Capitolo 41

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LOUIS' POV
"La festa di Aaron è stasera", dico ad un impassibile Harry. È circa un'ora che gli sto parlando e non sono ancora riuscito a tirargli fuori una parola di bocca.

Non è cambiato nulla, si è solo spostato dal tavolo alla sedia.

"Ci vuoi ancora andare?" Io vorrei andarci nonostante quello che ho detto sulle feste. Penso sarà divertente andarci con Harry. Un posto dove non deve ballare mezzo nudo su altri ragazzi.

Lui scuote la testa. È un inizio.

"Mi dispiace Harry", ripeto per la millesima volta. Sto iniziando ad innervosirmi. "Okay? Sono mortificato e se potessi tornare indietro lo farei subito ma non posso e continuare così non risolverà le cose."

Spingo a terra con rabbia la sedia alla quale ero appoggiato. Sono incazzato, pensavo che la prima volta con Harry l'avrei almeno ricordata. Lui sobbalza per lo spavento e sono tristemente soddisfatto di averlo smosso.

"Visto che ovviamente non ti muoverai per un po' io vado a fare una doccia. Sto pensando di andarci a quella festa." Aspetto che dica qualcosa.

Quando non lo fa, giro sui tacchi e mi fiondo in bagno, non notando Harry con le spalle basse e la testa tra le mani mentre mi allontano da lui.

HARRY'S POV
Appoggio la testa tra le mani e mi mordo il labbro. Non dovrei sentirmi così. Dovrei essere felice di aver perso la verginità con Louis. Ma non lo sono. Non lo conosco da neanche un mese e già mi sono donato a lui.

Fa schifo sentirsi così. E a peggiorare le cose c'è il costante dolore al sedere.

Sento l'acqua della doccia aprirsi e sospiro. Non è che non mi piaccia Louis, ma non mi piace abbastanza da dargli la mia verginità.

La sua doccia va avanti per minimo mezz'ora e mi chiedo se abbia usato tutta l'acqua calda. Sono sempre nello stesso posto quando rientra in cucina.

Lo sento esalare un respiro annoiato, come un genitore deluso che deve andare a prendere il proprio figlio perché disegnava sui muri. Eccetto per il fatto che sono quasi sicuro che lui sia deluso da se stesso.

Strizzo fortemente gli occhi e Louis mi coglie di sorpresa mettendomi una mano tra i capelli. Inizia dalla nuca e poi si muove verso i riccioli che occasionalmente mi vanno sugli occhi.

"Mi dispiace Harry", dice di nuovo.

"Mi dispiace Harry",sussurra Louis mentre con la mano libera mi accarezza il petto per confortarmi. Piagnucolo quando spinge il dito più in profondità dentro di me e le sue labbra mi sfiorano l'orecchio.

"Non te l'ha mai fatto nessuno prima vero?" Ansima ed io sporgo le labbra in fuori verso di lui disperatamente. Scuoto la testa.

"No.. Tu sei- Ah un po' troppo Lou- il primo." Mi mordo il labbro e cerco di ignorare il dolore al sedere. Si appoggia al materasso ed io sono costretto a seguirlo. Sono girato in modo da dargli la schiena con la sua gamba gettata in vita, una posizione a cui sono abituato, e la sua mano fredda pressata contro la mia area più sensibile. Il suo dito per essere precisi.

"Mi piace. Che io sia l'unico a vederti così." Riesco quasi a vedere il sorriso sul suo volto mentre lo dice.

"Harry?" Louis mi scuote la spalla. "Stai bene?"

Sento la sua mano - la stessa mano fredda del mio.. Qualsiasi cosa fosse - sulla mia fronte.

"Scotti, hai mangiato qualcosa?" Sento dei passi e poi la mia curiosità prende il sopravvento e mi giro.

Louis mi da la schiena, solo un'asciugamano marrone stretto in vita. La pelle leggermente arrossata a causa dell'acqua calda e i capelli gocciolanti.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now