Capitolo 47

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LOUIS' POV
Harry è stato la mia prima volta per un sacco di cose. È l'unico che mi abbia mai comprato dei fiori. Non ho mai fatto la doccia con nessun altro. È stata la prima persona a prestarmi la giacca, che ho ancora io tra l'altro. Non ho mai solo dormito con nessuno che non sia Harry. È la prima persona al di fuori della mia famiglia a sapere la storia della mia esperienza in metro.

Ed è il primo a farmi uno spogliarello.

Di fronte ai miei più intimi amici poi. Non sono preoccupato per questo, però, mentre scatto sull'attenti al suo abbigliamento.

Assomiglia ad un vero poliziotto, col cappello, l'uniforme e tutto. Mi sento indurire solo guardandolo e immaginando tutte le cose che potrei fare..

"Si, sono stato chiamato per sorvegliare questa festa, per essere sicuro che il rumore venga tenuto sotto controllo e che nessuno faccia.." Harry aggancia i pollici alla cintura in pelle e si muove di fronte a me, abbastanza vicino da poterlo toccare. Lo toccherei se fossimo soli. Gli farei un sacco di cose se fossimo solo noi.

Mi strattona per farmi alzare ed i nostri petti collidono. Harry avvicina la bocca al mio orecchio ed io sento un brivido scorrermi lungo la spina dorsale mentre parla.

".. Il cattivo." Metto la mano sul suo petto e mi guardo intorno: tutti sembrano annoiarsi per la scenetta visto che non ha niente a che fare con l'alcool.

Harry poggia le mani sui miei fianchi e si abbassa verso le mie cosce, alzandosi poi lentamente. La sua faccia a qualche centimentro dal mio corpo mentre si sposta dalle mie cosce all'inguine fino al petto, senza però toccarmi se non per la presa che ha sui miei fianchi.

Mi lamento impaziente. Sono pronto a saltargli addosso ora. Per quanto ami quell'uniforme su di lui scommetto che starebbe meglio senza. O magari solo il cappello..

Sogghigna mentre si alza del tutto, ha gli occhi che luccicano. Sa esattamente cosa mi sta facendo.

I pantaloni mi stanno diventando scomodamente stretti ed alzo i fianchi per incontrare quelli di Harry. Lo sento ridere mentre spinge via i miei fianchi bisognosi. Mi imbroncio e lui si toglie il berretto per calarlo sulla mia testa. I suoi ricci sembrano così morbidi, si arricciano maggiormente sulle orecchio e mi ci vuole tutta la forza in corpo per non prenderlo qui nel mezzo del pavimento di fronte a tutti.

Si morde un lato del labbro ed io gemo alla vista. Dobbiamo andare altrove, soli.

Gli avvolgo le braccia alla vita, sorpreso che me lo lasci fare. Non riesco a trattenermi e porto una mano verso il suo sedere, schiaffeggiandolo.

Harry compone una O con le labbra e arrossisce, come se non ci credesse che io l'abbia appena sculacciato. Si ricompone, però, velocemente e sorride ambiguamente.

"Capisco perchè sono stato chiamato. È mio dovere raddrizzare questo ragazzaccio." Vorrei che la smettesse con questa recita e mi lasciasse fotterlo.

Desidero essere toccato e lui la sta tirando per le lunghe, ma che in uno strano modo è divertente.

"Diavolo si, fallo." Lui alza un sopracciglio. "Signore." Aggiungo, sorrido mentre porto avanti la recita.

Harry mette le mani sotto il mio sedere, sulle cosce, e per un momento penso che verrò soddisfatto. Sussulto quando mi solleva come un bambino. Aggancio le mani dietro il suo collo avvicinandomi al suo stomaco, così che possa sentire quanto lo voglio.

Lui ridacchia e mi trasporta facilmente in terrazza, posandomi a terra e chiudendo la porta scorrevole. Sto per chiedergli cosa ci facciamo qui fuori quando mi spinge per le spalle, facendomi cadere sulla sedia.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now