Capitolo 12 - L'allenamento

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Le scope volavano velocemente in cielo, nel cortile personale di Corvonero.

La scopa in legno di wengè, proveniente da durissimi e misteriosi alberi del continente sconosciuto di Ulthos, dal colore quasi nero e intarsiato di venature e rune in rame scintillante, schizzava a destra e a manca senza mai fermarsi. La persona che stava guidando la scopa, dalla casacca blu e bronzo- come quella di tutti i ragazzi che stavano svolazzando per il campo di allenamento di Quidditch in quel momento- indossava, sotto essa, una pesante armatura di rame scintillante. Con la mano sinistra teneva il manico nero della scopa, mentre con la destra reggeva la sua tremenda spada in acciaio di Valyria, appartenente alla sua famiglia da generazioni, Lamento. Una spada messer a una mano e mezzo dalla lama a venature rossastre e nere, che tra le forti dita di Aston Royce, erede della ricchissima casata della Valle, veniva usata con estrema maestranza. La scopa, veloce e potente, scivolava tra i pali acuminati e irti di punte in ferro che fungevano da ostacolo e li evitava con maestria, seguendo perfettamente le istruzioni della padrona.

Un manichino appeso a una scopa babbana le venne addosso, comandato da una magia- e Aston fu svelta a tranciarlo in due col suo potente messer. Allo stesso tempo, un bolide quasi le colpì la testa- ma come se lei fosse fatta d'olio, il bolide le scivolò addosso. E in effetti la ragazza aveva attivato una runa che la rendeva fatta di una sostanza immateriale, gelatinoso per un paio di secondi. Sufficiente per evitare di essere colpita.

Al suo fianco, il ragazzo dai capelli blu, Aegon, sfrecciava ancora più veloce di lei, il disco della vittoria tra le mani. Aston tranciò a metà un bolide che stava per colpire Aegon, e colpì violentemente con una spallata un altro manichino che stava per volargli addosso.

Un altro manichino animato dalle rune, dall'altra parte di Aegon. La scopa fu afferrata dall'altro componente della squadra, Cesaro, che fece roteare la scopa e la fece scontrare violentemente contro il palo appuntito, e se fosse stato una persona vera avrebbe avuto gravi danni. Cosa che succedeva, nelle vere partite di Quidditch Westerosi.

Aegon, sgombro dai nemici, infilò l'anello d'oro nel palo, dorato a sua volta.

"Bravissimi! Ottimo allenamento!" applaudì l'uomo a terra, tra le mani una scopa così grossa da sembrare un intero tronco di un albero. Per sostenere un uomo così enorme, d'altronde, non serviva altro che un intero albero.

Quando i ragazzi atterrarono, Aegon, che era considerato un ragazzo altissimo- più alto della gran parte dei professori della scuola, a malapena arrivava alla larghissima spalla dell'uomo.

Anche lui portava la casacca blu e rame sul suo corpo gigantesco, e i suoi capelli biondi si appoggiavano ad essa, a ricordare a tutti delle sue origini valyriane.

Aston atterrò al suo fianco, e appena lei si tolse occhialoni ed elmo, la grossa mano dell'uomo le scompigliò i capelli perfettamente legati in una lunghissima treccia rossa scura.

"Bravissima, sorellina! Papà sarà sicuramente fiero di te!" disse lui.

Aston si divincolò dalle attenzioni del fratello maggiore. "Nah, Ken. Io sono meglio di papà. Ho già battuto più premi di lui in Quidditch Westerosi."

Aegon e Cesaro si riunirono attorno a Ken Royce, l'allenatore della squadra di Corvonero della scuola ed ex studente della stessa, nonché ex campione di Quidditch Westerosi. "La settimana prossima abbiamo la sfida contro Serpeverde, e so che il loro allenatore Ettore li sta spronando al massimo. Non riusciamo spesso a vincere contro di loro, ma stavolta dobbiamo provarci, ok?"

I tre ragazzi annuirono vigorosamente.

"E in più, quest'anno abbiamo addirittura due componenti della squadra di origini valyriane!"

Come di consuetudine, chiunque avesse anche solo in parte sangue della vecchia Valyria era molto più bravo a comandare la scopa volante.

"Purtroppo..." continuò Ken, rigirandosi una ciocca di capelli bionda tra le grosse dita. "...nella squadra di Serpeverde ci sono a loro volta dei valyriani. Con sangue molto più puro."

Aston e Aegon sbuffarono sonoramente.

Daenerys e Viserys Targaryen erano entrambi nella squadra di Serpeverde, fratelli e figli di due valyriani, che erano a loro volta figli di valyriani puri per generazioni e generazioni. I tre fratelli Royce erano solo valyriani per metà, la loro madre era la seconda moglie di lord Royce e veniva da Lys. Aegon era adottato e non sapeva le sue origini, ma dai capelli color platino e gli occhi viola, non poteva essere altro che valyriano.

"Spero che qualcuno spezzi le gambe a Daenerys" borbottò Aston a Cesaro, che sospirò sconsolato a sua volta. Metà della squadra quel giorno non si era nemmeno presentata agli allenamenti.

"Orton le spezzerà prima a noi restanti tre." borbottò innervosito Aegon.

Non avrebbero mai vinto...

WINTER APOCALYPSE: L'Ascesa dei Maghi GuerrieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora