Capitolo 24

3K 147 102
                                    

Clarissa

Devo dire che non mi sorprende ciò che faccio quando arriva il turno di Lucas e quella povera ragazza.

Mentre lui salta euforico sul materassino sghignazzando, la ragazza avanza come un condannato a morte. Senza pensarci esco dalla fila e le vado incontro. La blocco mettendole una mano sulla spalla.

Lei si volta a guardarmi terrorizzata così le rivolgo un sorriso gentile. «Ti spiace se prendo io il tuo posto? Tu puoi prendere il mio e svolgere l'esercitazione con Liam Hayes».

Lei mi guarda ad occhi sbarrati, spostando lo sguardo da Lucas a Liam. Una rapida occhiata alle mie spalle mi informa dell'espressione incredula di Kate e Ann e di quella truce di Liam.

«D-dici sul serio?» mi chiede balbettando. Annuisco decisa e la supero salendo sul materassino, posizionandomi al centro.

Subito Lucas si avvicina, facendo scorrere il dorso della mano per tutta la lunghezza del mio braccio. «Se volevi il secondo round... non avevi che da chiedere» esclama a voce alta, provocando le risate generali. Sembra che qualsiasi cosa dica questo stronzo, la gente penda dalle sue labbra.

Comincia a girarmi intorno come un leone che accerchia la sua preda ed io mi obbligo a rimanere ferma sul posto aspettando che sia lui a fare la prima mossa. Quando sparisce dalla mia vista, posizionandosi alle mie spalle, sento qualcosa risvegliarsi in me. Rivedo tutti i pomeriggi passati a rotolarmi nell'erba e nel fango insieme a Ryan. Le esercitazioni erano diventate una danza per noi, per quanto bene ormai conoscevamo i movimenti l'uno dell'altra.

Mi riscuoto dai miei pensieri quando Lucas mi afferra improvvisamente da dietro. Mi cinge con un braccio sul torace, premendo appositamente sul seno, e mi si avvicina all'orecchio. «Hai un profumo così buono...» sussurra. E poi mi lecca l'orecchio.

Alzo lo sguardo di fronte a me e vedo Liam e Mark che si fanno largo per venire in mio aiuto. Ma non ho bisogno del loro intervento.

«Ti ricordi cosa ho promesso di farti solo poche ore fa?» gli chiedo sarcastica.

Senza aspettare una sua risposta, gli tiro una forte gomitata nel fianco e lo sento buttare fuori tutta l'aria dai polmoni. Afferro il braccio con cui mi stringe e lo strattono via per poi riuscire a ripiegarglielo dietro la schiena, costringendolo ad abbassarsi in avanti. Gli tiro una ginocchiata in faccia e subito vedo il sangue colare sul mio ginocchio, mentre Lucas emette un grugnito di dolore. Infine riesco a piegargli ancora di più il braccio dietro la schiena e, passandogli dietro, lo colpisco con un colpo del piede dietro alle ginocchia facendolo cadere in avanti.

Infine lo costringo faccia a terra e lo tengo fermo tenendogli puntato il piede sul collo e il braccio allungato in una posizione dolorosa. Fortunatamente non gioca come difensore nella sua squadra, altrimenti ammetto che sarebbe stata dura mettere al tappeto una montagna di muscoli di quel tipo e sicuramente l'effetto sorpresa ha giocato a mio favore.

La smorfia di dolore sul suo viso è pura soddisfazione per me. «Magari questo ti insegnerà che non si mettono le mani addosso alle ragazze contro la loro volontà. Provaci ancora e ti giuro che manterrò la mia promessa» gli ringhio contro, a voce sufficientemente alta in modo che tutti possano sentire.

E non è difficile visto il silenzio calato sull'intera palestra. Silenzio che viene interrotto dal suono furioso del fischietto della Coach Ferguson, appena rientrata.

Quel suono riporta il mio subconscio all'accademia militare. Subito mollo la presa su Lucas e mi scosto da lui. Mi metto sull'attenti, con la schiena ben dritta, le gambe leggermente divaricate e le braccia dietro la schiena. Testa alta e sguardo fisso davanti a me.

Ovunque andraiWhere stories live. Discover now