Capitolo 73

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LOUIS' POV
Non so per quanto tempo sono rimasto senza sensi, ma mi sveglio con la bava che mi cola dal mento e una canna tra le dita. Sono sul pavimento, sotto la finestra. Mi fa male la testa e sento dolore alla schiena non appena inizio a muovermi. Devo essere rimasto fermo qui per un bel po'.

Mi passo una mano sul viso e cerco di ricordare qualcosa. Stavo andando al gabinetto, penso. Credo proprio di sì. Forse.

È buio fuori. Mi sembra di sentire il rumore della pioggia. Londra mi hai deluso di nuovo. La pioggia non va bene con l'autocommiserazione.

La pioggia però è perfetta per baciare qualcuno. Preferibilmente in modo appassionato e con un mazzo di fiori tra te e il tuo amore. Poi potreste andare a cena e tornare a casa addormentandovi  l'uno tra le braccia dell'altro, le tue curve che si incastrano alla perfezione al corpo del tuo accompagnatore.

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Sono finito in un territorio pericoloso. Quello che prima era un meraviglioso prato fiorito, ora è stato arato e dichiarato terra di nessuno.

Non ci posso più entrare.

Cerco di issarmi in piedi non senza qualche difficoltà. La mia testa sembra fatta di piombo. Il mio corpo si sente anche peggio.

Accendo la canna e la metto tra le labbra. Il telefono sul tavolo della cucina mi fissa, chiedendomi di guardarlo. Soffio fuori una nuvola di fumo e disperazione.

Dopo un attimo di esitazione afferro il telefono. Will mi ha scritto 17 volte, Aaron 11. Però non sono i loro messaggi ad attirare la mia attenzione.

Harry ha chiamato. 4 volte. Le notifiche si perdono tra le chiamate recenti di Will e Aaron, ma io le noto subito. Ha lasciato 4 messaggi in segreteria.

Inalo profondamente una boccata di fumo e clicco sul primo con grande coraggio. Non può farmi del male tramite un telefono.

"Hey.. Uh, sono io. Non devo dire il mio nome, vero? Questo è il lavoro del telefono. Comunque volevo farti sapere che dovresti provare le caramelle viola un giorno. Sono fantastiche."

La sua voce è più lenta del solito, come il miele dopo essere stato in frigo. Le ultime parole sono strascicate, neanche si capiscono. È ubriaco e deve esserlo da un po'.

Fumo ancora e vado avanti. Questo è pieno di rumori di sottofondo.

" Hey Louweeee! Ragazzi salutate Louweeee!" C'è una forte musica a coprire le sue parole. Sposta il telefono causando una serie di altri rumori e poi si sente un coro di ciao abriachi.

Il messaggio si blocca.

È in una discoteca. Inizio subito a preoccuparmi, ma il fumo prende il sopravvento e mi ricordo che non devo farlo. Sento le spalle che si rilassano.

Sono solo messaggi in segreteria dopo tutto. Molto più carini dei demoni che infestano questo appartamento.

Passo al terzo.

"Allora sono le due del mattino e mi manchi cazzo. So di aver sbagliato e tu probabilmente non mi vorrai più ma ho bisogno di te ed io sono ubriaco e penso.."

La linea cade. Sento una fitta al cuore e cerco di sballarmi il prima possibile. Non voglio sentirmi così. Ha appena ammesso di aver bisogno di me, ma era ubriaco e lui non ha mai avuto realmente bisogno di me. È ferito ed è solo colpa mia.

Il pensiero si insinua in me. Non posso tornare con lui, il bel ragazzo dagli occhi luminosi che ho fatto innamorare di me con l'inganno finché la luce nei suoi occhi non si è spenta.

Faccio partire l'ultimo prima che cambi idea.

"Dimentica tutto okay? Ti ho chiamato 4 volte. È troppo. Mi dispiace Lou. Non badare a me."

17black (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora