Capitolo 64

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Perché. Continua. A succedermi. Questo.

Un uomo dovrebbe assistere alle doglie di una sola donna, sua moglie che fa nascere i loro figli. Io pensavo di averla scampata nel momento in cui ho scoperto di essere gay. Gli uomini non fanno figli. Quindi non avrei dovuto assistere nessuno con le doglie.

Sbagliato. Questa è la seconda esperienza in un mese. Sono sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Almeno questa nascita sembra andare bene. Non c'è sangue e non me ne lamento.

L'unica cosa dolorosa è la stretta di Angela sul mio braccio. Sto iniziando a perdere la mano a causa dell'assenza di sangue e mentalmente prego che i dottori si sbrighino.

Louis sta in mezzo al corridoio, probabilmente confuso sul da farsi. Non vuole aiutare Angela, ma dovrebbe.

Io non la sto aiutando perché mi piaccia, ma quando ti trovi una donna con le doglie di fronte a te, non puoi semplicemente stare a guardare.

Il gruppo di medici si presenta nel momento in cui smetto di sentire completamente il braccio. Viene caricata su una barella e trasportata lungo il corridoio di corsa.

È successo tutto così velocemente che sono fermo ancora nella stessa posizione di quando l'hanno portata via, le sue urla ancora a portata d'orecchio. Louis ed io ci guardiamo esitanti.

"Beh è stato divertente", esalo, poggiando le mani sui fianchi e domandandomi perché sia sempre io quello che assiste alle nascite. Louis sbatte gli occhi come se cercasse di risvegliarsi da un sogno.

"Ho appena fatto entrare mia madre in travaglio", dice debolmente. Ora come ora sarebbe semplice far finta che sua madre non si sia mai presentata, se non fosse per la macchia sul pavimento.

"È solo stress, Lou, e un mese di anticipo non è nulla che i medici non possano gestire. Anzi l'hai salvata da un mese di nausee mattutine." Allungo la testa così da poter vedere nella stanza di Will. Sta chiamando Louis, cercando disperatamente di scappare dalle macchine e dai tubi che lo legano al letto. Non c'è nessun tubo lungo la sua gola, solo due tubicini nel naso.

Louis entra in stanza ed io lo seguo. Aaron è in piedi accanto al letto che cerca di calmare Will.

"Che diavolo è successo? Sta bene?" Will si rivolge a Louis ma non gli dispiacerà se rispondo io. Louis ha la voce roca e lo mette in chiaro tossendo.

"Sta bene", affermò così che la smetta di agitarsi. Ha la faccia rossa per lo sforzo che fa nel colpire ripetutamente Aaron quindi sono felice nel vederlo prendere dell'ossigeno.

Will poi mi guarda ed è come se mi vedesse per la prima volta. Spalanca gli occhi e noto delle lacrime formaglisi agli angoli ma le pulisce immediatamente.

"Harry", puntualizza annuendo. Spero non inizi a comportarsi come se mi dovesse qualcosa.

Gli sorrido.

"L'altro ragazzo sta bene?" Will mantiene calma la voce mentre parla, deve essergli tornato il fastidio alla gola.

Capisco subito che si riferisce all'uomo per cui è corso nell'incendio. Non mi era passato per la mente fino ad ora. Mi acciglio.

"Non lo so." Vorrei avere una risposta migliore. La merita. Merita molto di più di un tubo lungo la gola e due notti passate in un letto sconosciuto.

Aaron si siede ai piedi del letto e si afferra la testa.

"Io lo so. Sono entrato nella sua stanza l'altra notte quando non riuscivo a dormire." Alzo un sopracciglio capendo già la risposta. L'aria è pregna della pesantezza delle cattive notizie, quella sensazione che senti quando la Morte ti circonda.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now