Epilogo.

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Epilogo.

Cinque anni dopo...

Il sole splende alto nel cielo e le macchine sfrecciano in strada ignorando tutti i segnali stradali presenti, ma del resto non è di certo una novità qui a New York. Assurdo come io abbia voglia di vivere in posti desolati e poi alla fine mi ritrovo in città cosmopolite come questa. Evidentemente dovrò farci l'abitudine. Trascino i miei piedi stanchi sull'asfalto grigio e sospiro già stanca di aver percorso solo pochi metri da casa fino a lavoro. Sono cambiate parecchie cose in cinque anni; a partire dal mio lavoro, in quanto adesso mi occupo io della gestione di Monet's qui a New York, fino al mio status sociale visto che adesso sui registri comuni non risulto più Flynn, ma bensì Styles. Aggiungiamoci un cambio di lavoro da parte del mio dolce e fresco maritino, tre cappuccini al giorno e un rigonfiamento di quattro mesi ben visibile sull'addome e beh... ecco la mia vita adesso: frenetica tanto quanto New York.

Circa quattro anni fa la madre di Harry si era trasferita a New York in modo permanente insieme a Josh, suo marito. Era sempre in constate movimento, in più a Josh era stato offerto un caso newyorchese e sarebbe stato da stupidi non cogliere al volo l'opportunità e portarsi dietro tutte le valigie e gli adorati album fotografici. Successivamente, Paul – il mio ex direttore – aveva offerto a Kevin e Amber la co-direzione del locale a Londra e aveva chiesto a me di pensare a New York in quanto lui si sarebbe a breve trasferito a Los Angeles. Inutile dire che avevo tentennato in un primo momento, in quanto a Londra c'erano i miei migliori amici, Harry, Oliver e Ilary, Lisa e persino Josh. Sarebbe stato assurdo mollare tutto e precipitarmi a New York da sola... era solamente bastato parlarne con Harry e in poche settimane mi ero ritrovata in un aereo direzione territorio americano.

L'anno successivo, tornata a casa, avevo trovato Kevin e Amber seduti sul mio divano insieme ad Harry, due buste bianche ricamate in oro in mano. "Ci sposiamo, A!" aveva esclamato Amber non appena mi aveva vista. Era sempre stato il sogno di Kevin sposarsi nello stesso giorno di una delle sue migliori amiche e Amber era stata la fortunata. Per quanto riguarda me, avevo ricevuto la proposta il trentuno dicembre, poco prima che scoccasse la mezzanotte. Non avevo mai visto Harry così teso e per questo motivo non avevo fatto altro che passare la serata a casa di Lisa in ansia perenne.

*

Circa quattro mesi fa la mia vita era cambiata in modo definitivo perché, se fino a quel momento potevo ritenermi abbastanza impegnata solo con il lavoro ed Harry, adesso lo ero a causa di una minuscola persona in più.

"Harry." Sospiro annoiata. "Cosa? Continua a fissarti." Ribatte il moro al mio fianco. "Harry, direi che l'anello al dito e questo – indico il rigonfiamento – dimostrano che sono già un tantino impegnata, non credi?" lo guardo. "Lo sai che a New York i tradimenti sono aumentati del 13%? E poi credo proprio che dovrei presentarmi, magari la tattica del cognome funziona ancora." Borbotta. "Ormai sei troppo vecchio per utilizzare la tattica del 'sono un ex pugile' e bla bla bla, accettalo." Scuoto il capo nascondendo un piccolo ghigno divertito. "Ti credi simpatica ma non lo sei. E per la cronaca, il fatto che sia un avvocato, non significa che non so più prendere a pugni qualcuno." Mi fa notare leggermente infastidito. "Harry, amore, lascia stare il commesso e aiutami piuttosto a decidere. "Rosa o bianca?" domando indecisa. "Rosa, Alex. Nat, ha bisogno di cose rosa e basta." "Non chiamerò mia figlia Natalie, Harry. Mi hai persino detto una volta che era il nome di una tua ex, figurati se la chiamo così!" sbuffo avviandomi alla cassa. "E allora come vorresti chiamarla?" alza gli occhi al cielo per poi fissare il commesso intento ad incartare la piccola tutina rosa appena scelta. "Congratulazioni." Dice poi guardandoci. "Grazie mille." Sorrido gentile mentre Harry non spiccica parola. "Harry." Lo richiamo. "Sì, grazie." Sbuffa avvolgendo un braccio attorno alla mia schiena mentre usciamo fuori dal negozio. "Quindi?" domanda, entrando in macchina. "Mi piacerebbe chiamarla Lydia, come mia madre..." ammetto lievemente in imbarazzo. "Lydia mi piace da matti, persino più di Natalie." Ammette Harry sorpreso. Annuisco soddisfatta e torno ad osservare il paesaggio scorrere fuori dal finestrino.

Smash Into You || H. S. || A.U.Where stories live. Discover now