Capitolo 13 - La runa Antica

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"Ho sentito che Orton e Greyjoy non si sono presentati all'allenamento oggi. Qualcuno ha detto che si siano allontanati dalla scuola, ma mi sembra una cazzata. Staranno male e non vorranno farlo sapere." li informò l'allenatore, ma comunque il il morale della squadra dimezzata non migliorò.

L'allenamento era finito, e i ragazzi stavano per tornare agli spogliatoi, tranne Aston, che si era diretta all'ufficio del fratello.

Tra le mani stringeva qualcosa.

Ken allungò una mano, e Aston gli passò il ciondolo con la runa che aveva trafugato al Guardiano della Notte.

"Te l'ha detto Denny di questa merda?"

Ken negò. "Non proprio. Ha farfugliato che era un segreto con te, ma sospettavo ci fosse qualcosa di più di un semplice scherzetto di voi due." disse, tirando fuori qualche enorme, vecchio libro di rune appartenuto ai loro avi Royce, maestri della antichissima pratica delle rune.

Ken non era considerato un genio dai più, ma se non era mai stato accademicamente mai nemmeno sufficiente, era invece un esperto nelle rune. Era paziente e calmo e disposto ad aiutare tutti- e se non era stato estratto in Tassofrasso era solo perchè nella famiglia Royce erano sempre stati tutti Corvonero, e Ken era sinceramente troppo pigro per anche solo pensare di essere Tassofrasso. Era talmente pigro e svogliato da aver lasciato il titolo di erede del castello di Runestone a sua sorella minore.

"Non sono rune dei Primi Uomini."

"Lo so." lo rimbeccò Aston.

"E questa è ossidiana bianca."

"So anche questo."

"E allora cosa sei venuta qui a fare?" ridacchiò Ken, mentre Aston continuava a guardarlo in cagnesco. "Emily ha detto che è stato in contatto con un centauro. Le credo- mi fido ciecamente della mia migliore amica, o non sarebbe tale. Ma mi chiedo..."

"Di cosa possa essere, e perchè ce l'avesse un Guardiano della Notte." finì la frase il fratello maggiore, chiudendo i libri che aveva sulla scrivania. "Non ero uno dei professori chiamati alla riunione con i Guardiani, ma ho scoperto qualcosa. Sì. Parlavano di centauri. E del fatto che hanno avvistato un puledro di centauro. E che hanno bisogno di un sigillo per evitare una qualche guerra di cui parlava la strana donna in rosso. I Guardiani speravano nel ricreare un unicorno, ma un centauro potrebbe essere utile nello stesso modo..."

Ken ridiede il medaglione alla sorella minore, che se lo rimise velocemente in tasca.

"Devo andare a trovare quel Guardiano, quello dagli occhi grigi strani... Brontes gli ha squartato metà faccia, a quel figlio di puttana in Nero. Non sarà difficile da trovare." mugugnò Aston tra sé e sé, ma la mano del fratello la fermò mentre stava per uscire di corsa dall'ufficio. "Sicuramente sa del centauro. Forse anche di questa guerra. Vado subito, grazie per le info."

"Dennis è andato a dormire, per quanto era stanco." la informò Ken. "E anche tu sembri un po' troppo agitata. Dovresti calmarti un po', è il tramonto ormai. Ti va un giro sopra il castello?"

Quando Aston aveva iniziato la scuola a Winter Hogwarts, suo fratello Ken ogni tanto la portava ad allenarsi a volare in giro per i cieli attorno alla scuola- ma ormai erano tanti anni che non facevano più niente insieme. Aston non aveva più dodici anni, e Ken era sempre impegnato.

Ma perchè no, ora?

Aston riprese la sua scopa, e insieme spiccarono il volo, facendo il solito, vecchio giro sopra la misteriosa foresta di antichi alberi che si protendeva fino alla Barriera, ben lontana dal castello, centinaia di chilometri a nord della loro ubicazione.

Aston e Ken salirono così tanto di quota che la Barriera era lì, quasi all'orizzonte, brillante nel suo ghiaccio blu e puro.

E oltre ad essa, non c'era il solito infinito bianco di neve e gelo, ma qualcosa.

Un enorme esercito, e stava marciando verso la Barriera.

"E quello che cazzo..." borbottò Ken, mentre la runa sull'amuleto trafugato da Aston brillava.

Senza aspettare nemmeno un istante, i due fratelli scesero in picchiata verso la scuola. 

WINTER APOCALYPSE: L'Ascesa dei Maghi GuerrieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora