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L'incontro si terrà fra un'ora e mezza e l'ansia incomincia a farsi sentire. Osservo appollaiata sulla poltrona Harry intento a preparare le ultime cose sul suo borsone e non posso fare a meno di pensare che io non sono in grado di vederlo nuovamente steso su quel ring mentre si becca calci e pugni dal suo sfidante. A volte mi è capitato di pensare a cosa farei se lui ci perdesse la vita su quel maledetto ring e le risposte sono sempre state terrificanti perché sono sicura che senza di lui la mia vita non sarebbe più la stessa sotto ogni punto di vista. Harry è diventato il mio protettore, l'unico con cui io mi senta al cento per cento al sicuro eppure non ha mai fatto nulla di dolce nei miei confronti come ad esempio comprarmi dei fiori o portarmi a cena fuori... e sì, di tutte queste stronzate riesco a farne a meno perché non fanno la persona. Mi ha sempre protetta a modo suo, con il suo modo burbero di atteggiarsi e di affrontare le cose, con i suoi scatti di nervosismo e persino con le sue urla. Perché mentre lui mi urlava contro di metterci più forza sulle braccia, evitava di farmi pensare allo straccio di vita che conducevo – e ancora oggi conduco – fuori dalla palestra. Mi sono innamorata del suo lato peggiore e forse questa è la cosa che lo terrorizza più di tutte, ma del resto è giusto così. Ognuno ha le sue paure, il suo modo di affrontarle ed è chiaro che io sia diventata il suo incubo numero uno che non riesce ad affrontare. Rimanda sempre, notte dopo notte, sperando di riuscire a trovare una risposta che lo faccia aprire con me, che lo faccia finalmente liberare dalle sue catene fatte di pura paura e solitudine. "Alexandra." Mi richiama infastidito. "Eh? Scusami, stavo pensando." Dico. "Vieni o no stasera?" domanda per quella che credo sia la quarta volta. "Non stasera, non me la sento." Ammetto. Harry annuisce inespressivo e, per quanto mi senta leggermente in colpa, abbasso lo sguardo senza aggiungere altro. "Tieni ben chiaro che non smetterò di boxare solo perché tu hai paura che possa ritornare pieno di lividi, perché non lo farò." Detto questo, mette il borsone in spalla e si avvicina alla porta. "Non mi permetterei mai di darti ultimatum su l'unica cosa che ti rende libero, la mia era preoccupazione e mi dispiace se ti ho fatto pensare una cosa del genere." Deglutisco mortificata continuando a non incrociare il suo sguardo. Non avrei mai voluto fargli pensare una cosa del genere, non mi sarei mai permessa. Il ring è l'unico posto dove è se stesso e per quanto vorrei che lo fosse anche con me, devo solo accettare la cosa. "Ci vediamo dopo." Dice solamente per poi chiudersi la porta alle spalle con un tonfo secco. Se c'è un'altra cosa di Harry Styles è che non torna mai indietro, nemmeno quando capisce di aver frainteso la cosa e nemmeno quando sa di avere torto marcio.

Sospiro accovacciandomi sul materasso morbido e dopo aver lanciato uno sguardo alla mia cena intatta, riporto lo sguardo sulla televisione intenta a trasmettere uno stupido talent show. Faccio zapping tra i canali trovando un banalissimo film d'amore e decido di lasciare lì, circa venti minuti dopo il film è scomparso e la mia mente si è annebbiata lasciando spazio solo ad un paio di occhi verdi ormai diventati da un po' i miei preferiti.

*

Apro gli occhi quando è ormai notte fonda, lancio uno sguardo alla sveglia digitale notando che sono le quattro e venti e mi sbrigo a girarmi sul materasso sospirando di sollievo quando vedo Harry dormire tranquillamente al mio fianco. Mi alzo dal letto e mi avvicino al mini frigo da cui tiro fuori una bottiglietta d'acqua. Sorseggio un paio di volte per poi lanciare uno sguardo al mio panino imbottito ormai mancante per metà, sorrido capendo che deve essere stato Harry a mangiarlo e, dopo aver svuotato la vescica, ritorno a letto. "Credevo te ne fossi andata." Sussulto quando la sua voce assonnata parla ancora girato. Copio le sue azioni, osservando la luna oltre la tenda scura e non rispondo. Lo sento voltarsi nella mia direzione e chiudo gli occhi mentre sento il suo gomito sfiorare la mia schiena. "Ho vinto, comunque." Parla ancora una volta. Sorrido lievemente, notando che sta cercando di attirare la mia attenzione e rilascio un altro sospiro per poi voltarmi anche io e sollevare il suo braccio fino ad essere a pochi centimetri dal suo viso.

 Sorrido lievemente, notando che sta cercando di attirare la mia attenzione e rilascio un altro sospiro per poi voltarmi anche io e sollevare il suo braccio fino ad essere a pochi centimetri dal suo viso

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"Sono fiera di te." Bisbiglio, un lampo di orgoglio nella mia voce. Lui mi guarda non spiccicando parola e così faccio io. "Non hai cenato." Dice. "Non avevo fame." "L'ho notato." "Ero preoccupata." "Lo so." "Bene." Mormoro, rilasciando uno sbadiglio. Il suo braccio mi trascina ancora un po' più vicina a lui e io non obietto felice delle sue azioni. Mi addormento così, con il suo fiato sulla mia fronte e i battiti del suo cuore proprio sotto il palmo della mia mano.

Me: Ci tenevo ad informarvi che mancano esattamente diciotto capitoli + l'epilogo (ancora da scrivere) alla fine di Smash Into You. Tranquilli, sono disperata tanto quanto voi..........

Smash Into You || H. S. || A.U.Where stories live. Discover now