Capitolo 114 - i My Westeros Romance

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Improvvisamente dal cielo come al solito arrivò un pulmino come sempre, un po' sghangerato di merda e con la marmitta che scoppiettava. Più si avvicinava e più i nostri amici si rendevano conto che più che un pulmino era un carro funebre nero, trainato da cavalli scheletro con l'ombretto rosso attorno alle orbite cave degli occhi. I cavalli scheletro volanti indossavano anche una cravatta rosso sangue, davvero spaventosi erano costoro.

Emily Bolton Way Blackwood sorrise molto allegra, perché sapeva benissimo cosa fosse! Gli altri si guardarono attorno un po' irrequieti, perché una nube fitta di nebbia glaciale era scesa sul cortile insieme al carro, dal quale si avvicinava sempre più una musica rock che sembrava cantare "I'm noooot ooooookaayyyy". Con grande stile e zarroganza, il carro sgommò anche se non aveva davvero le ruote perché trainato dagli scheletrovalli,e la musica si fermò improvvisamente, come improvvisamente era arrivato il carro.

"Oh porca puledra..." disse Edge togliendosi gli occhiali da sole e venendo cartellato fortissimo da Eddie.

"Ma sono...sono i Löded Diper!" disse Matt Hardy incredulo e venendo cartellato fortissimo da Jeff.

"Ma no, coglione, non lo vedi?" Jeff gesticolò ampiamente, quasi ampiamente quanto i suoi salti incredibili, verso il carro. "Le cravatte rosse, l'ombretto rosso! Il carro funebre!"

"Aaaah sono i The Damned l'ho capita." disse Matt Hardy e Mike Strutter, Frankie Wilde che aveva letto il suo pensiero, Bob Slsysshdlsy e Ken Royce si girarono velocissimo verso di lui evidentemente agitatissimi.

Si aprì una porta del carro funebre, quella posteriore che conteneva il morto in teoria, cioè il bagagliaio, solo che non uscì un morto ma....

Al suolo rotolò un ragazzo bianco come un cadavere, vestito interamente di velluto nero e una cravatta rossa proprio come gli scheletralli, i capelli neri lunghetti untissimi, l'ombretto rosso fluo attorno agli occhi e una splendida rosa rossa mezza appassita nel taschino.

"Porca puttana che viaggio di merda ma perché non siamo venuti con la metropolvere lo sapete che soffro il carro!" si lagnò immediatamente con la testa tra le mani.

"Faceva troppo più punk e ganzo!" ridacchiò in modo da fumatore di maricoca una gnappetta appena uscita dal carro, alto un metro e niente e con un ciuffo emo incredibile, nero, con i lati della testa rasati e tinti di rosso e il medesimo ombretto rosso attorno agli occhi, sovrastato da delle X disegnate malissimo con la matita nera. Indossava anche lui la cravatta rosso sangue, ma aveva addosso una camicia bianca e un gilet nero elegante.

Tutti guardarono la scena in silenzio, mentre altri figuri emo uscivano dal carro. C'era un ragazzo alto con una faccia simpaticissima e tantissimi capelli nuvolosi biondo miele, un tizio un po' inutile biondo che quasi nessuno vide e un ragazzo alto, longilineo, con gli occhiali sì okay ma la cosa importante era che sembrava semitrasparente e luminescente, un po' azzurrino, un po' etereo evanescente (era un SPETTRO di tipo e di fatto!). Erano tutti vestiti più o meno come gli altri due, con la cravatta rossa e le camicie eleganti sportive.

Il giovane Hardy, non quello sfigato pazzesco di Matt, l'altro quello bellissimo e figo e intelligentissimo, sembrava esageratamente su di giri, ma non si muoveva (a parte tremolare e saltellare sul posto e fare altri 2349 tic nervosi).

"Ma quindi gli hai scritto davvero!!" riuscì a spiccicare sottovoce a Emily che lo guardò con una faccia furbissima.

"Beh, certo, sono sempre miei cugini!" sorrise raggiungendo il cugino che lentamente si era riuscito ad alzare senza vomitare per terra.

"Heeeyyy buona sera è qui il concerto vero?" disse il ragazzo rotolato fuori dal pulmino/carro.

"Cazzz il concerto!" dissero tutti all'unisono, davvero tutti, perché se ne erano dimenticati.

Emily fece segno a Jeff di avvicinarsi, e lui fece una faccina tipo il meme "for me?" e si avvicinò al gruppo di emos usciti dal carro.

"Ciao cuggy!" sorrise felicissimo il rotolazzo, mostrando una serie di dentini davvero piccoli.

"Ciao! Quanto tempo che non ci vediamo!" Emily lo abbracciò con il sound effect di Paperissima Westeros del peluche che squittisce quando viene strizzato, un incantesimo che faceva sempre ridere sia lei che i suoi cugini.

Anche quello alto ed evanescente fece "ciao" con la manina e sorrise. "Ma quando sei morto scusami? E come, soprattutto." Emily lo guardò corrucciata, confusa su come mai le fosse morto un cugino e nessuno l'avesse avvisata.

"Eh, sai, in verità non mi ricordo proprio." quello fece spallucce.

"Dai, non fare il timido, chiedi un autografo. Tanto sono di famiglia!" Emily diede una spinta a Jeff che fece un gridolino. Era un po' buffo da vedere in modalità fanboy ma era comunque caruccio.

"Gerard Way Blackwood, sei...sei proprio epico!" riuscì finalmente a dire. Gerard Way Blackwood arrossì anche se non si vedeva tanto sotto il fondotinta bianco.

"Aaaah, ma sono i My Westeros Romance!" disse Matt Hardy.

"Ma c'è scritto sul carro." disse Frank di casa Iero, la gnappetta demoniaca della band.

"Ah. Ops. Vabbè."

Gerard scrisse su un pezzettino di carta rosso "GERARD XOXO <3" e lo diede in mano a Jeff Hardy che quasi si mise a piangere.

"Su, dai, siamo in ritardo per il concerto nello stadio di Skagos sulla spiaggia!" disse Ray di casa Toro, il chitarrista quello con talento non come Frank Iero, della band. 

WINTER APOCALYPSE: L'Ascesa dei Maghi GuerrieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora