Capitolo 25

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Liam

Clary sembra riscuotersi da uno stato di trance. «S-scusa... è solo che... questa giornata è stata davvero dura per me» mormora con voce rotta.

«Non devi scusarti. Wheeler è un coglione, farebbe perdere la pazienza a un santo. Si è meritato ciò che gli hai fatto dopo tutte le bugie che andava dicendo in giro sul tuo conto» le rispondo a disagio.

«Sono stata avventata. Non sono certa che si meritasse del tutto quello che gli ho fatto. Forse... ho solo sfogato su di lui quello che non ho potuto sfogare su Jack, dato che me lo ricorda così tanto» risponde a voce così bassa che mi sembra quasi stia parlando a se stessa.

«Se vuoi parlarne... ti ascolto. Altrimenti puoi tenere i tuoi segreti per te».

Come io tengo gelosamente i miei solo per me.

Dopo qualche secondo di silenzio Clary si schiarisce la voce. «Quando sono arrivata a El Paso ho conosciuto questo ragazzo: Jack. Era così gentile. E perfetto. Il beniamino della scuola, il quarterback della squadra di football. Poteva avere qualsiasi ragazza... ma lui voleva me».

Il tono di sorpresa nella sua voce mi fa capire quanto ancora si sottovaluti, ma resto in silenzio e lascio che prosegua.

«Abbiamo cominciato a uscire insieme e andava tutto bene. Finché non ho conosciuto un altro ragazzo. Un ragazzo che non era decisamente alla mia portata ma che mi faceva battere forte il cuore. E inspiegabilmente anche lui voleva stare con me».

Il sorriso nostalgico che spunta sulle sue labbra mi fa contorcere le viscere per la gelosia, ma mi costringo a rimanere impassibile.

«Insomma, per farla breve, ho lasciato Jack per quest'altro ragazzo e insieme siamo stati tanto felici come non lo ero mai stata. Poi, però, è andato tutto a scatafascio» conclude con una smorfia di dolore.

«Ho dovuto lasciarlo, anche se lo amavo alla follia, e tornare insieme a Jack»

«Perché?» chiedo io confuso.

Clary scuote la testa. «Jack mi ricattava. E ho dovuto accettare le sue condizioni. Una notte, però, a una festa a casa di un amico, Jack mi ha drogata».

Mi volto di scatto a guardarla, sconvolto. La sua espressione tetra mi fa capire che il peggio non è ancora arrivato.

«Dato che non ero collaborativa nei suoi confronti, ha pensato bene di sciogliere qualcosa nella mia bibita a mia insaputa. Quando la droga ha cominciato a fare effetto, mi ha portato in una stanza al piano di sopra... e ha cercato di approfittarsi di me. Non scorderò mai quella notte».

Il respiro mi si è mozzato in gola e non riesco a far altro che guardarla a bocca aperta. «Lui... lui ti ha...», non ci riesco proprio a finire la frase.

Clary per fortuna scuote la testa. «No. Sono riuscita a reagire e ad allontanarmi da lui. Solo che... pensavo di averla superata. Invece non è così. Tutta questa storia con Lucas... ha risvegliato tutto ciò che avevo messo a tacere e ho riversato su di lui tutto quello che avrei dovuto fare a Jack».

Senza nemmeno rendermene conto, mentre raccontava, mi sono avvicinato a lei. La sua mano stringe forte nel pugno un sasso, tanto che le sue nocche sono sbiancate. Senza riflettere prendo la sua mano nella mia, le apro piano le dita facendo cadere a terra il sasso, e incrocio le sue dita alle mie.

Il suo sguardo si sposta dalle nostre mani intrecciate ai miei occhi. La sua espressione incredula mi provoca una fitta al cuore: una volta era una cosa naturale per noi, prenderci per mano, adesso è diventata una cosa strana. E posso incolpare solo me stesso.

Ovunque andraiWhere stories live. Discover now