Capitolo 42

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HARRY'S POV
La confraternita di Aaron è proprio come uno se l'aspetta che sia. Bicchieri di plastica gettati ovunque sul prato e ce ne sono ancora di più appena entriamo.

Ho deciso di venirci dopo che Louis mi ha detto che voleva ancora andarci. È ironico, penso, come fossi io quello che voleva venirci inizialmente ed ora è Louis che ha insistito. Ero riluttante dopo l'ultima esperienza con l'alcool ma solo perchè c'è da bere non significa che debba per forza ubriacarmi.

Louis non mi ha toccato per nulla dopo la colazione e sinceramente gli sono grato di avermi lasciato un po' di spazio. L'attività sessuale potrebbe essere paragonata al sonno, dei pompini sono come dei pisolini che ti lasciano col desiderio di averne di più quasi immediatamente. Ma andare fino in fondo è come un lungo sonno dal quale non puoi tornare indietro.

Improvvisamente vengo accecato dall'oscurità e poi dalle luci che mi colpiscono. Devono prendere proprio sul serio le feste universitarie. Le uniche feste a cui ho partecipato comprendevano un paio di ubriachi distesi sui divani.

Adesso circondato da questo sciame di persone non riesco a vedere nessun mobile. Vengo costantemente colpito mentre mi sforzo di seguire Louis attraverso l'oscurità. Ogni tanto vengo accecato dalle luci riflesse sul pavimento e sui muri, perdendo momentaneamente di vista Louis.

La musica è talmente alta che a malapena riconosco le parole, però riconosco i bassi, il che probabilmente è l'intenzione del DJ.

Penso a Nick. La sua musica è migliore di questa, che non è neanche così orribile.

Vengo spinto da una ragazza. È tutto ciò che posso dire di lei, ovvero che è una ragazza. L'età e il colore dei capelli persi nell'oscurità.

È un duro colpo e anche se so che non era sua intenzione mi sento comunque offeso.

"Scus- Oh. Ciao." Riprendo l'equilibrio e poi sento una mano sul braccio. La tiro via istintivamente.

"Va bene." Mi giro per correre via solo per scontrarmi con un altro paio di occhi.

"Guarda questo Megan."

La ragazza che mi è venuta addosso - Megan - si sposta accanto a lei.

"Carino vero." Mi muovo a disagio.

"Grazie", dico passando le dita tra i capelli. "Devo andare-"

"Perché te ne vai così presto? Vieni a prendere un drink." Sbuffo infastidito.

"Non sono interessato", cerco di essere il più educato che posso. Delle ragazze ubriache che mi toccano il petto non vanno esattamente d'accordo col mio umore di adesso. Mi guardo in giro per cercare Louis, non trovandolo. Fantastico. Sono ad una festa di qualcuno che conosco appena, in una confraternita con cui non sono familiare, accompagnato da qualcuno che ho perso di vista.

Loro due continuano a toccarmi nel frattempo. Faccio un passo indietro e alzo le mani.

"Andate via! Sono gay." Il che, probabilmente, l'avrei detto anche se non fosse vero. Non vedo molto al buio per dire quanto siano attraenti, ma so che una delle due puzza di pesce.

Non aspetto una loro risposta e approfitto della pausa per lo shock per spingermi tra la folla, non sapendo come farò a trovare Louis nel mare di corpi e oscurità.

LOUIS' POV
"Harry? Dove sei andato?" Mi allarmo dopo aver dato un'occhiata dietro di me e aver notato che il mio compagno riccio è sparito. Mi maledico per non avergli preso la mano o qualcosa.

Per nessun motivo tornerei indietro in mezzo a quella folla. A circa metà ho seriamente iniziato a diventare claustrofobico, sentendomi come se tutte quelle persone sudate si stessero chiudendo sopra di me creando il soffitto di una caverna. Sudo al solo pensiero.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now