Capitolo 27

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LOUIS' POV

Sto spostando il carrello da parte quando sento un pianto soffocato dal bagno, come se Harry fosse caduto. Abbandono ciò che sto facendo e corro al bagno.

Busso. "Harry? Stai bene?" Non c'è nessuna risposta. Muovo la maniglia e gira, deve aver dimenticato di chiudere a chiave. Sembrava avere fretta di fare la doccia per qualche ragione.

Metto le mani sopra gli occhi. "Harry?" Ho difficoltà a respirare con tutto questo vapore. Sento- ansimi? - e poi la porta di vetro aprirsi.

"Louis! Che ci fai qui?" Inizio a tornare indietro verso la porta.

"Ti ho sentito urlare e ho pensato ti fossi fatto male ma immagino di no- " E poi un pensiero mi colpisce. Io ed Harry sul divano, la sua erezione durante la colazione, la corsa alla doccia e la scusa di accompagnarmi a fare il piercing oggi. Rido.

"Harry Styles ti stavo masturbando?" Mi piego dal ridere istericamente. Strizzo gli occhi e mi fa male lo stomaco.

"Non è divertente", mormora. Sento la porta scorrevole chiudersi e cerco di controllarmi. Riacquisto compostezza e poi apro gli occhi, non riesco a vedere l'interno della doccia a causa della troppa nebbia. Busso alla porta.

"Beh se ne avevi così tanto bisogno avrei potuto aiutarti", ridacchio. So che io ed Harry stiamo andando velocemente per una normale coppia ma se stava soffrendo avrei potuto fare qualcosa.

Harry spalma le mani sul vetro, pulendo un po' di vapore e permettendomi di vedergli il viso. "Beh è troppo tardi immagino." Lascia che il vapore ricopra lo spiraglio che aveva creato.

"Quindi ti piace l'idea del piercing al labbro?" Non ero così sicuro prima ma adesso si. Sento una bottiglia di shampoo aprirsi.

Posso immaginare il sorrisetto di Harry mentre parla. "Si mi piace." Mi siedo sul bordo della vasca.

Chiudo la porta per evitare che altro vapore si diffonda attraverso l'attico. "Lou? Sei ancora qui?"

Mi risiedo. "Proprio qui."

Harry ride. Alzo un sopracciglio, anche se non mi può vedere. "Che c'è?"

"Beh, sembra che ti conosca da sempre. Ma non so quasi niente di te."

Mi acciglio. "Sai un sacco. Sai che gioco a calcio, come mi piace il caffè, sai il mio colore preferito -"

"Nessuno", mi interrompe lui. "Ti piacciono tutti."

"- Sai perché sono gay, cosa che solo la mia famiglia sa, sai quante ossa mi sono rotto, che sono un meccanico.." Vorrei continuare ma ho dimostrato il punto.

Rido quando Harry sputa acqua verso di me, lasciando un rivolo di acqua e saliva lungo il vetro. "Si ma la maggior parte di queste sono cose comuni. Cosa mi dici dei tuoi sogni e ambizioni, la tua più grande paura e perché, questo genere di cose."

Sospiro, pensando. "Diventare un famoso calciatore, andare su marte e la fine del mondo."

Harry ridacchia, il suono raggiunge le mie orecchie sopra lo scorrere dell'acqua. "Non puoi essere un calciatore famoso e andare su marte, devi essere un astronauta per farlo."

"Hey, sei tu che hai chiesto. Tua mamma non ti ha insegnato che abbattere i sogni delle persone è sbagliato?" Dico, ansimando quando realizzo ciò che ho detto. Idiota, mi rimprovero. Perché ho dovuto parlare di madri ad un bambino che non ce l'ha?

"Harry, mi dispiace." Mi scuso, non ottenendo risposta. Mi schiaffeggio mentalmente.

Lo sento prendere un respiro tremolante. "È.. Tutto a posto.." L'aria intorno a noi diventa improvvisamente densa e pesante e non per colpa del calore.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now