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Harry's p.o.v.

L'intero mondo sembra crollarmi addosso quando quelle parole lasciano la bocca di Alex.

"...ho pensato di legarmi attorno al collo il filo dei lacci delle scarpe, ma quando ero sul punto di stringere mi sono fermata perché Kevin era appena arrivato a casa mia."

Ha cercato di impiccarsi, di togliersi la vita proprio come ha fatto lui. Non so cosa faccia più male tra il suo ricordo e le parole di Alexandra, non lo so proprio, ma sapere che anche la sua vita sarebbe potuta finire in quel modo, mi fa completamente impazzire. Tiro un calcio al cestino di carta posto vicino alla porta e respiro pesantemente mentre giro come un folle su questo stupido terrazzo. Le sue parole mi hanno completamente sconvolto, sapevo che ne avesse passate tante quanto me nella sua vita, ma non credevo fosse arrivata a tanto, non lo credevo proprio possibile. Porto una mano fra i capelli e strizzo gli occhi immaginando Alex sul pavimento del suo monolocale con un laccio stretto al collo e gli occhi ancora aperti mentre fissano un punto indefinito del pavimento. No, no, no, no. Non posso, non ce la faccio. È come se mi mancasse tutta l'aria in corpo, come se mi trovassi in una stanza stretta e senza una finestra, mi sento come se stessi per essere schiacciato da un masso gigante.

"Harry..." mi volto in direzione della voce che ormai conosco bene come le mie tasche, ma non accenno a muovermi. Diverse immagini di lei che tenta di togliersi la vita mi trapassano il cervello e questo mi fa impazzire ancora di più. "Harry." Mi richiama ancora una volta avvicinandosi. Occhi gonfi e rossi, segno che ha pianto e labbra gonfie, torturate dai suoi denti. "Ti prego non guardarmi come se mi odiassi." Sussurra. Magari. Magari fosse odio quello che provo adesso. "Per favore, torna in camera con me. Non voglio stare sola." Dice, lasciandosi sfuggire un singhiozzo. "Perché? perché?" sussurro più a me stesso che a lei. Quando Alex è ormai a soli due passi di distanza, le mie braccia non perdono tempo ad attirarla al mio petto mentre si stringo attorno al suo corpo freddo. Lei stringe le sue braccia attorno al mio collo e continua a piangere, adesso più forte di prima.

 Lei stringe le sue braccia attorno al mio collo e continua a piangere, adesso più forte di prima

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Poggio una mano sui suoi capelli e cerco di calmarla. "Non provarci mai più. Mai." Mormoro accanto al suo orecchio. "Non lo farei mai ora che ho te, Harry, ma devi capire che è stato davvero difficile per me sopportare tutte quelle cose." Tira su col naso. "Ora è finito tutto." "Lo so." Sussurra. "Torniamo dentro, fa freddo qui fuori." Sospiro mentre lei annuisce ma non accenna a staccarsi. Sollevo le sue gambe e mantengo le mani sul suo fondo schiena mentre lei le lega sulla mia vita. Lascio un lieve bacio sotto al suo orecchio e mi avvio verso la porta aperta. Una volta percorso tutto il corridoio, arriviamo finalmente in camera dove sono costretto a rimetterla giù. "Vorrei tanto fossero passati già quattro giorni." Sospiro per poi aprire la porta. "Vedrò di darti sollievo in un altro modo." Mi guarda per poi posare la sua bocca sulla mia e una delle sue mani sull'elastico dei miei boxer. "Non viziarmi." L'ammonisco, chiudendomi la porta alle spalle. "Ho ancora fame, non montarti la testa." Sbuffa una risata riattaccando subito dopo le nostre labbra.

Quello che avviene dopo, di sicuro non potrò dimenticarlo tanto in fretta.


Smash Into You || H. S. || A.U.Where stories live. Discover now