Capitolo 19 - Il Buio (the Dark)

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Emily Bolton Way Blackwood odiava l'alba - molto meglio il crepuscolo. Il sole che lentamente muore, aggrappandosi al cielo come fosse una corda...assolutamente gotico e romantico. Non poteva certo dire la stessa cosa dell'alba, tuttavia: perché doveva sorgere ogni mattina il sole? Non poteva tramontare una volta per tutte e basta? Emily sospirò nella sua stanza arredata di elegante velluto e seta, entrambi neri come la notte che lei tanto amava. Indossava un lungo vestito nero dai riflessi verde scuro, con una cintura con una fibbia a teschio in vita, le spalle scoperte e una lunga scollatura vertiginosa. Al collo portava una catenina con un piccolo pipistrello nero al fondo, e alle orecchie aveva due paia di orecchini a forma di croce e a forma di teschio, entrambi argentati. Alle mani portava dei guanti a rete, uno nero e uno verde, ed i suoi fedeli anelli a forma di serpenti argentei che si attorcigliavano attorno alle sue dita pallide e bianche. La luna la guardava dall'alto, e lei ricambiava lo sguardo.

Improvvisamente un fruscìo la scosse dalle sue riflessioni - dalla sua finestra in pietra gotica cadde una rosa nera, Emily la guardò sorpresa - era così scura, nera, dai riflessi rossi vagamente vampirici. Rimase sorpresa, e la prese in mano. dalla rosa uscì magicamente una lettera, in carta rosso sangue e dal font gotico sopra di essa. Leggeva "da un ammiratore segreto". Emily sospirò. L'ennesima lettera da ammiratori segreti di cui a lei importava meno che zero. Però, su questa, al fondo del foglio rosso vi era uno strano sigillo che sembrava un kraken. Emily ne fu affascinata - amava gli animali acquatici, delle creature inquietantemente enormi di cui l'uomo sapeva sin troppo poco, in grado di sopravvivere a profondità a cui la luce del sole non penetrava. Emily ripose gentilmente la rosa e la lettera sul mobile nero dalle mille decorazioni ottocentesche nella sua camera, e chiamò a sè il fantasma del gigante di nome Andre che girava per i dormitori.

"Andre, fammi un favore..." mormorò Emily, ancora assorta tra i suoi pensieri sui kraken. "Chiamami Jeff..."

Il gigante, silenzioso, si volatilizzò nella notte, lasciando Emily sola nella sua stanza scura. Pochi minuti dopo entrò Jeff Hardy; quella sera era particolarmente cupo e gotico: i suoi occhi verdi come la casa a cui apparteneva erano truccati sapientemente con copiose dosi di eyeliner, tanto da colargli sulle guance, come il pianto della morte costretta a portare con sé un uccellino. Indossava anche lui degli orecchini a forma di croce, proprio come la sua ragazza, ed al collo portava due catenine con dei ciondoli e un collare di perline argentate. Indosso aveva una maglia aderente in rete, e sotto una canottiera nera che gli metteva in risalto gli addominali da paura. Alle braccia portava due paia di guanti strappati, come lui stesso aveva brevettato qualche anno prima, un paio nero e quello sopra rosso, abbinati alla cintura rosso fluo ed i suoi tipici pantaloni neri larghi con le cuciture bianche che li rendevano alternativi e riconoscibili ovunque. Il tutto si abbinava perfettamente ai suoi capelli, tinti metà di nero e metà di rosso sangue.

"Mio angelo oscuro..." Jeff, il giovane serpeverde, mormorò cupo, abbracciando la sua fidanzata. "Stavo scrivendo il mio romanzo...'My Immortal'..."

Emily ricambiò l'abbraccio, e gli diede un bacio oscuro sulle labbra, e dopo alcuni baci sulle guance, lasciando una flebile traccia di rossetto nero sulle sue guance. Gli prese una mano le cui unghie erano decorate dallo smalto nero, che Emily stessa aveva applicato quella mattina.

"Mi dispiace di averti interrotto, pipistrellino...Ma vedi, mi hanno mandato questa." Emily prese in mano la rosa ed insieme la lettera rossa. Jeff la guardò scuotendo la testa.

"L'ennesimo fallito che crede di poterti avere..." Jeff prese una ciocca dei suoi capelli tra le mani, giocandoci gentilmente e accarezzandole una guancia. "Ma tu sei solo mia, mio dolce corvo nella notte..."

"Certo..." Emily gli prese una mano, per poi guidarlo verso la finestra. "Guarda la luna, come risplende...andiamo a fare un giro in scopa..."

Dopo infiniti giri sopra la foresta oscura e danze volanti nella notte, i due ragazzi gotici intravidero qualcosa di interessante tra gli alberi. uno strano bagliore. Scesero in picchiata, tra gli rami spogli degli alberi e le creature della notte che sibilavano.

"Aston, che cosa succede qui?" chiese Emily scesa dalla sua scopa nera e verde scuro, di fronte a lei la scena cruenta a cui avevano assistito Aston e Cesaro. Guardò il cadavere del giovane tassorosso di fronte a lei, estasiata. Egli stava ancora chiedendo aiuto, la sua voce una flebile cacofonia ultraterrena. Emily prese la mano di Jeff. Ci sarebbe stato da divertirsi. 

WINTER APOCALYPSE: L'Ascesa dei Maghi GuerrieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora