Capitolo 20 - il Segreto

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"Non lo so...io penso sia una cosa seria." Chris sospirò seduto sul letto del suo migliore amico.

Come sempre lui ed Eddie stavano passando la serata insieme, Chris illegalmente infiltratosi nel dormitorio serpeverde. E dire che Chris non era il tipo da ignorare le regole, anzi, ma quando si trattava di Eddie avrebbe fatto il possibile per essere espulso se necessario.
Chris indossava la sua tipica tenuta da sera, ovvero un paio di jeans sbiaditi comodi che si adattavano alle sue gambe muscolose, una maglietta della sua bisteccheria preferita con sopra una felpa morbida rossa e blu. Eddie invece, dal canto suo, indossava un gilet di jeans dello stesso identico colore dei suoi pantaloni, e sotto una canottiera nera.
"La storia dell'apocalisse, ese? Dici...?" Eddie si sedette al suo fianco, una mano sulla sua spalla. "Non preoccuparti, nel caso abbiamo abbastanza erba da non capire niente quando arriva il giorno del giudizio."

"Lo so, è che...e se ci fossero delle cose...in sospeso..." Chris mormorò, distogliendo lo sguardo dagli occhi scuro come il cioccolato dell'ispanico. "Come potrei dire di aver vissuto una vita piena senza..."

Chris si fermò, torturandosi le mani nervosamente.

"Senza...?" Eddie sussurrò, incerto.

"Non è niente, lascia stare." Chris sbuffò, alzandosi in piedi. "È tardi, dovrei andare a dormire."

"Aspetta un attimo..." Eddie fece per fermarlo, ma ormai Chris era già uscito dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé.

Eddie sbuffò, lasciandosi cadere pesantemente sul suo letto. Non avrebbe mai e poi mai capito cosa avesse in testa quel ragazzo. Sapeva che poteva dirgli qualunque cosa - lo facevano da anni ormai, eppure Chris sembrava sempre tenersi dentro qualche segreto oscuro, qualche lato di sé a cui nessuno poteva accedere. Cosa avrà voluto dire con "non potrei dire di aver vissuto una vita piena senza..."? Senza che cosa...Eddie si rigirò nel letto diverse volte, la sua mente impegnata in diversi calcoli matematici per decriptare il mistero. Che volesse dire...no...eppure...sì, non c'era dubbio, non poteva intendere altro.

"Come me le procuro delle droghe pesanti adesso?" Eddie sospirò, alzandosi e cercando la sua lista di indirizzi loschi. Avrebbe potuto mandare un corvo ad uno dei suoi fratelli maggiori, o magari a Chavo che era tornato a Sothoryos per qualche settimana...no, non avrebbe mai avuto il cuore di chiedere a Chavo di fargli da corriere. E poi avrebbe dovuto trovare un modo più furbo che mandare corvi a destra e a manca - un conto era l'espulsione, un altro era il gabbio ad Azkaban (ndA Venom: noo er gabbio nooo T_T).

Un bagliore improvviso fuori dalla finestra lo destò dal suo treno di pensieri, ed immediatamente perse interesse in ciò che stava facendo, correndo a scrutare tra gli alberi scuri nella notte. Dei rumori sinistri provenivano dalla foresta, e in men che non si dica da bravo cercatore della squadra di Quidditch Serpeverde fu in sella alla sua veloce scopa dal manico rosso, con il mantello dell'invisibilità sotto braccio.

Atterrò nei dintorni del bagliore, poteva capirlo dal modo in cui le piante attorno a lui sembravano essere state colpite. Immediatamente si infilò il mantello, sentendo delle voci che credeva di riconoscere provenire da non troppo distante. La notte era scura, ma la luna piena rischiarava quanto bastava per non cadere e rompersi tutti gli arti.

Improvvisamente udì un rumore di zoccoli alla sua destra, e voltandosi potè intravedere una creatura dalle zampe poderose guardarsi intorno furtivamente. Eddie, nascosto sotto il suo mantello, si prese un momento per osservarlo prima che sfrecciasse via nella notte. Non pensava sarebbe mai e poi mai riuscito a vedere un centauro...allora quello che dicevano in giro era vero! Eppure quella creatura, nonostante il suo volto fosse celato, gli ricordava qualcuno...quei tatuaggi, specialmente quello con scritto "mexican" li aveva già visti da qualche parte, ed era sicuro fosse in un contesto con molta erba e qualche tonnellata di carne grigliata.

La creatura sparì, con un roboante suono di zoccoli, ed Eddie rimase attonito a pensare a chi potesse essere stato. Senza nemmeno che se ne accorgesse, il mantello era lentamente scivolato dalla sua testa, ma era troppo concentrato per rendersene conto.

"Tu..." una voce austera tuonò dall'alto, ed Eddie sentì il suo cuore cedere e perdere almeno 20 anni di vita. "Cosa ci fai qui?"

Davanti a lui si stagliava la figura imponente e terrificante del guardiacaccia, dai lunghi capelli neri e gli occhi indemoniati, il viso quasi celato da un cappello a larghe falde, il cappotto nero in pelle che quasi toccava terra.

"S-señor Undertaker!" Eddie pigolò terrorizzato, abbastanza da dimenticarsi in che lingua dovesse parlare. "S-Solo estaba dando un paseo...no hice nada ilegal!"

Undertaker si avvicinò a lui e lo prese per un braccio, il povero ragazzo di Sothoryos strinse a sé il mantello dell'invisibilità e sperò si trattasse solo di un sogno.

"Tutti questi ragazzini che si ficcano nei guai..." borbottò Undertaker con tono cupo. "Andiamo a prendere quell'altro branco di marmocchi."

WINTER APOCALYPSE: L'Ascesa dei Maghi GuerrieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora