Capitolo 49

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HARRY'S POV
"Vado a fare una doccia." Mi aspettavo che la voce gli si spezzasse, tremasse o qualsiasi cosa mostrasse cosa provi, ma si comporta come se nulla fosse successo. Si allontana da me.

"Lou-"

"Harry no. Non adesso. Okay?" Anche se avrei un sacco di domande da fargli- Perchè il padre di Will li picchiava? Perchè Louis non me l'ha mai detto? Perchè ora si chiude in se stesso?- Gli lascio i suoi spazi.

Ingoio tutte le domande perchè quando tieni a qualcuno inizi a volere quello che vuole lui. Magari ha solo bisogno di spazio ed io glielo do.

Così, molto lentamente, annuisco.

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Le uova friggono rumorosamente in padella, un po' del tuorlo mi schizza sul braccio. Brucia ma continuo a girarle finchè non sono pronte per essere mangiate.

Allungo le orecchie per la centesima volta da quando Louis si è chiuso in bagno. Ho provato a bussare per chiedergli come mai stava scorrendo l'acqua della vasca e lui mi ha risposto che preferiva fare un bagno. Le restanti ore le ho passate a cucinare, cercando di tenere la mente occupata.

Lo chiamo quando non sento più nessun rumore- neanche il rumore dell'acqua che scorre. Non ottengo nessuna risposta. Mi sembra di essere da solo.

Chiudo il fornello e decido di andare a parlargli. Qualcosa sicuramente non va e non dovrebbe sentirsi così il giorno del suo compleanno. Mi verrebbe da strangolare sua madre.

"Louis? Tutto bene?" Busso piano, come se così non potesse mandarmi via.

Niente. La mia mente inizia a farmi brutti scherzi pensando e se ma li caccio via immediatamente. Sta bene.

Deve star bene.

Trovo il mio portafoglio in cucina e prendo la chiave che apre tutte le porte dell'attico. Se lui non vuole aprirmi allora lo farò io.

"Louis." Gli do un'ultima possibilità prima che irrompa dentro.

Non mi aspetto che mi risponda e infatti non lo fa. Inserisco la piccola chiave argento e la giro, sentendo un leggero click quando si sblocca.

LOUIS' POV
L'acqua calda è ormai diventata fredda ma non mi interessa.

Mi allungo nella vasca, è grande abbastanza per riuscirci. Sento a malapena l'acqua lambirmi le guance mentre affondo. Si sta bene sott'acqua- con i suoni e la vista sfocati mentre ti fuoriescono le bolle dalla bocca.

Non sto cercando di affogarmi, solo..

Scappare.

Mi tiro su per respirare solo quando non riesco più a sopportare il bruciore nei polmoni. Una volta riuscivo a trattenere per molto il respiro, ma ora immagino il fumo non aiuti.

Vorrei fumare ora.

Mi gira la testa per la mancanza di ossigeno. La stanza e la persona di fronte a me stanno roteando. Cerco di blaterare un saluto ma mi escono parole incoerenti.

Harry corre verso di me e immerge le mani in acqua, afferra le mie mani e le tira fuori. Noto che mi osserva i polsi.

"Pensavi mi fossi tagliato?" Strattono le mani dalla sua presa. Porto le ginocchia al petto, consapevole di essere nudo.

"Non rispondevi e allora ho pensato al peggio", mormora, c'è rabbia nella sua voce. Mi ha chiamato? Dovevo essere sott'acqua.

"Non hai neanche un rasoio Harry." Non ha peli sul viso.

Si strofina la mascella protettivamente.

"Ho la barba molto corta", si imbroncia sulla difensiva.

17black (traduzione italiana)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora