Capitolo 72

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UNA SETTIMANA DOPO

HARRY'S POV
"Harry. Sei tornato." Louis. È la voce di Louis. È qui. In piedi di fronte a me con gli stessi vestiti dell'ultima volta che ci siamo visti. Il mio cuore lo brama.

"Te ne sei andato." L'ho mandato via io ma ora lo voglio così tanto.

Louis mi guarda con occhi tristi. Allarga le braccia ed io mi ci fiondo in mezzo. Il suo corpo è congelato.

"Mi dispiace." E sembra come se ci credesse davvero. C'è uno strano eco, però, come se fossimo sott'acqua.

"Sta mentendo." Entrambi giriamo la testa verso la nuova voce alla mia sinistra. Cerco immediatamente di tirare Louis verso di me per proteggerlo ma non riesco a muovermi, non riesco a controllare i miei arti.

È Nick. In un secondo Louis viene strappato via da me e il mondo torna nero. Riesco a sentire Nick ridacchiare soddisfatto e poi noto una luce in lontananza.

Louis spunta di nuovo accanto a me, la bocca vicino al mio orecchio. Il suo respiro mi solletica il lobo mentre parla.

La sua voce è diversa. Più fredda. Non è il solito tono dolce a cui sono abituato.

"Te lo meriti."

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Mi sveglio aggrovigliato alle coperte sudate. Ci vuole un momento per capire il sogno.

Sembrava così reale.

Mi tocco i capelli e cerco di calmare il tremolio alle mani. Fa male. Tutto fa male. Non può essere reale.

Urlo per il dolore. Mi vergogno. Nessuno dovrebbe essere così importante.

Louis mi ha cambiato. Non sono più Harry, sono metà Louis e metà me stesso.

E ora sto lavorando solo su metà di me. Non è possibile. Non posso farlo.

Calcio le lenzuola e sento delle lacrime scendere dai miei occhi.

Le levo via e mi stringo con le braccia. Sento un dolore fisico. Mi fa male il cuore.

Poggio la testa tra le ginocchia e ripenso ad una poesia di tanto tempo fa. Al tempo non la capivo, ero solo un ragazzino che iniziava ad esplorare la pubertà.

La gente sopravvive alle guerre.
La gente sopravvive alle catastrofi.
La gente sopravvive al dolore.
La gente sopravvive alla tristezza.
La gente sopravvive alle rotture.
La gente sopravvive ad altra gente.
Quindi perché io, uno della gente, non sopravvivo a questo?

Ora la capisco. È meraviglioso il modo in cui cambiano le cose se le guardi da un diverso punto di vista.

Non mi piace questo punto di vista però.

Perché ora ho capito che sopravvivere e vivere non sono la stessa cosa, neanche lontamente. Di sicuro la gente sopravvive a tutte queste cose ma non senza cicatrici. Mentali o fisiche, le persone non escono senza alcun segno da cose di questo tipo.

L'autore della poesia, di cui non ricordo il nome ore, non ha capito che tutte quelle persone non sono sopravvissute a quegli eventi. Certo sono vive ma non sono gli stessi di prima. L'autore non ha capito che non sono poi così differenti dagli altri.

Beh io non voglio essere chi sono ora non voglio sopravvivere a questo, voglio tornare indietro a quando Louis mi mettere la gamba sopra la pancia e mi dava il bacio del buongiorno e mi colpiva il sedere giocosamente in pubblico quando pensava che nessuno ci guardasse. Voglio tornare a svegliarmi con la faccia attaccata al suo collo, voglio guardarlo mentre fa l'amore con me e ha tutta la frangetta sudata, le guance arrossate e le labbra rosse.

17black (traduzione italiana)Onde as histórias ganham vida. Descobre agora