Capitolo 56

3.3K 148 217
                                    

Liam

È passata un'intera settimana senza che mio padre abbia dato notizie di sé. Nemmeno i nostri avvocati ci hanno chiamato per avvisarci di quando ci sarà l'udienza per la mia custodia.

Ho finalmente cominciato a rilassarmi, accantonando il pensiero e sperando che abbia cambiato idea e deciso di lasciare perdere la sua personale vendetta. Ma so che è una cosa impossibile, lo conosco troppo bene oramai. Anzi, sono certo che il suo scopo sia proprio quello di farmi abbassare la guardia e lasciarmi cadere in un falso stato di tranquillità per poi darmi la stoccata finale senza il minimo preavviso.

Ma non ho intenzione di permettergli di rovinare quello che potrebbe essere il mio ultimo tempo con Clary, per questo cerco di dimenticarmi di questa storia e dedicare i miei pensieri solo a questa ragazza.

Ovviamente non sto facendo un buon lavoro perché si è accorta che qualcosa non va. La noto spesso osservarmi con la tristezza negli occhi, quegli occhi che sembrano voler dirmi qualcosa ma che non riesco più a interpretare.

È come se mi stesse di nuovo chiudendo fuori, trattenendo per sé i suoi pensieri e tormenti, fortificando nuovamente quelle mura in cui ero riuscito a creare una crepa facendomi spazio dentro di lei. È come se... stesse cercando di allontanarmi. Ed io non so più cosa sia meglio fare.

Presto dovrò andarmene e molto probabilmente non farò più ritorno. Posso davvero permettermi di vivere la mia fiaba con questa ragazza, che ho sognato di avere accanto per così tanto tempo, per poi scappare via senza darle il lieto fine che merita? Posso permettermi di prendermi la sua fiducia e il suo cuore, per poi restituirglieli a pezzi? Lo hanno già fatto in troppi...

Il fiume dei miei pensieri viene interrotto dalla piccola e calda mano di Clary che si intreccia alla mia sotto il banco. Mi volto a guardarla nella penombra dell'aula video mentre viene trasmesso un documentario storico. Lei non mi guarda, tiene gli occhi puntati sul televisore. Luci e ombre si rincorrono sul suo viso, donandole una bellezza quasi eterea.

Mi stringe più forte la mano, cosciente del mio sguardo su di sé, nel nostro tipico gesto per darci sostegno l'un l'altro. Ricambio la stretta e riporto lo sguardo sullo schermo, ma i pensieri sulla cosa più giusta da fare e ciò che invece vorrei, si susseguono e si scontrano tra loro facendomi venire un gran mal di testa.

Clarissa

Ethan è in questa scuola da ormai due settimane e io non ho ancora trovato il modo di raccontare tutto a Liam. Certo, il fatto che lui sia così strano non mi aiuta nel mio intento. Non capisco cosa sia a turbarlo così tanto. Ho provato a far parlare Mark ma non c'è stato verso. Eppure sono certa che qualcosa ci sia.

L'unica altra persona che penso potrebbe saperne qualcosa è Ethan. Ed è per questo che al momento mi trovo in auto con Kate diretta al complesso residenziale dove abitano Ethan, Cole e Condor. Dato che non riesco mai a parlare con Ethan da sola, finite le lezioni ho telefonato a Cole e gli ho chiesto dove abitassero. Lui è stato ben felice di fornirmi l'indirizzo.

Ben più difficile è stato convincere Kate ad accompagnarmi in auto... Inutile dire che la cosa non la entusiasma per nulla. Ma quando ha capito che si tratta di sapere cosa succede a Liam, ha finalmente ceduto e deciso di accompagnarmi.

Ci vogliono circa venti minuti per raggiungere il complesso di appartamenti in cui abitano i ragazzi. Si tratta di un fabbricato piuttosto recente e dall'aria moderna; sono certa che l'abbia scelto Condor, è proprio il suo stile. Nel parcheggio ci sono le loro auto parcheggiate, perfettamente lucenti sotto i raggi del sole del tardo pomeriggio.
Mi appresto a scendere dall'auto prendendo un profondo respiro.

Ovunque andraiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora