscoli uno alla volta. "Lo sono."

Mi lascia andare con mio sgomento. "Grazie." Fa incontrare le sue mani dietro la schiena goffamente.

Prendo due maglie. "Quella blu o quella rossa?"

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Louis fissa il paesaggio fuori dal finestrino mentre guido per le strade trafficate. Non mi prende la mano e sembra non accorgersi neanche che sono in macchina con lui e questo mi preoccupa.

Ha scelto la maglia rossa. È una semplice maglia rossa, con dei semplici buchi nelle maniche. L'ho comprata così. Personalmente avrei scelto quella blu ma l'opinione di Louis ha fatto oscillare la mia decisione.

Parcheggio al 17Black, la macchina di Louis fa uno stridio mentre si ferma. Ci siamo fermati a casa sua per prendere la sua macchina, così può andarsene mentre lavoro. Mi ha detto che sarebbe venuto a prendermi per portarmi a casa sua a riprendere la mia dopo il lavoro. Gli ho detto che avrebbe potuto prendere la mia macchina direttamente e che lo avrei accompagnato poi a casa ma per qualche ragione non era d'accordo.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now