Capitolo 47

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Clarissa

Annabelle mi sta scuotendo piano e mi parla ma io non riesco a capire più niente. È davvero qui? Ethan è qui? Perché? In una frazione di secondo il mio cervello mette insieme tutti i pezzi: le parole di Sara, la mia Mustang, la serata di Halloween... È davvero qui.
Solo che non capisco perché... se non per distruggermi definitivamente.

Stringo forte il bordo del banco tra le dita, con così tanta forza che sento potrebbe spezzarsi. Posso sentire il suo sguardo su di me perforarmi la schiena, tanto da paralizzarmi; la sensazione di formicolio alla nuca più acuta che mai.

Dopo un tempo interminabile, finalmente suona la campanella che segnala la fine della lezione. Salto su dalla sedia come se mi avessero dato la scossa. Raccolgo in fretta tutte le mie cose ed esco dalla classe come una furia, senza guardarmi mai indietro. Un altro inutile tentativo di fuga.

Entro come una pazza nel bagno delle ragazze e mi chiudo nel primo scomparto libero, lasciando cadere la borsa a terra e appoggiandomi alla porta con la schiena, prima che un conato di vomito mi sorprenda.

Dopo pochi istanti sento bussare piano alla porta. «Clary? Che succede? Ti senti male?»

«Vattene, Kate!» grido a un passo da una nuova crisi isterica.

«Non sarai mica incinta, vero?» chiede cercando di farmi ridere, ottenendo l'effetto contrario e causandomi un altro conato.

«Non è divertente, cazzo, Kate!»

«Scusa... Io... vado a cercare Liam, allora. Okay?» propone con voce ora preoccupata. Liam... cazzo!

«No!» urlo, spalancando la porta. Kate mi osserva ad occhi sgranati.

«È meglio se ti rinfreschi un po'. Sei pallida come se avessi visto un fantasma» mormora sorreggendomi per un braccio e accompagnandomi al lavandino, aprendo l'acqua per me.

«Ho visto ben peggio di un fantasma, credimi». Mi getto l'acqua fredda sul viso, trovando un po' di sollievo. Quando sollevo lo sguardo vedo quello confuso e preoccupato della mia amica. «È qui» le spiego.

Kate si acciglia. «Chi?»

«Ethan. È qui», non riesco ancora a crederci. Kate spalanca gli occhi.

«Qui? In città?» esclama sbalordita.

«No, Kate. Qui, in questi corridoi. Si è iscritto a questo liceo» le spiego sentendomi di nuovo male, appoggiandomi al bordo del lavandino.

«Cazzo. Ma... perché?» mi chiede sconvolta. Scuoto mestamente la testa.

«Non ne sono sicura. E non so se voglio scoprirlo» ammetto asciugandomi il viso con delle salviette di carta.

«Beh... tu adesso hai Liam. Non può certo pensare di venire qui a fare il bello e cattivo tempo. Perché... tu non glielo permetterai, giusto?».

Liam... Se Ethan scopre di Liam sarà un casino. Non so perché sia qui, ma so per certo che la mia storia con un altro ragazzo non gli farà piacere. Ricordo bene tutti i problemi avuti quando iniziai a uscire con Jack. Quante volte si sono presi a pugni per colpa mia? Scuoto forte la testa. Non posso permetterlo. Liam non si merita di entrare in questa storia.

Stringo forte il bordo del lavabo e fisso il mio riflesso stravolto nello specchio mentre sento la determinazione nascere in me. «Questa cosa, qualsiasi essa sia, va stroncata immediatamente» mormoro a me stessa.

___

Quando io e Kate raggiungiamo la nostra classe siamo in ritardo di oltre un quarto d'ora. La professoressa Bucks sta per consegnarci una nota ma quando vede la mia faccia cambia idea. Devo avere proprio un aspetto di merda per essere riuscita a scamparla con lei.

Ovunque andraiWhere stories live. Discover now