Capitolo 33

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LOUIS' POV
Un giorno. Un intero giorno che non vedo Harry e sembra passato un secolo. Ho dormito solo la scorsa notte. L'ho quasi chiamato una volta saputo che aveva finito il turno, ma non l'ho fatto. Stiamo uscendo da un paio di giorni e da allora non ho mai dormito solo.

Lui mi ha chiamato cinque volte durante il lavoro. Ogni volta che il telefono vibrava e il nome di Harry compariva sullo schermo il mio cuore saltava un battito ed io interrompevo qualsiasi cosa stessi facendo per parlargli. Sembra diverso al telefono, più giovane. Stavo guardando fuori dalla finestra quando ha chiamato per la sesta volta dicendomi che ha un nuovo progetto a lavoro. Non ho molto capito di che tratta ma sembrava parecchio eccitato e mi ha fatto sorridere.

Può sembrare un clichè ma con Harry mi sento diverso. Mi sento bene intorno a lui. Non voglio che mi veda più come la scorsa notte. Mi sentivo male con me stesso e lui non sarebbe dovuto essere lì.

Ma c'era. Era lì per stringermi anche se io lo spingevo via.

Questo ragazzo riccio mi sta seriamente incasinando la testa. E la cosa mi piace.

HARRY'S POV
Siedo accanto a Beck mentre degli sconosciuti iniziano a riempire la grande stanza. È il primo giorno di prove e quindici persone sono già qui. Osservo silenziosamente Beck che parla con una ragazza. È qui da 10 minuti e ha già il suo numero. Sogghigno quando le mette una mano sulla coscia e lei lo spinge via. Allora si rigira verso di me e scrolla le spalle.

"Ci perde lei." Minimizza.

Lo urto con la spalla. "Si d'accordo."

Seth si accascia accanto a me. "Hai trovato qualcosa Beck?" Si allunga oltre me per parlare.

Beck sorride. "Si qualcuna. Questa qui è una vera snob però." Indica la ragazza con cui stava parlando un attimo fa. Ridacchio. Non l'ha chiamata così prima.

"Quindi a te.. piacciono le ragazze?" Chiedo a Seth, scegliendo le parole attentamente. Lui scoppia a ridere.

"Già. Non sono gay." Sorrido. "Lavoravo in un club etero, una filiale del 17Black, e mi è stato detto di venire qui o mi licenziavano. Assurdo eh?" Sono sorpreso dalle nostre storie simili. Magari lo fanno spesso?

Sto per rispondere quando una ragazza mora si avvicina a Beck, sorridendo dolcemente. "Sei te quello col numero della mia amica?" Chiede direttamente.

Beck sembra confuso ma annuisce. La ragazza sorride e si arricia una ciocca di capelli tra le dita. "Potrei vedere il pezzo di carta?" Beck sta praticamente sbavando mentre tira fuori il bigliettino dalla tasca, dandole anche una penna. Bastardo presuntuoso.

Beck fa un sorrisetto quando lei prende carta e penna. La ragazza però sorprende tutti noi dando una sberla a Beck in pieno viso, gettando la penna ai suoi piedi e portandosi via il foglietto. Seth lo guarda a bocca spalancata ed io rido come non ho fatto in un mese.

Beck si porta una mano sulla guancia e si acciglia. "Perchè ridi? Fa male." Continuo a ridere.

Do un colpetto alla spalla di Seth. "Sono pericolose queste, io starei attento." Lui ridacchia.

Beck fa una smorfia e mi mostra il dito medio. Sposto la mia attenzione verso le risatine delle ragazze all'angolo, una è quella che ha schiaffeggiato Beck. Sono tutte raggruppato e mentre le osservo le vedo guardarmi da sopra le spalle. Sorrido e saluto, arrossiscono quando realizzano di essere state beccate. Tutte spostano lo sguardo velocemente altrove continuando a ridacchiare, tranne la mora. Lei mi fissa finchè non mi sento a disagio e torno a girarmi.

"Will non viene?" Chiedo dopo aver controllato l'ora. È 10 minuti in ritardo. È Beck a rispondere. "È qui da mezz'ora, occupato a sbaciucchiarsi il fidanzato", lo deride. Seth ridacchia.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now