Capitolo 24

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HARRY'S POV
Mi addormento facilmente con Louis che mi stringe, dimenticandomi di Ivy e del ristorante e chiedendomi invece come il piccolo materasso di Louis riesca a contenere entrambi. Le mie gambe penzolano un po' ma non importa.

Dopo avergli detto quello che penso sulle favole mi ha baciato la fronte e mi ha detto che pensava la stessa cosa, e che avrei dovuto dormire. Trovo ironico come sia io quello rannicchiato contro lui quando io sono più grande ma lui non sembra notarlo.

Mi sono addormentato dopo quello, la mia mente lentamente ha ceduto al sonno. Ho sognato Louis Tomlinson e il suo talento nel far sentire meglio le persone. Una persona normale avrebbe solo cercato di parlare di quello che è successo ma Louis no, lui mi ha semplicemente offerto una cioccolata calda e un posto nel suo letto. So però che Louis non è una persona normale. Almeno nella mia testa. È la più bella e importante persona che abbia mai conosciuto.

Mi sveglio solo. Mi lamento per l'assenza di Louis. Non c'è mai quando mi sveglio.

Sento odore di caffè e una macchinetta che macina i chicchi. Mi allungo per cercarlo e mi lamento ancora. Sento dei passi e il materasso che cede.

Immediatamente afferro Louis e lo porto su di me. Lui ridacchia. "Sono qui Haz, gesù pensavi me ne fossi andato? Vivo qui"

Sospiro e do una sbirciata verso di lui. Ha dei grandi occhiali neri e un tablet in mano. Sembra.. Adorabile. Sorrido a me stesso e mi siedo, strofinando via il sonno dagli occhi. Sono un po' disorientato.

"Terrò a mente questo tuo atteggiamento." Gli rivolgo un grande sorriso.

Mi guarda dalla testa ai piedi e deglutisce. Poi realizzo che ho solo l'intimo. "Perché ti sei alzato?" Louis mi sorride e incrocia le gambe. "Ho controllato il tempo. Ho una partita di calcio oggi."

"Giochi a calcio? È eccitante"
*it's hot*

"Veramente oggi fa freddo", ride alla sua stessa battuta.

Mi distendo giù. "Sei un ragazzino Louis."*

Louis infila il suo dito umido nel mio orecchio. Io urlo e rotolo via, dritto fuori dal letto.

"Il mio ragazzino", aggiungo gentilmente.

Louis si abbassa e mi bacia la fronte. "Così va meglio."

Si rialza e torna alla macchina del caffè, tirando via la tazza e sedendosi accanto a me. "Non sapevo avessi gli occhiali."

Louis alza le spalle. "Mi è stato detto che mi fanno sembrare un ragazzino."

Io ridacchio. "Sono invitato alla tua partita di calcio?" Mi risiedo, guardando Louis.

"Non pensavo volessi venire, ma certo d'accordo." Non so perché pensi che io non voglia andarci.

Louis sparisce dalla mia vista. "Ti ho fatto i pancake. Niente burro o sciroppo però. E prima che tu chieda, normalmente non faccio mangiare la gente qui."

Penso subito al peggio. Louis mi ha detto di aver avuto un disturbo alimentare. Lotta ancora con quello?

Louis non coglie la mia esitazione. "Di solito dormo da Will. Lui ha il cibo e la televisione." Oh. Questo mi fa sentire meglio.

Però sono ancora curioso riguardo al suo disturbo alimentare. "Louis posso chiederti qualcosa di personale?"

"Ho dei tamponi in più in bagno, se sei in quel periodo." Lui ride. Arrossisco per la sua franchezza.

"No, è sul tuo disordine alimentare." Louis sputa il suo caffè mezzo deglutito e si strozza un po'.

"Se non vuoi parlarne va bene sono solo curioso e vorrei sapere qualcosa di più su di te." Aggiungo.

17black (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora