Capitolo 68

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LOUIS' POV
Per quanto io voglia mutilate la figura inerme di Nick, mi fiondo subito sulla porta dalla quale è uscito. È un seminterrato. Più precisamente una cella.

La porta è chiusa. Cosa tipica dei film, tieni il prigioniero in cella, che originalità Nick.

Stringo i denti e penso a quanto vicini io ed Harry siamo, ancora pochi secondi e sarò da lui. Sfrutto l'adrenalina che ho in corpo e dò un calcio alla porta più forte che posso, saltando poi dal dolore mentre la porta non si è mossa di un millimetro.

Louis idiota. La chiave è nel corpo ai tuoi piedi.

In mia difesa ho la mente offuscata dal pensiero di Harry così vicino.

Afferro la chiave dalla tasca di Nick, rabbrividendo al contatto. È una merda di uomo. Cattivo. È quella terribile gomma che ti resta attaccata alla suola della scarpa.

"Harry? Sto arrivando." Sento dei rumori soffocati dall'altra parte mentre armeggio con la serratura, girando la chiave più volte e sospirando di sollievo non appena si apre.

La spalanco e lancio le chiavi - non mi importa dove - e alla cieca scendo le scale. È buio qui sotto. Non c'è luce quindi fisso l'oscurità, ora capisco cosa sono quei rumori soffocati. Un pianto.

"La luce è-" Altri ansimi e respiri pesanti. "- nell'angolo."

Le mie orecchie gioiscono al suono della voce di Harry. È Harry. È davvero lui. È qui con me e tutto andrà per il meglio perché finalmente siamo insieme.

"Okay." Cammino adiacente il muro finché non sbatto contro una lampadina fredda. Liscia. Mi strofino la fronte e tiro la cordicella.

La stanza viene rischiarata da una debole luce. Non mi soffermi neanche ad osservare ciò che mi circonda, tutto quello che noti è Harry.

È sospeso con delle catene al soffitto, il suo corpo pende mollemente. La testa appesa senza forze, i ricci tutt'intorno alla faccia sono annodati e sporchi. Anche i piedi sono legati con delle catene.

Ed è nudo. Nick Grimshaw ha avuto il coraggio di spogliare il mio uomo e guardare il suo corpo.

Harry volta la testa verso la luce, strizza gli occhi per guardarmi come se non sapesse se credere che io sia reale o meno. Sussulto alla vista di un rivolo di sangue che gli esce dal naso e gli dipinge le labbra e il mento di un rosso brillante. L'occhio sinistro è blu e viola e ha del sangue secco all'attaccatura dei capelli.

Corro verso di lui, faccio scorrere le mani sul suo corpo e inizio a piangere.

Questo è Harry, il mio forte e possente Harry, spogliato della sua dignità e lasciato a marcire in un disgustoso seminterrato.

Anche lui sta piangendo e a giudicare dai suoi occhi gonfi lo sta facendo da un po'.

"Ora ti libero da questa e poi ce ne andiamo, va bene? Sei salvo adesso. Ci sono io con te." Harry fissa il pavimento e mi accorgo che c'è qualcosa che non va.

Gli bacio il petto e gli prometti di tornare subito, devo andare da Nick a cercare altre chiavi. Le catene hanno un lucchetto quindi deve esserci una chiave da qualche parte.

La trovi nel taschino della sua maglietta. Lo fissi con odio e disgusto, colpendolo forte e sputandogli in faccia.

Vorrei fare di più, voglio fare di più, ma riesco ancora a sentire Harry in fondo alle scale e lui è molto più importante di questo scarafaggio.

Porto la chiave da Harrt e stando sulle punte cerco di raggiungere il lucchetto intorno ai suoi polsi. Non sono sicuro di farcela. Sono più basso di Harry quando lui sta in piedi e adesso il suo corpo è allungato al limite e io non sono abbastanza alto.

17black (traduzione italiana)Where stories live. Discover now