Capitolo 30

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Liam

Quando salgo sull'auto di Mark a causa della pioggia torrenziale in cui si è trasformata la pioggerellina di questa mattina, che mi impedisce di prendere la mia moto, trovo Clary seduta sul sedile posteriore. Le rivolgo un sorriso che lei ricambia con uno luminoso quasi quanto quelli che ricordavo. «Come va il ginocchio?» le chiedo subito.

«Sta benissimo, non preoccuparti» mi rassicura lei. Sento lo sguardo perplesso di Mark su di noi ma per fortuna decide di tenere la bocca chiusa.

___

Una volta arrivati a scuola, ci fiondiamo fuori sotto la pioggia e corriamo all'ingresso. Clary ci saluta e se ne va verso il suo armadietto.

«Ehm... che sta succedendo tra voi due?» chiede Mark muovendo le sopracciglia su e giù.

Gli mollo una sberla sulla nuca e lo supero. «Nulla. Abbiamo solo parlato un pochino e credo che ci siamo chiariti» gli spiego.

«Quindi... non la odi più?» mi chiede lui speranzoso, affiancandomi.

«No. Credo di no. Non so neppure se l'ho mai davvero odiata, a dire il vero» borbotto a disagio.

Mark mi ferma afferrandomi per una spalla. «Sono felice per voi. Però... vacci piano, ok?» mi avverte con tono preoccupato. Lo fisso con aria interrogativa, allora lui aggiunge: «Lo vedo come la guardi, Liam. Stai attento. Tu non vuoi essere solo suo amico, lo sappiamo entrambi. E quella ragazza... non so... Voglio bene a Clary, ma credo sia una bomba a orologeria pronta a esplodere. Dalle il tempo di tornare tra noi, ok?».

Scuoto la testa con vigore. «Non dire idiozie. Ti ho già detto che non ho più una cotta per lei. Voglio solo cercare di aggiustare in qualche modo la nostra amicizia. Non mi interessa altro» gli spiego irritato.

Lo sguardo scettico che Mark mi rivolge parla da sé. «Ti stai prendendo in giro da solo, amico». E poi si allontana lasciandomi solo nel corridoio affollato.

Il cellulare mi suona nella tasca. Rispondo subito quando vedo il nome sullo schermo. «Ehi, Ethan. Come va? Come mai mi chiami così presto?». È un orario piuttosto strano per lui.

«Ciao. Non ti ho più sentito negli ultimi giorni e mi stavo preoccupando. Ci sono novità?» mi chiede con una nota ansiosa nella voce che mi fa ridere.

Entro nel bagno maschile per parlare in tutta tranquillità. Gli racconto tutto: del lago, degli incubi di Clary, delle sue scuse, della nostra corsa di questa mattina...

Quando finisco di parlare, dall'altra parte sento solo silenzio.

«Ehi, ci sei ancora?» chiedo dopo un po'.

«Ehm... sì. Sono solo molto sorpreso dalla piega che hanno preso le cose. Quindi... non ce l'hai più con lei?» mi chiede infine.

Sospiro pesantemente. «Non so. Non credo. Al momento sono un po' confuso. Ma non posso negare che non mi dispiaccia più averla intorno come accadeva invece all'inizio»

«È... una bella cosa... suppongo» risponde lui incerto.

Il suono della campanella mi informa che devo sbrigarmi a raggiungere la mia classe. Saluto Ethan e mi affretto fuori dal bagno.

Ripenso alla nostra telefonata e mi acciglio; ultimamente Ethan è un po' strano. È sempre molto curioso di sapere come mi vanno le cose qui, ma sembra anche distaccato, come se qualcosa lo infastidisse. Mi chiedo cosa gli succeda...

Non abbiamo mai parlato di lui, in effetti. È molto bravo a evitare l'argomento. So che è una persona riservata e che ha preso molto a cuore i miei problemi... tuttavia mi chiedo sempre più spesso cos'abbia che non va.

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