Capitolo 2

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I'm staring out into the night

trying to hide the pain

I'm going to the place where love

and feeling good don't ever cost a thing

And the pain you feel is a

different kind of pain

I'm going home

- "Home" Chris Daughtry

Clarissa

Finalmente sono riuscita a recuperare il mio bagaglio e ora mi dirigo con difficoltà verso l'uscita, dove troverò mia madre ad aspettarmi. Non è affatto semplice trascinarsi dietro il bagaglio con un polso non ancora al cento per cento, stretto in un rigido tutore, e zoppicando su una stampella per non caricare il peso sul ginocchio, sempre in fase di recupero.

Quando arrivo finalmente all'uscita del terminal sono ormai in un bagno di sudore per lo sforzo. Mia madre mi vede subito e mi corre incontro. «Bambina mia! È così bello vederti»

«Ciao, mamma. Sono felice anch'io». Più o meno, ecco. Mi prende il viso tra le mani e mi osserva con occhio critico, contraendo la bocca in una linea severa. 

«Sei sciupata, tesoro. E anche più magra di quanto già non fossi» mi sgrida con una nota di preoccupazione nella voce.

Alzo gli occhi al cielo e metto su un sorriso forzato. «Sono solo stanca per il volo. E sono certa che la tua cucina mi rimetterà presto in forma».

Lei sembra subito rilassarsi un pochino e mi sorride dolcemente. «Oooh, ti metterò all'ingrasso, puoi contarci». Mi prende il bagaglio di mano e ci incamminiamo verso l'uscita per raggiungere l'auto al parcheggio.

____

Lungo il tragitto parliamo di papà. Mi dispiace averlo lasciato solo ma, dopo la mia ultima crisi, anche lui ha capito che non potevo restare lì un secondo di più.

Così, nel giro di pochi giorni, ha provveduto a organizzare il mio viaggio, la spedizione delle cose che non ho potuto caricare in valigia e l'iscrizione a scuola. Ha detto cercherà di chiedere un trasferimento vicino a noi, per poter tornare ad essere una famiglia degna di questo nome. Non ha più senso per lui restare in Texas quando moglie e figlia sono in Kansas. Ma crede che ci vorrà un bel po' di tempo prima che salti fuori una buona occasione.

Ripenso con tristezza a Mallory, Olsen e agli altri compagni di accademia che ho lasciato. Stavolta non ho fatto l'errore di andarmene senza salutare. Li ho avvisati della mia partenza, così, a distanza di neanche una settimana dalla festa di bentornata dall'ospedale, me ne hanno organizzata una d'addio.

Il mio pensiero vola poi a Ryan e, neanche mi avesse letto nel pensiero, il mio telefono inizia a squillare. Rispondo con un sorriso sulle labbra. «Ehi, Gibs! Come stai?»

«Ehi, Dorothy, le tue scarpette rosse ti hanno riportato a casa sana e salva?». Comincio a ridere e passo il resto del tragitto fino a casa al telefono con lui.

____

Quando parcheggiamo sul vialetto della mia vecchia casa, vengo colta da una nostalgia così grande e piacevole che il cuore mi si riempie un po', almeno i frammenti che ne sono rimasti.

Mentre scendo dall'auto mi guardo intorno. Sono passati due anni ma è tutto come allora. È come se non fossi mai partita. La casa, la strada, l'intero quartiere... è tutto uguale. I giardini ampi e curati, gli alberi rigogliosi che costeggiano la strada, i vicini di casa che chiacchierano amabilmente tra loro.

Ovunque andraiNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ