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"Harry, questa è Alex. Alex, Harry, ma probabilmente sai già chi è." Ride Oliver. "Uhm, dovrei perché?" lo guardo preoccupata. "Ma come, il grande dei grandi, Harry Styles..." accenna Oliver. "Io- mi dispiace, ma non ho idea di chi lui- voglio dire, tu, sia... ma piacere, sono Alexandra." Porgo la mano nella sua direzione in attesa che la stringa e quando lo fa, sobbalzo per la stretta pesante che ha. "Harry." Dice semplicemente. "Ehi, Lucas, piantala!" urla Oliver incamminandosi verso un ragazzino biondo. "Okay, beh, io vado. È stato un piacere conoscerti, Harry." Sorrido lievemente per poi allontanarmi senza dargli il tempo di rispondermi.

L'allenamento che mi occupo di fare per il momento è quello base, solo che credo non sia abbastanza. Io sento la necessità di sapermi difendere, di non essere più così sottomessa agli altri e soprattutto sento la necessità di non sentirmi più così sporca come sento di essere adesso. Qui molti praticano boxe, mi piace come sport e penso che chiederò ad Oliver di darmi una mano, perché voglio assolutamente smettere di sentirmi inutile ed indifesa, voglio ricominciare tutto da capo e se dovrò farlo, avrò bisogno di essere più sicura di me, del mio corpo e di quello che sa fare. Indosso la maglia di ricambio ed esco dagli spogliatoi per poi recarmi verso l'uscita. "Alex!" esclama Oliver raggiungendomi. "Ci vediamo stasera ovviamente, ti vorrei parlare di una cosa a proposito di quello di cui abbiamo parlato poco fa." "La boxe?" chiedo. Lui annuisce. "Va bene. Tu hai tutto quindi io posso andare. Allergico ai pomodori, giusto?" "E quando ti avrei svelato il mio più oscuro segreto?" domanda lui curioso. "Quando siamo usciti, quella volta da Mandy's." Rispondo. "Cazzo, bei tempi quelli in cui ti portavo fuori e ci provavo spudoratamente." Ride lui. "Che ci posso fare se mi piacciono più grandi." Scherzo, prendendolo in giro. Ai tempi del liceo, Oliver si spacciava per uno più grande, uno di ventidue anni per l'esattezza, ma la verità è che lo faceva solo perché sapeva della mia ossessione per i tipi più grandi e per un po' sono stata al suo gioco, poi quando l'ho smascherato abbiamo deciso di rimanere soltanto amici. Perché? Tutti i nostri appuntamenti sono stati un disastro gigantesco e in più ogni volta che tentava di baciarmi, c'era sempre qualcosa che glielo impediva di farlo.

Arrivo a casa per le sette e venticinque; trovo Amber e Julie, una sua "amica", ai fornelli mentre Kevin aiuta Dominique, il suo presunto ragazzo del mese, ad apparecchiare la tavola. "Ciao famiglia" sorrido chiudendomi la porta alle spalle. "Alex!" esclama Amber mollando la presa sulla paletta di legno per poi avvicinarsi e avvolgere le sue braccia attorno al mio corpo. "Ho invitato Oliver, mi ha detto che si libera per le otto." Dico. "Cazzo." Sento borbottare Kevin. Rido scuotendo il capo per poi avvicinarmi a Julie e Dominique e salutare anche loro. "Mi ignori adesso?" sbuffa il moro. "Sei geloso, Kev?" rido avvicinandomi a lui. "Mia." Borbotta lui attirandomi tra le sue braccia. "Chi è questo Oliver? Il tuo ragazzo?" domanda curioso Dominique. "No, solo un vecchio amico. È il proprietario della palestra che frequento." Spiego sorridente. "Il tipo figo." Dicono in contemporanea Kevin e Julie facendo ridere tutti.

Alle otto e un quarto Oliver si presenta sulla soglia di casa con una bottiglia di vino bianco tra le mani e un mazzo di margherite. "Olly, sono magnifiche!" "Pensavo che inaugurare la nuova casa con un mazzo di fiori fosse d'obbligo, così ecco le margherite. Ciao ragazzi!" sorride entrando mentre si affretta a salutare gli altri.

E in fondo non potevo chiedere di meglio, loro sono la mia famiglia ormai e io sono pienamente soddisfatta.


Smash Into You || H. S. || A.U.Where stories live. Discover now