Capitolo 50

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LOUIS' POV
Il patetico albero di Natale è disgustosamente in piedi al centro del salotto di Harry, prendendosi gioco di me e ricordandomi quanto io sia incapace di dire di no ai fastidiosi capricci di quest'ultimo.

Okay adorabili capricci.

L'albero è veramente brutto. Addobbato con ornamenti economici comprati all'ultimo minuto che pendono dai rami che sembrano possano cadere se solo un po' di polvere ci si posasse sopra. È una strana combinazione - l'altezza non è male ma la mancanza di spessore è terribile.

Avvicino maggiormente le gambe al petto e afferro la mia tazza di the. Harry russa fortemente dalla camera, scommetto che sveglierà i vicini. Le luci delle decorazioni esterne illuminano l'attico, ricoprendo tutto di una calda luce brillante.

Vorrei andare in camera e distendermi accanto a lui, ma sarebbe inutile. Il sonno ha lasciato la stazione da un po' e per qualche motivo non riesco a riprendere il treno.

Tremo leggermente per l'aria sulle gambe. Tutto ciò che indosso sono un paio di mutande di Harry ed una sua maglietta. Sarei dovuto andare al mio appartamento per prendere dei vestiti ma preferisco di gran lunga il profumo di Harry e le sue maglie morbide.

Non so se accendere o meno la tv, non vorrei svegliarlo, so che non ha dormito molto ultimamente. È un miracolo che stia dormendo ora. Mi sveglio spesso in questo periodo ed inizio a fissare l'oscurità, facendo finta di dormire, mentre lui osserva il soffitto con le mani intrecciate al petto. Non so perchè abbia tutti questi problemi, so per certo che non è colpa degli incubi perchè io dormo come un bambino con lui accanto.

Di solito almeno. Non stanotte.

Ricordo quando con Will stavamo alzati tutta la notte, aspettando ansioni la mattina di Natale. Non ce l'abbiamo mai fatta per l'intera notte, ovviamente, e ci svgliavamo sul pavimento accanto all'albero circondato da regali.

Prendo un sorso di the, rilassandomi grazie al calore che mi infonde.

Tremo di nuovo. Sta volta non per il freddo ma a causa del ricordo del padre di Will che ripetutamente mi picchia con l'ormai familiare cintura di pelle. Come se picchiandoci abbastanza sarebbe riuscito ad espellere le nostre preferenze sessuali.

Finisco il the e appoggio la tazza sul tavolino di vetro davanti a me.

Sobbalzo, spaventato da un improvviso rumore dalla camera e mi immobilizzo ad ascoltare. Harry ha smesso di russare.

"Sono qui, Harry." La mia voce viaggia attraverso l'attico, c'è l'eco e sembra che io sia solo. Mi alzo per capire che succede quando arriva incespicando in salotto.

"Sto bene. Puoi tornare a dormire." Cammino attorno al divano per raggiungerlo ma non ottengo risposta.

"Harry?" Gli do un colpetto sulla spalla e questo sembra smuoverlo. Mi sorpassa però, come se non esistessi.

Lo seguo in cucina dove apre un cassetto. Sto fermo dove sono e lo guardo attentamente. Magari è sonnambulo? Will ha avuto dei problemi con questo quand'era piccolo. Mi sono parecchio divertito quando ho trovato dei video di lui che ci provava con le tende, non si può dire lo stesso di lui. Però alla fine sono finiti, come succede alla maggior parte delle persone.

Se fosse sonnambulo allora la cosa migliore da fare sarebbe riportarlo gentilmente a letto. È pericoloso svegliare un sonnambulo. Non tanto per loro quanto per la persona che lo fa. Sono come una tigre addormentata che non vuoi disturbare perchè lo sfogo improvviso è inevitabile.

Si blocca e mi guarda, beh, mi guarda attraverso. Come se fossi fatto di vetro. Il suo sguardo solitamente acceso è coperto da uno strato di sonno. La cosa mi spaventa un po'.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now